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Politica

S.M. di Licodia, il momento della verità: attesa per il Consiglio Comunale post “terremoto politico”

Domani il primo confronto in aula tra Sindaco e indipendenti, dopo la fuoriuscita dalla maggioranza di 4 consiglieri comunali. Quali scenari?

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La resa dei conti tra consiglieri indipendenti, opposizione e quel che rimane degli ultimi sostenitori dell’amministrazione Buttò è ormai giunta alla sua ultima ora. Sarà infatti celebrato domani a Santa Maria di Licodia – al netto di colpi di scena – a partire dalle ore 10:30, l’attesissimo consiglio comunale post “terremoto politico” che nelle scorse settimane ha spaccato l’ex maggioranza consiliare. Un consiglio comunale forse tra i più importanti degli ultimi anni, non tanto per le tematiche da affrontare bensì per la valenza politica che la seduta potrebbe rappresentare per il futuro dell’amministrazione in carica. All’ordine del giorno, l’approvazione del rendiconto della gestione per l’esercizio finanziario 2022 e la discussione di due interpellanze presentate dal gruppo d’opposizione. La prima, in merito allo stato di abbandono dell’area turistico-ricettiva in contrada Buglio, realizzata grazie ad un finanziamento di 100 mila euro da parte del Gal Etna oggi non ancora fruibili ai cittadini. La seconda, riguarda invece il mancato incasso da parte del Comune di 21615,55 euro dovuti da un cittadino a seguito di una sentenza del Tar dello scorso 18 gennaio, relativamente a degli oneri di urbanizzazione non versati.

Ma al di là dell’ordine del giorno stabilito dal presidente Maria Russo, quali scenari potrebbero verificarsi all’interno della sala consiliare licodiese?  Una prima ipotesi è quella dell’assenza in aula di almeno 7 consiglieri che farebbero venir meno il numero legale. Quindi il rinvio di un’ora della seduta e nel caso in cui sussista ancora l’assenza del numero minimo il rinvio al giorno successivo del civico consesso. Un secondo scenario, il più nefasto ma allo stesso tempo molto improbabile, potrebbe essere quello della non approvazione del rendiconto della gestione anno 2022 grazie anche ai voti degli indipendenti in consiglio, che di fatto andrebbe a rappresentare un’ulteriore e pesante sfiducia all’operato del sindaco Buttò. Una terza ipotesi, quella più probabile, è rappresentata “dell’amore verso la città”, che vedrebbe approvare il documento economico presentato in aula – magari con qualche astensione – considerato che presenta al suo interno dei dati economici cristallizzati e certi. Nel frattempo, comunque, la Regione ha già nominato un commissario per la mancata approvazione entro i termini del documento finanziario, il quale ha già diffidato il consiglio a procedere alla sua approvazione entro 20 giorni pena lo scioglimento del civico consesso licodiese.

Una seduta, quella di domani, che comunque va letta dai cittadini guardando oltre la semplice approvazione (o non approvazione) di un atto per certi versi dovuto. La vera chiave di lettura è invece rappresentata dal primo, vero, ufficiale, momento di confronto dialettico che potrebbe tenersi in aula tra il sindaco Giovanni Buttò e coloro che nelle ultime settimane hanno deciso di intraprendere un nuovo percorso politico di indipendenza dal gruppo di maggioranza “Uniti per Licodia”. Quale mosse stanno studiando per la seduta di domani? Dovremmo attenderci nuovi eclatanti colpi di scena? Dall’altro canto, il primo cittadino, come contromossa potrebbe usare quella di rompere in aula il “no comment” che si protrae dal giorno della fuoriuscita dal suo gruppo dei consiglieri Enrico Caruso, Grazia Ranno, Antonino La Delfa e Fabiana Patti non mandandole a dire ai suoi ex compagni di avventura politica. Alla città non rimane altro che assistere da spettatrice attenta, mentre l’arena della democrazia si prepara per una nuova battaglia politica che andrà ben oltre i numeri e le votazioni.

amministrazione

Adrano, in città clima politico amministrativo “surriscaldato”

I consiglieri comunali Branchina e Terranova chiedono le dimissioni del sindaco Mancuso dopo condanna per bancarotta, ma il primo cittadino replica che si tratta di una vicenda legata alla vita privata e non all’attività amministrativa

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A Natale si è tutti più buoni, ma ad Adrano il caso giudiziario che vede protagonista il sindaco Fabio Mancuso scuote la politica e preannuncia scontri in Consiglio comunale, convocato per oggi per altre ragioni.

Mancuso, esponente di punta del Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo, già deputato regionale, rieletto sindaco nell’ottobre 2021, nei giorni scorsi è stato condannato, in primo grado, a tre anni e dieci mesi di reclusione, in continuazione con un precedente caso di reato patteggiato, per bancarotta.

Inoltre, è stato interdetto dai pubblici uffici per cinque anni e su questo punto si è aperto un taglio non di poco, tra chi ritiene doveroso un passo indietro del primo cittadino e un ritorno alle urne, pur non essendo applicabile della sospensione dalla carica da parte del Prefetto (salvo diverse interpretazioni giuridiche) e chi ritiene la condanna una situazione del tutto separata con la gestione amministrativa del Comune, visto che i fatti risalgono a circa un decennio addietro quando Mancuso non ricopriva alcuna carica istituzionale.

Fino ad oggi – e continuerà a ripeterlo anche oggi in Consiglio comunale – Mancuso si è detto sereno, convinto che ciò non produrrà alcun effetto politico. Nello stesso tempo, ha già etichettato come “sciacalli e miserabili” coloro che hanno chiesto le sue dimissioni. E, pur non facendo nomi, il riferimento sembra diretto alle uniche esponenti politiche ad aver chiesto a Mancuso di dimettersi, ossia le consigliere Marica Terranova e Angela Branchina, politicamente vicine al senatore Pino Firrarello e al deputato Giuseppe Castiglione. Pur non nominandoli, Mancuso in una live sui suoi canali social ha detto che “i due esponenti politici brontesi ad Adrano non potranno avere spazio politico”.

Nel resto del panorama politico tutto tace con l’Mpa che ha fatto quadrato attorno alla figura del Sindaco e con Fratelli d’Italia lacerata al suo interno, con gli stracci che ormai volano pure pubblicamente tra l’ala filo-governativa, vicinissima a Mancuso, e la parte che, invece, si oppone ostinatamente al primo cittadino.  Silenzio dal Centrosinistra, sparito dai radar ormai da tempo.

Intanto la battaglia dai social e dai comunicati stampa è destinata a spostarsi nell’Aula del Consiglio comunale mentre il resto della città – a parte qualche commento nei bar – sembra guardare altrove, non interessata più di tanto alle vicende politiche o pseudo tali.

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In Primo Piano

Belpasso, dalla Regione 45 mila euro per la formazione del PUG

Una somma che si va ad aggiungere ai 260 mila stanziati dal comune necessari per il Piano Urbanistico Generale

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Con una nota da parte del Dipartimento dell’Urbanistica dell’Assessorato Regionale Territorio Ambiente, che con un precedente decreto del 26/11/2024 ampliava la platea dei Comuni beneficiari per la concessione di contributi per la formazione di strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, è stato comunicato che il comune di Belpasso riceverà ulteriori fondi per la formazione del nuovo strumento urbanistico comunale. In arrivo 45 mila euro che si vanno ad aggiungere ai 260 mila stanziata dal comune.

“Siamo tra i pochi comuni a ricevere queste somme della dalla Regione per la redazione di piani urbanistici” ha detto il sindaco Carlo Caputo.  Dopo la pubblicazione dei relativi atti di indirizzo e l’avvio del procedimento così come previsto dalla L.R. 19/2020, prenderanno avvio i lavori propedeutici alla redazione del documento preliminare di piano, con le analisi territoriali fino alle successive fasi. “Tutto ciò è possibile- dice Caputo- grazie alla stipula di una convenzione tra amministrazione comunale di Belpasso e Università degli studi di Catania che firmeremo entro fine anno”.

 

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