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Paternò, sindaco Naso sui manifesti PD per il Flash-mob di domani: “Nessuna censura”

Il primo cittadino ha disposto la copertura dei manifesti per “preservare l’integrità istituzionale della seconda carica dello Stato Italiano”.

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“Leggo con estremo stupore ed amarezza quanto viene pubblicato da certa stampa locale e nazionale circa la pubblicazione di alcuni manifesti riguardanti le commemorazioni del 25 aprile a Paternò. Ho letto di “censura”, di “regime” e di molto altro. Intendo smentire categoricamente le ricostruzioni che descrivono l’Amministrazione Comunale della città di Paternò ed il sottoscritto nella qualità di sindaco quali promotori di azioni di censura e di limitazione della libertà di espressione”.  A dirlo è il sindaco di Paternò Nino Naso che cosi replica alle dichiarazioni rese 24 ore prima dal segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, dalla segretaria provinciale di Catania Maria Grazia Leone e da Salvatore Leonardi, segretario del circolo di Paternò, in merito alla defissione decisa dal sindaco dei manifesti affissi in città relativamente al flash mob del Partito Democratico in programma domani  alle 11:30 in piazza Umberto; “flash-mob dal titolo “La storia non si cambia, si studia! – porta un libro di storia da regalare ad Ignazio La Russa”.

Il Flash Mob era stato organizzato dopo le recenti dichiarazioni fatte dal presidente del Senato Ignazio La Russa sui fatti di via Rasella a Roma: il 23 marzo del 1944 “Gruppi di Azione Patriottica (GAP), unità partigiane del Partito Comunista italiano misero a segno un attentato contro soldati tedeschi, dove morirono 33 militari della Germania; a seguito di quell’attentato seguì una rappresaglia nazista che portò all’eccidio delle Fosse Ardeatine in cui furono uccise 335 persone, estranee all’azione dei partigiani. La Russa aveva affermato lo scorso 31 marzo che “Via  Rasella è stata una pagina tutt’altro che nobile della resistenza, quelli uccisi furono una banda musicale di semi-pensionati e non nazisti delle SS, sapendo benissimo il rischio di rappresaglia su cittadini romani, antifascisti e non”. Di fronte alle reazioni di condanna e di sdegno delle opposizioni La Russa aveva corretto il tiro, precisando di aver sbagliato a omettere che gli uccisi erano dei “soldati nazisti”.

“Con la mia Ordinanza di defissione ho inteso esclusivamente preservare, da massima istituzione civile cittadina, l’integrità istituzionale della seconda carica dello Stato Italiano da affermazioni che ho ritenuto e continuo a ritenere gravi, apparse nei già citati manifesti firmati dal Partito Democratico- ha detto Naso- A scanso di ogni equivoco, dico a chiare lettere che avrei senza dubbio assunto eguale atteggiamento anche se il presidente del Senato fosse stato di segno politico differente. Ed inoltre corre l’obbligo di ricordare la condotta di questa Amministrazione quando mesi fa vennero affissi manifesti che inneggiavano alla marcia su Roma: stabilimmo la defissione immediata ed in quell’occasione si sollevò solo l’indignazione mia e di tutta l’Amministrazione Comunale, a differenza di tutta la politica cittadina, tra lo sgomento generale della cittadinanza”.

“Da sindaco ho semplicemente inteso porre una linea di demarcazione netta tra la libertà di espressione costituzionalmente garantita – e che da liberale ho sempre garantito in tutte le sue manifestazioni fin dal 2017, cioè da quando i miei concittadini mi hanno affidato la guida della città – e la libertà di ingiuria, a maggior ragione se questa viene formulata all’indirizzo della seconda più alta carica istituzionale della Repubblica- ha proseguito Naso –  Tanto è vero che la manifestazione organizzata per il 23 aprile dal Pd è stata regolarmente autorizzata: una ricorrenza, quella del 25 aprile, importante e fondamentale per la nostra Nazione cui anche quest’anno come tutti gli anni omaggerò come per tutte le altre ricorrenze che rendono onore alle Istituzioni repubblicane italiane. Ad una certa politica e a certi politici, da sindaco, dico: lavorate per la città, industriatevi per una Paternò migliore e vivibile. Noi lo facciamo da sempre, fin dal nostro primo mandato ed anche adesso che siamo stati riconfermati dallo scorso giugno, senza perderci in inutili polemiche ma anzi profondendo tutta la nostra passione ed il nostro senso delle istituzioni nelle uniche due direzioni che sappiamo imboccare: la presenza sul territorio e l’ascolto dei cittadini, tutti i cittadini” ha chiuso cosi il sindaco Nino Naso.

Cronaca

Bronte, i carabinieri incontrano i genitori degli studenti dell’I.I.S.S. “Benedetto Radice”

Il comandante compagnia carabinieri Randazzo Luca D’Ambrosio ha illustrato i principali rischi della rete per i piccoli internauti, partendo dal cyberbullismo, e mettendo a fuoco le possibili conseguenze derivanti da un uso inappropriato dello strumento informatico.

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Proseguono su tutto il territorio gli incontri e le iniziative che l’Arma dei Carabinieri porta avanti da anni, in piena sinergia con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, volti a promuove­re azio­ni con­cre­te e consapevoli in giovani e adulti,per tutelare i minori dai pericoli della rete.

Il comandante della compagnia carabinieri di Randazzo, Luca D’Ambrosio e il comandante della stazione di Bronte, Giulio Vuono hanno incontrato, presso l’aula magna dell’I.I.S.S. Benedetto Radice di Bronte, i genitori degli alunni del plesso, per parlare di Bullismo e rischi del web. Alla conferenza hanno partecipato anche la dirigente dell’Istituto, Maria Pia Calanna,lo psicologo  Salvatore Capizzi e Francesco Costanzo, docente di informatica dell’Istituto.

Il comandante della compagnia di Randazzo Luca D’Ambrosio ha illustrato i principali rischi della rete per i piccoli internauti, partendo dal cyberbullismo, e mettendo a fuoco le possibili conseguenze, sia civili che penali, derivanti da un uso inappropriato dello strumento informatico. Il Comandante ha poi evidenziato quelli che sono gli strumenti a tutela del minore, di cui dispongono i genitori, parlando di bullismo e cyberbullismo, ponendo obblighi di segnalazione di tali condotte in capo al personale scolastico, e spiegando anche come richiedere la cancellazione di contenuti offensivi divenuti virali.

Sulla base dei recenti fatti di cronaca, è stato affrontato anche il tema dei reati in rete, come la diffamazione, la minaccia e anche istigazione al suicidio, ricordando che si tratta di reati per i quali possono essere chiamati a rispondere anche i minorenni.

Lo psicologo ha evidenziato quali sono i segnali di un abuso dei social da parte dei giovani: una maggiore tendenza all’isolamento, una spiccata aggressività sia fisica sia verbale, sottolineando l’importanza dei modelli educativi ricevuti dagli adulti nell’interazione con i propri smartphone. I carabinieri hanno poi proposto strategie concrete per garantire la sicurezza dei propri figli nel mondo virtuale, come parlare apertamente dei pericoli on-line con loro, stabilire regole chiare sull’uso dei dispositivi (orari, siti sicuri) e monitorarne le attività senza invadere la loro privacy.

 

 

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Cronaca

Tremestieri Etneo, il Consiglio dei Ministri scioglie per mafia il comune etneo

Disposto l’affidamento della gestione a una commissione straordinaria per la durata di diciotto mesi

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Il comune di Tremestieri Etneo è stato sciolto per mafia. A disporlo il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’interno Matteo Piantedosi, “in considerazione degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell’azione amministrativa, ai sensi dell’articolo 143 del Testo unico degli enti locali” .

Disposto l’affidamento della gestione a una commissione straordinaria per la durata di diciotto mesi. Ricordiamo che l’ex sindaco di Tremestieri Etneo Santi Rando, coinvolto nell’inchiesta Pandora, è stato  condannato ad otto anni per voto di scambio politico-mafioso.

Intanto sono stati indetti i comizi elettorali in vista delle Amministrative che si terranno il 25 e il 26 maggio in nove Comuni siciliani. Lo stabilisce un decreto dell’assessore regionale alle Autonomie Locali e alla funzione pubblica Andrea Messina.

A essere coinvolti dal voto saranno comuni, tutti commissariati: Realmonte, in provincia di Agrigento; Montemaggiore Belsito e Prizzi, nel Palermitano; Solarino, in provincia di Siracusa; Favignana, nel Trapanese; mentre, in provincia di Catania sono chiamati alle urne Castiglione di Sicilia, Palagonia, Raddusa e Ramacca, dove intanto sono diventate definitive le dimissioni presentate dal sindaco.

Una decima amministrazione, quella di Tremestieri Etneo, inizialmente coinvolta nella tornata elettorale, non andrà invece al voto a maggio a causa dello scioglimento per mafia deliberato oggi dal Consiglio dei ministri. L’assessorato provvederà dunque a emettere un nuovo provvedimento per escludere il comune del Catanese dalle prossime Amministrative.

“Con l’indizione di queste elezioni – dichiara l’assessore Messina – restituiamo voce ai cittadini e alle comunità locali, garantendo il ritorno alla piena legittimazione democratica delle amministrazioni comunali. La funzione del commissario è temporanea ed è solo attraverso il voto che può realizzarsi pienamente l’autonomia locale sancita dalla nostra Costituzione e dallo Statuto regionale. Questo passaggio rappresenta non solo un atto formale, ma un segnale di fiducia nelle istituzioni e nella partecipazione attiva della cittadinanza”.

Le elezioni, come deliberato dal governo regionale lo scorso 19 marzo, si svolgeranno domenica 25 maggio dalle 7 alle 23 e lunedì 26 maggio dalle 7 alle 15. L’eventuale ballottaggio è fissato per domenica 8 giugno, sempre dalle 7 alle 23 e lunedì 9 giugno dalle 7 alle 15, in coincidenza con la tornata referendaria. Dei Comuni chiamati al voto, solo in uno, a Palagonia, i seggi saranno assegnati con il sistema proporzionale, poiché gli abitanti sono più di 15 mila. In tutte le altre amministrazioni si voterà con il maggioritario.

 

 

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