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In Primo Piano

Pedara, successo per l’evento “Soccorsolandia” della locale Misericordia

Durante la giornata sono state inaugurate anche un’auto della Misericordia di Pedara ed un Suv di Protezione Civile dell’associazione Ultreya Pedara

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Incuriosire i più piccoli per formare i volontari di domani. È stato questo l’obiettivo della manifestazione “Soccorsolandia 2023” organizzata dalla Misericordia di Pedara nella mattinata di domenica 17 settembre nella centralissima piazza Don Bosco. Un evento giunto alla sua seconda edizione, che ha previsto lo svolgimento di vari percorsi per “piccoli operatori del soccorso” di età compresa tra i 4 ed i 14 anni che accompagnati dai volontari dell’associazione hanno preso parte ad attività simulative e dimostrative in coordinamento con gli altri enti protagonisti dell’emergenza quali la Guardia di Finanza-Soccorso alpino di Nicolosi con i propri cani di ricerca, il Nue 112, i Vigili del Fuoco, i Carabinieri e la Polizia Municipale. «È necessario investire nel ricambio generazionale» ha detto Alfredo Distefano Governatore della Misericordia di Pedara e Presidente del Comitato Provinciale delle Misericordie di Catania. «Partendo anche dalle piazze di ogni singolo paese, è necessario che le associazioni portino avanti azioni di promozione mirate ad invogliare i più giovani ad avvicinarsi al mondo del volontariato che oggi soffre la carenza di nuove leve». Agli oltre 200 bambini partecipanti alla manifestazione è stato dato in dono un cappello della Misericordia, un attestato di partecipazione come piccolo soccorritore, dello zucchero filato, dei popcorn, diversi palloncini e delle bevande offerte dalla Sibeg di Catania.

Due anche i mezzi di soccorso inaugurati nella giornata di oggi e benedetti dal Parroco della parrocchia di Sant’Antonio Abate, il Salesiano Don Alfio Lucio Bruno. A tagliare il nastro inaugurale per la prima auto, destinata ai servizi alla comunità svolti dalla Misericordia di Pedara, è stato il Governatore Distefano insieme al sindaco Alfio Cristaudo ed al presidente del Cda della Seus 118 Riccardo Castro. «L’automobile inaugurata oggi – ha proseguito Alfredo Distefano – è stata acquistata grazie alla donazione di un benefattore che ha voluto mantenere l’anonimato e va sostituire un mezzo distrutto pochi mesi fa in un incidente stradale». La seconda auto, un Suv destinato alle attività di Protezione Civile acquistato dall’associazione Ultreya Pedara con il contributo del Dipartimento Regionale di Protezione Civile, è stata inaugurata dal presidente dell’associazione Annalisa Schillaci, dal dirigente del servizio volontariato del Drpc Sicilia di Catania Salvatore Beninato e dal sindaco Alfio Cristaudo.  – rispettivamente un’auto per i servizi sociali della Misericordia e un Suv per attività di Protezione Civile dell’associazione Ultreya Pedara. «Siamo felici del risultato raggiunto perché sappiamo che potremmo collaborare meglio con l’autorità di Protezione Civile comunale», ha commentato Annalisa Schillaci.

In Primo Piano

Apre la bocca dopo 16 anni, operazione straordinaria al San Marco

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Grande risultato per i medici del San Marco di Catania che grazie ad un intervento eccezionale di chirurgia maxillo facciale hanno dato nuova vita ad Aurora (nome di fantasia) che fin dalla nascita per 16 lunghi anni non aveva potuto aprire la bocca e svolgere le funzioni normali della sua età. Adesso può cominciare una nuova vita fatta di parole, sorrisi, cibi solidi e tutto quello a cui ha dovuto rinunciare nel corso della sua vita. Si tratta del primo caso in Sicilia di questo genere, sei in tutta Italia, straordinariamente complicato, che ha richiesto mesi di studio preventivo affinché tutto andasse per il meglio, dicono dall’ospedale. La forma della sindrome genetica di Nager di cui soffre Aurora dalla nascita è tra le più rare. In questo caso, già nel feto si era sviluppato un ammasso osseo che aveva fuso la mandibola al cranio non consentendo l’articolazione necessaria ad aprire la bocca. Il successo dell’operazione, durata circa dieci ore, è stato il frutto di un lavoro multidisciplinare, tra le varie équipe aziendali. Oltre ai chirurghi maxillo-facciali, in sala operatoria erano presenti in venti tra colleghi chirurghi anestesisti della Rianimazione sale chirurgiche e della Chirurgia toracica. “Tuttavia – dice l’ospedale – l’intervento non si sarebbe potuto realizzare senza la piena disponibilità del direttore generale dell’azienda ospedaliero universitaria etnea, Gaetano Sirna, che ha stanziato le risorse per la realizzazione della protesi in titanio impiantata nella giovane paziente, una vera e propria opera di bioingegneria tra le più moderne. A guidare le equipes di medici e paramedici, è stata la collaborazione tra alcuni dei chirurghi maxillo facciali più esperti in Italia che ha dato vita ad una perfetta sinergia tra Nord e Sud del Paese. In particolare Alberto Bianchi, professore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Maxillo-facciale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria “Policlinico “G. Rodolico – San Marco” e Massimo Robiony, direttore della Clinica maxillo facciale dell’ospedale universitario di Udine e il suo professore associato Salvatore Sembronio.

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Cronaca

Adrano, arrestato un 32enne per atti persecutori nei confronti della ex fidanzata

La relazione tra i due giovani sarebbe terminata perché la donna ha scoperto che il fidanzato avrebbe fatto uso di sostanze stupefacenti, ma anche il ragazzo sarebbe stato concorde con la ex, per poi pentirsene provando a riconquistarla

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Ad Adrano un uomo di 32 anni è stato arrestato dai carabinieri della locale stazione per atti persecutori nei confronti della ex fidanzata di 31 anni.  L’uomo è finito agli arresti domiciliari con dispositivo elettronico di controllo e con il divieto di comunicare con la persona offesa e con i suoi familiari.  Le indagini hanno fatto luce sulle condotte abituali e reiterate che sarebbero state poste in essere dal giovane, spesso sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, dallo scorso mese di marzo fino a qualche giorno fa, nei confronti della ragazza.

La relazione tra i due giovani sarebbe terminata perché la donna ha scoperto che il fidanzato avrebbe fatto uso di sostanze stupefacenti. Da parte sua il 32enne avrebbe posto fine alla loro relazione, per poi pentirsene dopo qualche settimana e cercare di riconquistarla. In tale contesto sarebbero iniziati i tentativi di contattare la ex mediante telefonate, messaggi e attraverso l’uso di tutti i canali social; il giovane avrebbe anche provato ad approcciare la ex contattando i suoi amici e familiari ma, dallo scorso mese di marzo, la donna ha deciso di non rispondere all’ex fidanzato. Nello scorso mese di luglio il 32enne si sarebbe appostato presso la casa di villeggiatura della ragazza per due ore, impedendole così di uscire. Due giorni dopo l’avrebbe nuovamente raggiunta e, aggrappatosi al cancello di ingresso, l’avrebbe sbattuto con forza.  Infine la notte successiva, sarebbe riuscito ad aprire il cancello della villetta di campagna e ad entrare in casa.

La ragazza, terrorizzata, si sarebbe nascosta al piano superiore dell’abitazione e sarebbe stata sua madre a bloccare il giovane all’ingresso e impedirgli di raggiungere la figlia.  Lo stalker si sarebbe allontanato, minacciando che “Non sarebbe finita qui” solo dopo l’arrivo del fratello della ex, il quale gli avrebbe detto con tono piuttosto deciso che avrebbe contattato le forze dell’ordine qualora lui non fosse andato via.  La documentazione prodotta dalla vittima in sede di querela ha dimostrato gli ossessivi tentativi praticati dall’indagato – coinvolgendo anche terze persone- di imporre un canale comunicativo alla ex compagna. La giovane, inoltre, ha più volte manifestato di essere consapevole della personalità dell’uomo e delle problematiche derivanti dall’uso di sostanze stupefacenti e ha manifestato il timore che l’ex potesse farle del male, aggiungendo anche di avere avuto la necessità di rivolgersi ad uno specialista “affinchè potesse curarla dall’ansia legata alla situazione che stava vivendo”.

 

 

 

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