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S.M. di Licodia, Grazia Ranno: da indipendente ad assessore per il bene del paese

Grazia Ranno: «Ho meditato per il bene della comunità valutando che era giusto continuare il mandato e soprattutto portare avanti quello che era il programma del sindaco senza ostacolarlo e senza mettere nulla di mezzo»

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Dal “quando due si lasciano” – così canta la tanto cara ai licodiesi Anna Tatangelo –  al rifiorire di un nuovo “feeling” con il sindaco Buttò. Ha giurato oggi alla carica di assessore, all’interno del palazzo comunale di Santa Maria di Licodia, la consigliera comunale Grazia Ranno che fino a pochi mesi fa faceva parte del cosiddetto “gruppo degli indipendenti” che si era venuto a formare circa un anno fa, dopo la fuoriuscita dalla maggioranza da parte di un nutrito gruppo di consiglieri comunali vicini al sindaco Giovanni Butto. Grazia Ranno, Lista Uniti per Licodia – Buttò Sindaco, era entrata in consiglio comunale per subentro al consigliere Pippo Nicolosi che aveva lasciato lo scranno del civico consesso per ricoprire il ruolo di assessore al fianco del Sindaco licodiese.  “La fiducia iniziale nel progetto, al quale ho aderito con entusiasmo, è definitivamente svanita”, diceva tra le altre cose  il 6 settembre 2023 quando comunicava la sua uscita dal gruppo di maggioranza e la presa di distanza con il sindaco Buttò (rileggi l’articolo). Poi, una rottura anche con gli altri “indipendenti”, il 3 agosto di quest’anno, quando diventando “ancora più indipendente” – così titolammo in un nostro articolo – diceva di non voler passare nelle file dei suoi sostenitori, rimanendo fortemente critica “sul modo di amministrare che ha avuto fino a questo momento” (rileggi l’articolo).

La storia di oggi è diversa, oggi è vicinanza, oggi è ricostruire un rapporto logorato da tempo, oggi sono gioie, oggi sono abbracci e congratulazioni. Che una nuova scintilla tra i due – Ranno e Buttò – fosse nuovamente scoccata lo si era già intuito nei mesi passati in aula consiliare, dove le dichiarazioni della consigliera non erano più al vetriolo come in passato. «Non è successo nulla» ha dichiarato Grazia Ranno in merito al suo passaggio da maggioranza ad indipendenti per poi sostenere nuovamente il sindaco Buttò. «Ho meditato per il bene della comunità valutando che era giusto continuare il mandato e soprattutto portare avanti quello che era il programma del sindaco senza ostacolarlo e senza mettere nulla di mezzo. Facendo questo esame di coscienza, ho voluto nuovamente ridare fiducia al sindaco approvando il bilancio, così da poter lavorare in maniera serena e tranquilla. Amministrare una comunità non è facile e comporta il saper ascoltare sapendosi mettere a disposizione dell’altro. Il ruolo comporta anche il saper prendere delle decisioni e fare delle scelte. Questo non è facile ma auspico di saper affrontare il tutto»

Soddisfazione anche da parte del Sindaco Giovanni Buttò che con mosse strategiche e campagne acquisti di fine anno, ha cercato di ricostruire la lacerazione createsi in aula e che gli avevano fatto perdere diversi pezzi di maggioranza. «La vicinanza con la Ranno non nasce oggi ma durante la campagna elettorale perché ha sposato a pieno il mio programma. Poi ci sono stati dei piccoli dissensi che in politica sono all’ordine del giorno ma si sa che “solo i cretini non si ricredono”. Sia da parte mia sia da parte del neoassessore abbiamo cercato un punto di incontro perché gli obbiettivi sono comuni e noi siamo qui per poter operare bene per rispondere a tutte le persone che ci hanno votato. Al momento assegnerò all’assessore Ranno le deleghe che erano dell’ex assessore Fabio Fazio che ringrazio e che rimane vicino, più qualche integrazione attingendo alle deleghe in mio possesso». Adesso, entro 10 giorni, andrà chiarito chi tra gli assessori che ricoprono anche il ruolo di consigliere comunale (Mirella Rizzo, Grazia Ranno e Ignazio Sidoti) dovranno lasciare il posto in aula per incompatibilità. Al posto del dimissionario dovrebbe subentrare Ottavio Salamone.

Cronaca

Etna, attività stromboliana al cratere di sud-est, la nube si disperde verso est-sud-est

Dal punto di vista sismico dalle ore 15.30 di oggi  l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un incremento, raggiungendo intorno alle 22  l’intervallo dei valori alti.

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Dopo qualche giorno di pausa l’Etna si risveglia.   L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha osservato che dalle immagini delle telecamere di sorveglianza,  a partire dalle ore 22 è visibile un’attività stromboliana al cratere di sud-est. Il modello previsionale indica che un’eventuale nube eruttiva si disperderebbe in direzione ESE.

Dal punto di vista sismico dalle ore 15:30 di oggi  l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un incremento, raggiungendo intorno alle 22  l’intervallo dei valori alti. Attualmente i valori sono alti con tendenza ad un ulteriore aumento. La localizzazione del centroide delle sorgenti del tremore ricade nell’area del cratere di sud-est ad una quota di circa 2800 metri.

Anche l’attività infrasonica ha mostrato un incremento e dalle 21. 30 circa gli eventi risultano localizzati nell’area del cratere di sud-est con ampiezze che, attualmente, sono su valori alti.  Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo non mostrano allo stato attuale variazioni significative.

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Cronaca

Messina, omicidio Sara Campanella, confessa Stefano Argentino

Il giovane non avrebbe accennato ad alcun pentimento. “Non so dire se nutra rimorso – ha aggiunto il legale dell’arrestato- E’ molto chiuso e d’altronde nessuno glielo ha chiesto”

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Cetty Zaccaria, mamma di Sara Campanella, la studentessa palermitana accoltellata e uccisa a Messina da Stefano Argentino, un collega universitario che la perseguitava con messaggi e attenzioni moleste chiede giustizia: “Sara voleva chiedere la tesi di laurea in oncologia, una ricerca sperimentale mi diceva, per poi specializzarsi e poi fare anatomia patologica per fare le autopsie. E invece adesso l’autopsia la faranno a te. Bisogna SEMPRE parlare per denunciare!!! Aiutatemi a dare voce a Sara”, ha scritto stamattina su Facebook. “Non sapevamo che fosse perseguitata da quel ragazzo, ma di certo lei non l’ha mai ricambiato”, racconta.

L’assassino a difendersi non ha nemmeno provato. Ha ammesso di aver ucciso Sara, ma sul perchè del gesto, sull’arma – il coltello mai ritrovato – e su chi l’abbia aiutato a fuggire non ha voluto rispondere. “Confuso, prostrato”, così lo definisce il suo legale, Stefano nelle due ore in cui si è trovato davanti al gip che ne ha convalidato il fermo ha accettato di rispondere solo ad alcune domande. E ossessivamente ha parlato di Sara, anche quando gli inquirenti gli chiedevano altro.

“Ha confessato il delitto, ha risposto in parte, ma non ha spiegato cosa lo ha spinto ad aggredire la ragazza. Si è certo reso conto della gravità dei fatti e sta male”, ha detto l’avvocato Raffaele Leone, legale di Argentino per meno di 24 ore. Il difensore, uscito dal carcere in cui il ragazzo è detenuto, ha rimesso il mandato. ” Io sono un civilista – ha spiegato ai giornalisti – e a lui serve un penalista. Resterò a disposizione solo fino a nuova nomina”.

Lo studente non avrebbe accennato ad alcun pentimento. “Non so dire se nutra rimorso – ha aggiunto Leone – E’ molto chiuso e d’altronde nessuno glielo ha chiesto”. Perchè dopo averla seguita abbia tagliato la gola a Sara davanti a decine di persone Stefano non l’ha detto. “E’ continuamente tornato sul suo rapporto con la vittima anche quando non era attinente alle domande. Era convinto che la ragazza ricambiasse in qualche modo il suo sentimento anche se ha ammesso che non erano mai stati fidanzati. Non ha parlato delle motivazioni del suo gesto però, né ha risposto sull’arma usata’, ha proseguito il legale.

Dei drammatici minuti che hanno preceduto l’omicidio, ripresi dalle videocamere di sorveglianza della zona che, passo passo hanno “seguito” tutti i movimenti dell’assassino, il ragazzo ha preferito non parlare. “Ha lasciato capire che a scatenare la sua ira è stata l’ultima discussione avuta con la vittima ma non ha dato particolari – ha detto Leone – Era lucido ma molto frastornato dalla vicenda’” Stefano non avrebbe risposto nemmeno alle domande sull’eventuale aiuto avuto nella fuga dopo l’omicidio. Un aspetto della vicenda su cui i carabinieri del comando provinciale di Messina continuano a indagare.

 

 

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