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S.M. di Licodia, Giudice di Pace annulla verbale per eccesso velocità su SS121

La sentenza del Giudice di Pace potrebbe essere solo la prima di una lunga serie di decisioni mirate ad annullare le multe elevate nel tratto di Schettino

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I verbali relativi all’alta velocità elevati sulla Ss121 potrebbero essere tutti nulli. A fare da apripista, la sentenza emessa in questi giorni dal Giudice di Pace di Paternò che ha annullato una multa per eccesso di velocità rilevata dall’autovelox posto in contrada Schettino in territorio di Santa Maria di Licodia. Un tratto controverso, quello in questione, che negli ultimi mesi ha fatto insorgere a più voci i tanti automobilisti principalmente provenienti dai comuni di Centuripe e Regalbuto e che si sono spesso visti recapitare a casa delle multe salatissime. Alla base della decisione del giudice, c’è sia una sentenza della Corte di Cassazione del 2023 che stabilisce l’impossibilità di installare dei sistemi velox in strade non a scorrimento veloce sia il codice della strada che permette l’innalzamento del limite di velocità a 70 chilometri orari in determinate circostanze.  Nel vicino comune di Centuripe, ricordiamo, i cittadini si erano anche riuniti in un comitato, esausti di ricevere decine di multe al mese, colpevoli di aver superato di poco il limite insostenibile di 50 chilometri orari. Una decisione, che potrebbe avere una ricaduta analoga anche per l’autovelox presente sulla Ss284? Al comune di Santa Maria di Licodia non rimane altro che approfondire la questione ed eventualmente correre ai ripari cercando una soluzione per evitare di vedersi annullare tutti i verbali effettuati in quel tratto di strada.

Cronaca

Catania, autopsia non fa chiarezza sulla morte della 38enne trovata impiccata

Saranno necessari altri esami supplementari e complementari ossia istologici e tossicologici

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foto "Repertorio"

Si è svolta questa mattina, al Policlinico di Catania, l’autopsia  sulla salma della 38enne trovata  impiccata, nei giorni scorsi, nel bagno dell’appartamento di villeggiatura sito a Fondachello, frazione marinara di Mascali, che la donna aveva preso in affitto assieme al compagno. Autopsia che non ha risolto tutti i dubbi : saranno necessari altri esami supplementari e complementari. In pratica saranno eseguiti esami istologici e tossicologici.

Ad effettuare l’autopsia il medico legale Cristoforo Pomara;  presente, come perito di parte, il dottore Raffaele Benanti, nominato dall’avvocato Francesco Marchese, legale del compagno della donna, che non è indagato, ma parte offesa nell’inchiesta. Intanto la Procura ha firmato il nulla osta per il rilascio della salma che è stata restituita ai familiari. La donna, da quanto verificato dai carabinieri della compagnia di Giarre che stanno indagando sul fatto, avrebbe avuto una lite con l’uomo, testimoniato dai diversi lividi presenti sulle braccia di entrambi e che poi avrebbe lasciato l’abitazione.Il corpo è stato trovato da uno dei figli della coppia.

La casa è stata trovata in ordine, e non è stato rinvenuto alcun messaggio da parte della donna. La coppia ha due figli Il compagno è stato sentito, come testimone, nella caserma dell’Arma da militari e dal sostituto procuratore di Catania di turno.  Al momento non è esclusa alcuna ipotesi sulle cause del decesso, compresa quella del suicidio

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Cronaca

Piana di Catania, attivata pompa di sollevamento del lago Biviere di Lentini

L’impianto permetterà un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni

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foto web- sito "Guidasicilia"

“E entrata in azione oggi la prima delle due pompe di sollevamento del lago Biviere di Lentini, nel Siracusano”. A dirlo il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani il quale ha evidenziato che con questa soluzione l’impianto permetterà un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni agricoli della Piana di Catania.

Nei prossimi giorni, sarà attivata una seconda pompa con la stessa capacità. I fondi per gli impianti, 600 mila euro, sono stati stanziati dalla Regione Siciliana attraverso un contributo straordinario al Consorzio di bonifica 9. “L’attivazione delle due linee di pompaggio – dice il presidente della Regione siciliana Renato Schifani – risolve il paradosso di un invaso in cui l’acqua c’è ma non era possibile utilizzarla per un guasto agli impianti. Adesso possiamo garantire l’approvvigionamento idrico agli agricoltori del territorio in difficoltà per il perdurare dell’emergenza siccità in Sicilia.

Il mio governo è impegnato quotidianamente nella risoluzione, da un lato, delle questioni più urgenti ma, allo stesso tempo, nella definizione di una strategia globale di miglioramento delle infrastrutture, al fine di migliorare la sostenibilità a lungo termine del sistema idrico locale”.

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