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Ramacca, tra gli agrumi della Piana nasce il progetto I.D.R.O.: l’acqua del futuro si coltiva oggi

Desalinizzare, depurare, ottimizzare: così l’innovazione salva gli agrumi siciliani dalla siccità

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Tra filari di arance e profumo di zagara, nella campagna di Ramacca, è nato un progetto destinato a cambiare il volto dell’agricoltura siciliana. Si chiama I.D.R.O. – Irrigazione, Depurazione, Recupero, Opportunità – ed è un concentrato di tecnologia, sostenibilità e visione a lungo termine. L’iniziativa, presentata nell’azienda agricola e fattoria didattica Fratelli Arena, è frutto della collaborazione tra il Distretto Agrumi di Sicilia, Coca-Cola e i dipartimenti Dicar e Di3A dell’Università di Catania.

Il cuore del progetto? L’acqua. Ma trattata con intelligenza

A spiegare l’urgenza del progetto è Federica Argentati, presidente del Distretto:
«La gestione idrica è da sempre una sfida per l’agrumicoltura siciliana, ma oggi, con la siccità che avanza, servono soluzioni concrete e replicabili. Con I.D.R.O. mostriamo agli imprenditori strumenti alternativi e sostenibili per affrontare il cambiamento climatico, guidati dalla scienza».

Tecnologia made in Sicily: la desalinizzazione delle acque di falda

L’idea non è fantascienza, ma innovazione applicata. Il professor Antonio Cancelliere, docente di Costruzioni Idrauliche all’Università di Catania, ha mostrato in campo un impianto di desalinizzazione perfettamente funzionante, pensato su misura per le aziende agricole:
«Questo tipo di impianto può trasformare l’acqua salmastra delle falde in risorsa preziosa, anche in condizioni di emergenza come quelle vissute lo scorso anno. Un sistema che, se affiancato a buone pratiche gestionali, può davvero fare la differenza».

La natura che depura: il papiro al servizio degli agrumi

Accanto all’alta tecnologia, trova spazio la forza silenziosa della natura. Il professor Giuseppe Cirelli, esperto di Idraulica Agraria, ha guidato i presenti alla scoperta del sistema di fitodepurazione realizzato presso l’azienda Arena:
«Abbiamo utilizzato piante come il papiro per depurare le acque di raccolta aziendali. Con un impianto semplice e poco costoso, oggi si può riutilizzare l’acqua per l’irrigazione o l’acquacoltura. Una soluzione concreta, replicabile e sostenibile».

Droni e dati per un’irrigazione scientifica

E se l’acqua va trattata con cura, anche l’irrigazione deve diventare un atto di precisione. Per questo, il progetto I.D.R.O. integra anche l’utilizzo dei droni per il monitoraggio dello stress idrico:
«Attraverso le immagini multispettrali – spiega Cancelliere – possiamo intervenire solo dove serve e quando serve, ottimizzando i consumi e proteggendo le colture. Il futuro dell’agricoltura passa anche da qui».

Un modello virtuoso che parte dalla Sicilia

Il progetto I.D.R.O. non è solo una risposta alle emergenze, ma un modello esportabile. Un esempio virtuoso di sinergia tra enti di ricerca, grandi aziende e imprese del territorio. Una dimostrazione concreta che la Sicilia può essere laboratorio di soluzioni per tutto il Mediterraneo.

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SP 102/I, Confagricoltura Catania sollecita interventi: “Strada impraticabile”

Inviata nota formale al comune di Paternò ed alla Città Metropolitana di Catania dal presidente di Confagricoltura: “Intervenire al più presto per la sicurezza degli agricoltori”

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Il presidente di Confagricoltura Catania, Giosuè Arcoria, ha inviato una nota formale alla Città Metropolitana di Catania e al Comune di Paternò per denunciare le condizioni disastrose della strada provinciale 102/I, in contrada Sferro, nel territorio paternese. L’arteria, da tempo abbandonata, è diventata ormai impraticabile, con gravi ripercussioni per le aziende agricole locali.

“Nella zona operano numerose imprese associate – afferma Arcoria – che ogni giorno devono percorrere quel tratto stradale per raggiungere i propri terreni. Il manto stradale è completamente deteriorato, gli interventi di manutenzione sono assenti da anni e la sicurezza è azzerata. Non è più possibile attendere oltre: servono azioni immediate”.

La richiesta è chiara: un intervento urgente per ripristinare la viabilità e garantire la sicurezza degli agricoltori e degli operai che transitano quotidianamente sulla SP 102/I con mezzi agricoli e veicoli privati.

Ma il caso di contrada Sferro, come sottolinea il presidente di Confagricoltura, non è isolato. “La viabilità agricola è allo stremo – continua Arcoria – da mesi segnaliamo disagi e chiusure, come quella del ponte di Sferro, gestito da Anas, per cui non abbiamo ricevuto alcun riscontro. Stessa sorte per la SP 69/I, in contrada Passo Martino, dove abbiamo chiesto alla Città Metropolitana il ripristino del ponte, restando ancora una volta inascoltati”.

A tutto questo si aggiunge, denuncia Confagricoltura, la delusione per il recente dirottamento di 900 milioni di euro di fondi per infrastrutture – inizialmente destinati alla Sicilia – verso il Nord Italia. “È inaccettabile – prosegue Arcoria – i fondi ci sono, ma mancano i progetti. E mentre l’Italia investe in intelligenza artificiale, qui siamo ancora costretti a percorrere trazzere”. 

Confagricoltura chiede quindi un incontro urgente con la Città Metropolitana per un aggiornamento sullo stato della SP 102/I e invita il Comune di Paternò a farsi portavoce delle istanze del comparto agricolo locale. “Vogliamo sapere se sono previsti interventi, quando partiranno e, soprattutto, che vi sia una vigilanza costante sulla qualità dei lavori”.

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Sicilia protagonista al Vinitaly 2025: vini d’eccellenza, tradizione bio e sfida ai dazi USA

94 aziende siciliane al Padiglione 2 e un messaggio forte: la viticoltura dell’Isola è sinonimo di qualità e sostenibilità

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Salvatore Barbagallo, Assessore Regionale all'agricoltura

La Regione Siciliana presente al più importante salone internazionale dedicato al vino. La fiera di Vinitaly 2025, che si svolgerà dal 6 al 9 aprile, a Verona, vedrà 94 aziende siciliane al Padiglione 2 e altre 28 realtà bio della nostra regione al Padiglione 11. Una partecipazione forte, sotto il segno di innovazione, sostenibilità e orgoglio territoriale, che conferma il ruolo strategico del comparto vinicolo per l’economia e l’identità siciliana.

A inaugurare la presenza siciliana è stato il presidente della Regione Renato Schifani, oggi a Verona per incontrare i produttori dell’Isola e lanciare un messaggio chiaro sul fronte internazionale: «Siamo al fianco dei nostri viticoltori. Faremo tutto il possibile per mitigare gli effetti dei dazi imposti dagli Stati Uniti», ha dichiarato Schifani, ribadendo il sostegno della Regione a un comparto sempre più competitivo e riconosciuto a livello globale.

Un’isola di vigne: seconda in Italia per estensione vitata

Con 95.760 ettari coltivati a vite – pari al 14,2% della superficie vitata nazionale – la Sicilia si conferma la seconda regione italiana per estensione, dopo il Veneto. Ma è nel biologico che l’Isola brilla davvero: 32.787 ettari coltivati secondo i principi del bio, che rappresentano quasi il 25% dell’intera superficie biologica nazionale. Un record che la consacra prima regione d’Italia nella viticoltura green.

Tra DOC, IGT e autoctoni: il tesoro enologico siciliano

Oggi la Sicilia vanta 24 denominazioni DOP (tra cui una DOCG e 23 DOC) e 7 IGT, con “Terre Siciliane” che da sola rappresenta il 53% del vino confezionato. Tra le eccellenze emergenti, spiccano la DOC Sicilia e la DOC Etna, sempre più apprezzate anche nei mercati esteri. Il patrimonio varietale autoctono – con vitigni come Nero d’Avola, Grillo e Catarratto – continua a raccontare l’anima autentica della regione.

Export in crescita: +21% nel 2022, boom di bianchi in USA

I dati confermano la forza internazionale del vino siciliano. Nel 2022, l’export ha toccato quasi 170 milioni di euro, con una crescita del 21% rispetto all’anno precedente. In forte ascesa i vini DOP bianchi, soprattutto negli Stati Uniti (+29%), seguiti da Germania e Regno Unito. Una tendenza che rafforza la proiezione globale del “Made in Sicily”.

Un laboratorio di sostenibilità

La partecipazione siciliana al Vinitaly è organizzata dall’Assessorato all’Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea, in collaborazione con l’IRVO (Istituto Regionale del Vino e dell’Olio). L’assessore Salvatore Barbagallo sottolinea:
«La Sicilia è un esempio di come tradizione e innovazione possano convivere. Portiamo a Verona un modello di viticoltura sostenibile e identitaria, frutto della passione di migliaia di produttori».

E non è un caso che proprio quest’anno l’Isola sia stata nominata “European Region of Gastronomy 2025” dall’IGCAT, riconoscendo il connubio virtuoso tra territorio, cultura e filiere agroalimentari.

Numeri chiave del vino siciliano:

Con una presenza compatta e ambiziosa, la Sicilia si conferma protagonista al Vinitaly 2025. E lo fa con un messaggio forte: unire qualità, innovazione e sostenibilità per affrontare le sfide del mercato globale, senza mai perdere il legame con la propria terra.

426.522 ettolitri di vino biologico prodotti nel 2023 (il 21,6% del totale nazionale)

Le province di Trapani, Agrigento e Palermo coprono l’86% della produzione regionale

Produzione spumanti in crescita: oltre 1,6 milioni di bottiglie nel 2024, pur restando sotto l’1% del confezionato totale.

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