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Cronaca

Randazzo, controllo sulle strade: alcol e coltelli in auto, scattano denunce e sanzioni

L’attività è stata svolta dai militari dell’Arma nei comuni di Maletto, Maniace e Linguaglossa

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I carabinieri della compagnia di Randazzo hanno intensificato i servizi operativi. Durante un controllo nel centro di Maletto, una pattuglia ha fermato un’autovettura condotta da un 32enne del luogo.

L’uomo è apparso visibilmente alterato: volto arrossato, occhi lucidi e forte odore alcolico. Dopo le formalità di rito è stato invitato a sottoporsi al test preliminare per l’alcol, che ha dato esito positivo. Il successivo etilometro ha confermato un tasso alcolemico superiore a 1 g/l, ben oltre la soglia consentita.

La perquisizione ha poi portato al rinvenimento, nella tasca dei pantaloni, di un coltello a serramanico lungo 20 cm, con manico in legno e lama da 8. Il 32enne è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e porto abusivo di arma bianca, con conseguente sequestro dell’oggetto e ritiro della patente per almeno sei mesi.

In un altro controllo, stavolta a Maniace, i militari hanno notato un veicolo di grossa cilindrata compiere una manovra repentina e sospetta. I carabinieri hanno raggiunto il mezzo, che si è fermato poco dopo nei pressi di una proprietà agricola. Alla guida, un 37enne del posto, già conosciuto alle forze dell’ordine.

A bordo dell’auto, in una tracolla posizionata sul sedile passeggero, è stato rinvenuto un coltello a serramanico di 15 cm. Il veicolo non era stato revisionato e il conducente presentava un tasso alcolemico di quasi 0,60 g/l. Anche in questo caso l’uomo è stato denunciato per porto di armi od oggetti atti ad offendere e sanzionato per guida in stato di ebbrezza, per non essersi fermato all’Alt e per la mancata revisione.

L’arma è stata sequestrata. Infine in località Terremorte, in territorio di Linguaglossa, un altro controllo ha permesso di individuare un 27enne alla guida in stato di alterazione alcolica, con un tasso di circa 0,50 g/l, anche in questo caso oltre i limiti di legge.

 

Cronaca

Catania, “Venite, c’è un deposito di droga in una casa abbandonata”

Dopo la chiamata anonima, la Polizia sequestra 7 chilogrammi di cocaina in via Vittorio Emanuele

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Una chiamata anonima, in piena notte, per segnalare alla Polizia di Stato un deposito di droga in una casa abbandonata del centro storico. L’insolita segnalazione ha attivato l’immediato intervento dei poliziotti della squadra volanti della Questura di Catania che, per verificare la fondatezza dell’informazione ricevuta, hanno compiuto un sopralluogo in un immobile abbandonato della centralissima via Vittorio Emanuele. Secondo quanto riferito ai poliziotti della Sala Operativa della Questura, due uomini, entrambi incappucciati, avevano da poco abbandonato qualcosa all’interno dell’edificio, sospettando che potesse trattarsi di sostanza stupefacente.

Gli accertamenti compiuti sul posto dagli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico si sono rivelati particolarmente complessi, vista la presenza di ogni tipo di spazzatura e detriti nella casa fatiscente. Tra l’immondizia, i poliziotti hanno notato in un angolo un grosso zaino con sette grossi panetti di cocaina per un totale di oltre 7 chili. La droga è stata recuperata e sequestrata a carico di ignoti per essere poi sottoposta a tutte le necessarie analisi di laboratorio effettuate dalla Polizia Scientifica, prima della distruzione disposta dall’Autorità Giudiziaria.

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Cronaca

Belpasso, acqua gratis: 5 denunciati dai Carabinieri

L’episodio si è verificato nella zona di via Giordano Bruno

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I Carabinieri della Stazione di Belpasso hanno denunciato cinque persone – quattro uomini di età compresa tra i 36 e i 52 anni e una donna di 39 – poiché ritenute responsabili del reato di furto aggravato, sulla base degli elementi raccolti e da verificare in sede giurisdizionale. L’episodio si è verificato nella zona di via Giordano Bruno, alla periferia del centro abitato di Belpasso, un’area caratterizzata prevalentemente da villette. Durante alcuni lavori di manutenzione alla condotta principale, i tecnici della società incaricata della gestione del servizio idrico hanno notato un’anomala perdita d’acqua dal sottosuolo.

Nel tentativo di individuare e risolvere il guasto, gli operatori hanno effettuato uno scavo, scoprendo che la perdita non era dovuta a un malfunzionamento bensì alla presenza di un tubo di adduzione installato abusivamente sulla condotta principale. Allertati immediatamente, i Carabinieri sono intervenuti sul posto e, alla presenza degli operai, hanno assistito allo scavo completo del tubo irregolare. Nel corso dell’ispezione, è emerso che lungo il percorso del tubo – esteso per alcune decine di metri – erano presenti ben cinque derivazioni, anch’esse abusive, collegate ad altrettante abitazioni.

I militari dell’Arma, con il supporto tecnico degli addetti della società idrica, hanno quindi effettuato l’accesso all’interno delle singole proprietà, accertando l’effettivo allaccio irregolare alla rete idrica pubblica. Al termine delle verifiche, sono stati identificati i cinque proprietari delle abitazioni interessate e nei loro confronti è scattata la denuncia per furto aggravato. L’attività investigativa dei Carabinieri ha permesso di interrompere un sistema illecito di approvvigionamento idrico e di tutelare un bene pubblico essenziale, come l’acqua. Resta, naturalmente, ferma la presunzione d’innocenza degli indagati fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.

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