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Cultura

S.M. di Licodia, inaugurata mostra “Le carte ritrovate – San Giuseppe e dintorni”

Diversi i documenti e manoscritti esposti nella mostra, molti dei quali appartenenti all’archivio storico dell’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento

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“Turpe est in patria vivere et patriam non cognoscere”, scriveva Plinio il Vecchio, ovvero è gravoso vivere in una comunità senza conoscere la storia e le radici dell’ambiente in cui si vive, non potendone quindi comprendere il presente. Potrebbe essere un po’ questo il filo conduttore di una serie di eventi culturali che si stanno realizzando a Santa Maria di Licodia grazie alla collaborazione tra cittadini ed istituzioni. Nuova iniziativa è l’inaugurazione nella serata di ieri, all’interno del  palazzo municipale di Santa Maria di Licodia, della mostra “Le carte ritrovate – San Giuseppe e d’intorni” realizzata grazie all’impegno di alcuni giovani dell’associazione “Space Accademy” in collaborazione con l’assessorato alle politiche culturali licodiesi, il Comitato per i festeggiamenti in onore a San Giuseppe, lo storico Gino Sanfilippo e la locale l’arciconfraternita del Ss. Sacramento. Diversi sono infatti i documenti storici appartenenti a quest’ultima ed esposti all’interno della mostra allestita, che ripercorrono la storia del piccolo centro etneo legata anche alla comunità monastica benedettina di San Nicolò l’Arena ed alla figura di Giacomo Maggiore.

«La festa di San Giuseppe diventa un momento importante per riscoprire e riappropriarsi delle proprie radici» ha detto l’assessore e vice sindaco Mirella Rizzo che ha tagliato il nastro insieme al sindaco Giovanni Buttò, al presidente del consiglio comunale Maria Russo ed al presidente della Confederazione diocesana delle Confraternite Dino Laudani. «Stasera – ha continuato l’assessore Rizzo – la mostra inaugurata si muove in tal senso, ovvero offrire a Santa Maria di Licodia la possibilità di apprezzare dei manoscritti antichi di più di 3 secoli messi a disposizione dalla Confraternita del Santissimo Sacramento che ha dato il via alla ricostruzione della Licodia moderna che conosciamo»

A curare la mostra dal punto di vista storico, è stato il licodiese Benedetto Rizzo. «I pezzi importanti di questa mostra sono legati alla prima metà del ‘700 e a tutto il corso dell’800» ha spiegato Rizzo. «Abbiamo messo in esposizione i volume ed i registri dell’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento. Avendo avuto la possibilità di riscoprire questo fondo storico grazie al sig. Placidino Longo ed al Governatore Salvo Anile, abbiamo voluto allestire questa sezione. Inoltre, abbiamo inserito nella mostra alcuni documenti importanti su quella che è l’identità stessa di Santa Maria di Licodia che si fonda sulle origini medievali, 1143, e sulla presenza importante della signoria monastica, non dimenticando che i padri benedettini hanno plasmato la comunità ed il territorio. Documenti che testimoniano il contributo importante delle Confraternite  – del Sacramento che è la più antica e di San Giuseppe di oltre metà dell’800 – che caratterizzano lo sviluppo stesso della comunità di Santa Maria di Licodia».

Tra i presenti, a tagliare il nastro della mostra, anche il biancavillese Dino Laudani, da poco eletto presidente della Confederazione diocesana delle Confraternite. «Le Confraternite continuano a raccontare per alcuni, forse, un mondo che non c’è. Ma in realtà le Confraternite continuano ad essere protagoniste attraverso dei mezzi diversi rispetto al passato. Per diversi secoli sono stati l’ossatura di uno Stato che non c’era, lo sostituivano attraverso la creazione di ospedali e di scuole. Oggi le Confraternite rappresentano un passato identitario forte che si radica chiaramente nella fede. Le scopriamo soprattutto durante le processioni religiose ma è silenzioso e proficuo il loro lavoro durante l’anno con attività caritative e culturali come quella di oggi, assolutamente encomiabile ed il plauso personale e di tutta la Confederazione». La mostra, rimarrà visitabile per tutto il periodo dei festeggiamenti in onore a San Giuseppe.

 

Cultura

Adrano, oggi “La Notte Nazionale del Liceo Classico” per celebrare la bellezza della cultura antica

Tante le iniziative mirate a promuovere la cultura classica

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Una notte all’insegna della cultura, illuminata da una luce speciale che unisce in contemporanea tanti Licei Classici di tutta Italia. Una luce che brilla di antichità e di cultura. Stiamo parlando de “La Notte Nazionale del Liceo Classico, un evento straordinario che abbraccia la ricchezza della cultura classica greca e latina, oltre a valorizzare la complessità e la versatilità dell’offerta formativa del Liceo Classico. Tra le scuole aderenti, il Liceo Ginnasio Statale “G. Verga” di Adrano che si distingue tra i tanti aderenti per la sua partecipazione entusiasta e la programmazione ricca di eventi culturali e artistici. Un evento straordinario, organizzato dal Coordinamento Nazionale dei Licei Classici, si svolge dalle 18:00 alle 24:00, offrendo sei ore dense di attività culturali, spettacoli e riflessioni incentrate sulla ricchezza e la versatilità del curricolo classico.

Una serata che prenderà il via con i saluti iniziali alla presenza del dirigente scolastico, la professoressa Loredana Lorena, affiancata dal professore Luigi Petralia, dirigente del liceo negli anni ’80 e dall’onorevole Fabio Mancuso, sindaco di Adrano. Tra gli ospiti d’onore, spicca la presenza del giornalista Rai Giuseppe La Venia, che condividerà la sua esperienza giornalistica riflettendo insieme agli studenti sull’importanza della comunicazione nell’era contemporanea. Seguirà l’intervento di Massimo Cultraro, dirigente del CNR di Catania, che arricchirà la serata con approfondimenti scientifici legati al mondo antico.

Ma l’evento non si limita alle parole: la cultura antica prende vita attraverso rappresentazioni teatrali appassionanti, che promettono di trasportare il pubblico nelle atmosfere dei drammi greci e non solo. Una mostra fotografica commemorativa celebrerà i 100 anni di storia del Liceo Ginnasio Statale “G. Verga”, raccontando il suo passato e il suo presente attraverso immagini suggestive. Saranno poi le aule del liceo a trasformarsi in spazi di conoscenza e scoperta, grazie alle esposizioni curate dalle diverse classi su tematiche culturali e letterarie. Qui, gli studenti diventano guide attraverso le epoche antiche, offrendo prospettive fresche e approfondite sui grandi capolavori della letteratura e della filosofia. E per concludere la serata in bellezza, il liceo adranita regalerà al pubblico una rappresentazione del Mito dell’Androgino di Aristofane, un capolavoro della commedia greca che continua a ispirare e divertire anche dopo secoli. La Notte Nazionale del Liceo Classico a Adrano promette di essere un’occasione unica per celebrare il patrimonio culturale dell’antichità, dimostrando che la cultura classica è viva e vibrante, pronta a illuminare il presente con la sua eterna bellezza e saggezza.

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Cultura

Paternò, rivivono la figura e l’opera della pittrice Sofonisba Anguissola

Ne parleranno oggi pomeriggio dalle ore 17 nell’ex monastero di San Francesco alla Collina, esperti nazionali e internazionali in un evento organizzato dall’Assemblea regionale siciliana e dalla Fondazione Federico II dal titolo “Insieme per Sofonisba”

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Per un giorno la città di Paternò sarà al centro dell’attenzione del mondo della cultura e dell’arte, visto che oggi pomeriggio dalle 17 in poi, nell’ex monastero di San Francesco alla Collina, esperti nazionali e internazionali parleranno dell’ingegno pionieristico e artistico della pittrice Sofonisba Anguissola. A organizzare l’incontro, dal titolo “Insieme per Sofonisba” è l’Assemblea regionale siciliana e la Fondazione Federico II con la collaborazione del comune di Paternò, della Chiesa di Santa Maria dell’Alto, dell’Istituto Cervantes di Palermo, dell’Accademia di belle arti di Catania con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna.

Dalla fine del 2023 due dei dipinti più celebri della pittrice cremonese, la Madonna dell’Itria e la Madonna della Raccomandata sono esposti nella cappella realizzata all’interno della Chiesa Ex Annunziata di Piazza Indipendenza. L’iniziativa mira a ricomporre il patrimonio artistico legato alla pittrice che con il suo talento e la sua vita segnò il percorso di un’affermazione femminile in tempi difficili.  Imbrigliata in un universo maschile, Sofonisba non fu la prima donna a dipingere, ma con la sua forte personalità si ritagliò margini importanti di autonomia che la resero famosa in Italia e in Spagna. L’incontro culturale di oggi pomeriggio sarà aperto dai saluti istituzionali del Presidente dell’Ars e della Fondazione Federico II, Gaetano Galvagno, del deputato nazionale Francesco Ciancitto, e del sindaco del comune di Paternò, Nino Naso. Su Sofonisba Anguissola parleranno, invece, Leticia Ruiz Gómez, direttore delle Collezioni Reali del Patrimonio nazionale di Spagna, Lina Scalisi, dell’università di Catania, Alfio Nicotra, critico d’arte, e Vittoria Vaccaro, della Scuola Normale di Pisa.

“La Fondazione Federico II – dice Galvagno – è attenta all’obiettivo della valorizzazione, a partire da quel patrimonio artistico e ideale che artisti eccezionali come Sofonisba, hanno lasciato alla nostra isola. Far rientrare la Madonna dell’Itria a Paternò è stato un passo significativo ma rappresenta un punto di partenza, non vogliamo limitarci a custodire. Infatti, negli ultimi mesi abbiamo iniziato a sviluppare focus per diffondere la conoscenza di un’artista unica come la Anguissola che a Paternò visse cinque anni. Così il mondo della cultura e dell’arte tornano a puntare gli occhi su Paternò e immaginare una programmazione condivisa che punti al turismo di qualità coinvolgendo tutto il comprensorio”.

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