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S.M. di Licodia. Nel suo “giorno di dolore” la comunità dà l’ultimo saluto ad Antonio Colino

Don Santo Salamone: «Quante parole abbiamo espresso. Le parole hanno un significato ma tutto è relativo. Le parole umane evaporano ma la parola di Dio è pienezza»

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Lacrime di dolore e parole di speranza. Sono questi i sentimenti contrapposti che hanno pervaso oggi le menti ed i cuori dell’intera comunità di Santa Maria di Licodia che si è stretta attorno alla famiglia di Antonio Emanuel Colino, all’interno della parrocchia Santissimo Crocifisso dove sono state celebrate le esequie del 44enne licodiese che ha tragicamente perso la vita a seguito di un violentissimo incidente avvenuto giovedì scorso sulla Ss 284 in territorio di Scalilli, frazione di Paternò. Un chiesa gremitissima, che difficilmente è riuscita a contenere i tanti amici, colleghi, parenti e cittadini che hanno voluto dare l’ultimo saluto a quel ragazzo buono, stimato da tutti, con la passione per la musica, che lascia una moglie e due bambini di 8 e 11 anni. A celebrare il funerale è stato don Santo Salamone, insieme ai sacerdoti Salvatore Scuderi, Nuccio Puglisi ed ai diaconi Pippo Russo e Davide Mareth alla presenza del sindaco Giovanni Buttò e di altre autorità civili. «Adesso è il momento della preghiera» ha esordito Don Salamone. «Quante parole abbiamo espresso. Le parole hanno un significato ma tutto è relativo. Le parole umane evaporano ma la parola di Dio è pienezza».

Ad accompagnare la celebrazione eucaristica, le note degli strumenti musicali suonati dagli amici di un’infanzia ormai perduta, che rimane solo nei ricordi, vissuta all’interno dell’associazione musicale “G. Pacini” di Santa Maria di Licodia, di cui Antonio faceva parte. E poi la moglie, che ha forse trasmesso a tutti l’immagine più dolce ed allo stesso tempo straziante di questa ennesima tragedia della strada. Quel tenero abbraccio a quella fredda bara posta ai piedi del Signore Risorto,  come a volersi abbandonare alla volontà del Signore, come a voler dire a tutti di quanto “forte come la morte è l’amore e le acque non lo spegneranno”. A tenere la breve ma intensa omelia, è stato Don Puglisi. «Le circostanze che ci chiamano ad essere eucarestia, corpo di Cristo, nei momenti come questi, sono le circostanze in cui ci viene richiesto l’esercizio più difficile della nostra fede: l’affidamento totale. L’affidamento al Signore nonostante ogni pensiero e turbamento che attraversi la nostra mente e il nostro cuore. Possono nascere da un evento come questo opere di amore? Tutto dipende da che cosa noi leggiamo in un evento. Se da cristiani scorgiamo il segno di quello stesso cammino che Gesù ha tracciato, se in quello che stiamo celebrando siamo disposti a leggere ancora una volta quello stesso percorso che Gesù ci ha mostrato, allora saremo capaci di non vedere solo la morte ma di leggere, vedere e contemplare il mistero della resurrezione»

Lo stesso Don Puglisi, si è poi rivolto ai figli di Antonio, che erano presenti durante l’eucarestia protetti dall’affetto dei nonni e dello zio. «Ai figli di Antonio, prima che iniziasse la messa, ho detto una cosa che fu detta anche a me in un’altra circostanza simile a questa. Oggi vedrete tutta la chiesa piena di persone che piangono. Ci sarà solo una persona felice che è quella che non si vede perché è con Dio. L’unica persona che sperimenta il senso della vita nel senso più pieno possibile. L’unico che rispetto a noi capisce meglio di tutti noi cosa stiamo celebrando. Questo mistero che stiamo celebrando e che qui ha un colore scuro, perché è ricoperto dai nostri sentimenti, nella sua essenza vive lo splendore stesso di Dio. Noi non siamo credenti perché dobbiamo comprendere ma siamo credenti perché dobbiamo affidarci e sperare. Un genitore, un papà, non smette di essere papà quando va in paradiso così come un figlio non smette di essere figlio quando il padre va in paradiso. C’è sempre tempo per essere educati e amati e per educare ed amare». Ed infine, una domanda rivolta a tutti: «È più forte l’amore che proviamo per Antonio o il dolore per la sua scomparsa? Se l’amore è più forte, allora la vita vince anche quando i nostri occhi non possono comprendere».

Sul fronte delle indagini, i Carabinieri hanno già trasmesso la relazione sull’incidente alle autorità giudiziarie che dovranno adesso valutare tutte le responsabilità e se sussiste o meno l’ipotesi di omicidio stradale. Nel frattempo, è stata dimessa l’intera famiglia di Ragalna che era stata coinvolta nel sinistro, mentre rimane in prognosi riservata il conducente del furgone che poi avrebbe impattato frontalmente contro la Peugeot del licodiese morto sul colpo. Dopo il funerale di Antonio, la bara è stata portata a spalle da alcuni amici dell’associazione musicale, salutata da un lungo applauso ed il volo di alcuni palloncini colorati.

Cultura

Paternò, fine settimana all’insegna della cultura e della valorizzazione del patrimonio

Lungo un suggestivo percorso che attraversa il centro storico sarà possibile ammirare esposizioni presso l’Istituto di Istruzione Secondaria “Mario Rapisardi”, fino ad arrivare al maestoso Castello Normanno, dove sarà esposta la copia delle Consuetudini di Bianca di Navarra.

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Sarà un fine settimana “pieno”  di cultura quello che la città di Paternò si appresta a vivere. Il comune partecipa alla Notte Europea dei Musei, un evento culturale di grande rilevanza promosso dal Ministero della Cultura con l’obiettivo di diffondere la conoscenza del patrimonio e dell’identità culturale europea. La Notte Europea dei Musei, sostenuta da importanti istituzioni come l’Unesco, il Consiglio d’Europa e l’ICOM, coinvolge musei di tutto il continente sin dal 2005, promuovendo l’identità culturale europea in ogni angolo dell’Unione. Quest’anno l’evento si terrà il sabato sera- Paternó, con il suo ricco patrimonio storico e artistico, si prepara ad accogliere i visitatori in un’atmosfera festosa e accogliente. Lungo un suggestivo percorso che attraversa il centro storico, sarà possibile ammirare esposizioni presso l’Istituto di Istruzione Secondaria “Mario Rapisardi”, fino ad arrivare al maestoso Castello Normanno, dove sarà esposta la copia delle Consuetudini di Bianca di Navarra. Inoltre, sarà possibile visitare le affascinanti Chiese dell’Ex Monastero, Santa Barbara, Santa Caterina, Cristo al Monte, San Francesco alla collina, e Santa Maria dell’Alto, dove verranno mostrati tesori e opere d’arte di inestimabile valore.

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Cronaca

Castiglione di Sicilia, incidente sul lavoro, morto un 52enne schiacciato da trattore

L’uomo al momento dell’incidente si trovava alla guida del mezzo, quando per cause in corso di accertamento, quest’ultimo si è ribaltato schiacciandolo

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Incidente sul lavoro questa mattina, poco dopo le 11, a Castiglione di Sicilia all’interno di un fondo agricolo di contrada Galluzzo. A perdere la vita un uomo di 52 anni di Piedimonte Etneo. L’uomo al momento dell’incidente si trovava alla guida di un trattore, quando per cause in corso di accertamento, quest’ultimo si è ribaltato schiacciando l’operaio che si trovava alla guida del veicolo. Al momento dell’incidente l’operaio si trovava da solo all’interno del fondo agricolo.  L’intervento dei soccorritori si sarebbe rivelato vano, l’uomo è deceduto a causa delle ferite riportate. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Randazzo e quelli del comando stazione di Passopisciaro chiamati a ricostruire la dinamica dell’incidente. La salma è stata sequestrata e nelle prossime ore potrebbe essere effettuata una ispezione cadaverica o autopsia.

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