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In Primo Piano

Paternò, strisce blu, consiglieri di FI chiedono agevolazioni anche per i commercianti

I due consiglieri “Azzurri” Michele Russo e Salvatore Malerba interrogano l’Amministrazione se “intenda valutare l’opportunità di estendere la misura del pass a tariffa agevolata anche agli operatori economici”

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Estensione del pass agevolato per la sosta agli operatori economici presenti nelle zone con parcheggio a pagamento.

E’ questa la richiesta dei consiglieri comunali paternesi del gruppo Forza Italia Michele Russo e Salvatore Malerba.

I due consiglieri, tramite interrogazione consiliare indirizzata al Sindaco, all’Assessore all’urbanistica e al Presidente del consiglio comunale, chiedono di sapere se l’Amministrazione – a seguito dell’attivazione delle strisce blu di lunedì scorso – intenda valutare l’opportunità di estendere la misura del pass a tariffa agevolata anche agli operatori economici,  se siano già in corso approfondimenti tecnici o giuridico-amministrativi per definire modalità, criteri e limiti per l’eventuale attuazione di tale estensione e se si ritiene opportuno avviare un tavolo di confronto con le rappresentanze di categoria per raccogliere osservazioni e proposte in merito.

“All’interno delle stesse zone tariffate – si legge nell’interrogazione di Russo e Malerba – operano numerose attività commerciali, uffici e fornitori di servizi vari, che garantiscono un presidio economico e sociale fondamentale per la vitalità e la fruibilità del tessuto urbano, questi operatori sono soggetti a una presenza continuativa sul territorio e a costi ricorrenti legati alla sosta, nonché a difficoltà operative legate alla logistica quotidiana. Al momento, non risulta prevista per tali categorie alcuna forma di agevolazione o riconoscimento in merito alla sosta nelle strisce blu”. Cosi i due consiglieri che concludono “Auspichiamo che l’Amministrazione voglia considerare favorevolmente l’adozione di un provvedimento che tenga conto delle esigenze di categorie che, al pari dei residenti, vivono quotidianamente le dinamiche e le criticità del centro urbano, e contribuiscono in modo significativo alla coesione e allo sviluppo della comunità”.

Intanto in questi primi giorni del servizio degli stalli a pagamento è stata adottata una posizione “soft” da coloro che si occuperanno delle strisce blu. Infatti con l’utenza è in atto un dialogo destinato a spiegare come funzionano le 58 colonnine degli stalli piazzate e su tutto il territorio cittadino con l’opportunità di pagare attraverso due “app” da scaricare sugli smartphone: “Easypark” già attiva e e “Gestopark” ancora da attivare.

In questi primi giorni del servizio coloro non vogliono sostare sulle strisce blu (sono diverse le postazioni vuote) ha parcheggiato in zone non consentite dal codice della strada, quali marciapiedi, incroci o in doppia fila. Diverse le multe elevate. E’ attiva, inoltre, l’ordinanza che vieta il parcheggio sulle strisce blu poste dinanzi all’ex albergo Sicilia visto che quest’ultime erano state collocate in una zona in cui la strada è danneggiata dalle radici degli alberi. Non sarà comunque permesso nessun altro tipo di parcheggio. La zona è stata transennata.

Gli stalli che si trovavano in quell’area, 38 in totale, saranno ricollocati in altre zone della città, probabilmente in via G.B.Nicolosi.

In Primo Piano

Bronte, obelisco “Nelson” in pessime condizioni: “Va ristrutturato e valorizzato”

La scritta in latino incisa sulla pietra, che racconta le origini e il significato del monumento, è ormai quasi illeggibile, mentre la struttura presenta segni evidenti di deterioramento. Manca buona parte del basamento, forse danneggiato dai fuoristrada.

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“Non possiamo permettere che un simbolo come l’Obelisco di Nelson, testimonianza storica di valore internazionale e punto di riferimento per l’identità culturale del nostro Territorio, venga lasciato all’incuria e al degrado”.

Sono le parole dell’assessore al Turismo, Angelica Prestianni appena arrivata in cima ai Nebrodi, dove si trova il famoso obelisco. L’Assessore, impegnata in un progetto di valorizzazioni delle risorse ambientali del Comune, accompagnava una troupe televisiva per realizzare dei video promozionali sulle bellezze ambientali di Bronte, ma quando è arrivata di fronte all’Obelisco Nelson, che era una delle attrazioni più importanti, si è resa conto che l’antico monumento versa in pessime condizioni.

“Più che pessime sono inaccettabili – racconta – e richiedono un intervento urgente da parte di tutti gli enti competenti”.  L’obelisco, fatto erigere nel 1905 dal Duca Alexander Nelson-Hood in memoria del padre, si trova in località Serra del Mergo, a quota 1553 metri, tra le contrade Serra del Re e Foresta Vecchia. La scritta in latino incisa sulla pietra, che racconta le origini e il significato del monumento, è ormai quasi illeggibile, mentre la struttura presenta segni evidenti di deterioramento. Manca buona parte del basamento, forse danneggiato dai fuoristrada.

“È indispensabile – prosegue l’assessore Prestianni – intervenire con un progetto di restauro conservativo e, al tempo stesso, studiare un piano per regolamentare l’accesso all’area, evitando che i mezzi motorizzati arrivino fin sotto il monumento. Io sono la prima a dire che la vecchia trazzera regia deve essere recuperata e resa fruibile ai visitatori in sicurezza, ma bisogna interdire al transito l’area che circonda l’obelisco. Mancano, infatti diverse grosse pietre del monumento e non capisco come possano essere sparite”.

L’assessore Prestianni sottolinea, anche come il recupero dell’Obelisco di Nelson possa rappresentare anche un’occasione concreta per promuovere il turismo storico-naturalistico: “Abbiamo davanti una straordinaria opportunità per rilanciare il nostro territorio: valorizzare l’obelisco significa valorizzare tutta l’area dei Nebrodi, ricca di fascino, storia e biodiversità. Serve una strategia comune tra Comuni, Parco dei Nebrodi, Regione e associazioni locali. Solo con una sinergia vera – conclude – potremo restituire dignità a questo monumento e attrarre un turismo consapevole e sostenibile”.

 

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Motta S. Anastasia, discarica “Valanghe D’Inverno”: il Cga revoca sentenza di primo grado

Il consiglio di giustizia amministrativa ha revocato la sentenza nr 391 del 2023 che aveva respinto l’appello della società “Oikos” contro l’annullamento del rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) per la gestione della discarica

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Colpo di scena nella vicenda legata alla “operatività” della discarica Valanghe d’Inverno sita a Motta Sant’Anastasia, gestita da “Oikos”. Il consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana (Cga) in sezione giurisdizionale, presieduto da Ermanno De Francisco, ha revocato la sentenza nr 391 del 2023 che aveva respinto l’appello della società “Oikos” contro l’annullamento del rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) per la gestione della discarica in contrada Valanghe d’Inverno.

Oikos aveva presentato un ricorso per revocazione, evidenziando errori nella precedente pronuncia. Il caso riguarda il rinnovo dell’autorizzazione per la discarica, che era stato annullato perché, secondo la sentenza revocata, il progetto originario non includeva una particella catastale fondamentale per l’impianto. Secondo Oikos l’esclusione si basava su un errore: la particella era indicata nei documenti del progetto, ma la sentenza aveva interpretato male le prove. Il Cga ha riconosciuto l’errore e ha accolto il ricorso.

Altro punto centrale è la norma regionale che vieta la costruzione di discariche a meno di tre chilometri dai centri abitati. La sentenza revocata aveva dichiarato illegittimo il rinnovo dell’autorizzazione proprio per il mancato rispetto di questa regola.

Oikos ha sollevato dubbi sulla costituzionalità della norma, che il Cga ha ritenuto non adeguatamente esaminati nella precedente decisione. La revoca della sentenza apre ora la strada a una nuova fase del processo, in cui il Cga dovrà riesaminare nel dettaglio le questioni sollevate. Nel frattempo, resta aperto l’impianto con la sospensione dell’efficacia della sentenza di primo grado, che aveva annullato il rinnovo dell’autorizzazione.

La vicenda vede coinvolti i comuni di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia, oltre ad associazioni ambientaliste come Legambiente Sicilia. La discarica è da anni al centro di una battaglia legale e sociale, con i residenti e gli ambientalisti che ne contestano l’impatto sull’ambiente e sulla salute pubblica.

 

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