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S.M. Di Licodia, si dimette l’Assessore Fazio

Fabio Fazio: “ esperienza segnata fin da subito da un disequilibrio che purtroppo continua ad esserci e che ha reso difficoltosa la realizzazione del nostro programma”

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Si è dimesso nella giornata di oggi l’assessore comunale di Santa Maria di Licodia Fabio Fazio. Pubblichiamo la nota di dimissioni.

La Nota Integrale

Carissimo Sindaco, cari colleghi della giunta comunale, cari consiglieri dell’assise cittadina, con questa lettera e con grande rammarico rassegno le mie dimissioni da assessore comunale, ruolo acquisito poco più di due anni fa e che sicuramente mi ha fatto crescere sotto il profilo umano e sociale.

In questi mesi mi sono speso al massimo nell’ambito delle deleghe affidatemi, provando a dare nuova linfa in alcuni settori che spesso la politica trascura. Questa mia prima esperienza nel mondo della politica è stata segnata fin da subito da un disequilibrio che purtroppo continua ad esserci e che ha reso difficoltosa la realizzazione del nostro programma.

Nonostante ciò, ho cercato di svolgere il mandato con dedizione, umiltà e profondo senso di responsabilità, mettendomi a disposizione dell’intera comunità, accogliendo e supportando con entusiasmo qualsiasi iniziativa.

Questo a dimostrazione che malgrado l’assenza di un bilancio e la mancanza di fondi, con forza di volontà e massimo impegno si possono comunque raggiungere degli obiettivi. Dopo poco più di due anni di intenso e proficuo lavoro, di progetti e realizzazioni, non posso che ritenermi soddisfatto di aver cooperato per il miglioramento e la valorizzazione del nostro territorio, come il progetto di messa in sicurezza di via Cavaliere Bosco che ho iniziato e che mi impegno a seguire fino alla sua completa realizzazione.

Con lo stesso senso di responsabilità con cui ho accettato il delicato compito conferitomi, ritengo opportuno agevolare l’attività amministrativa dando spazio a nuovi equilibri. Mi sembra doveroso ringraziare i dirigenti, i dipendenti comunali e il corpo di polizia municipale che mi hanno sempre supportato.

Auguro un buon lavoro ai miei colleghi assessori, al presidente del consiglio e ai consiglieri con i quali ho condiviso questa esperienza .
Caro Sindaco, nel salutarla la ringrazio per l’opportunità datami e resto sempre a sua completa disposizione per qualsiasi cosa possa portar beneficio alla nostra Santa Maria di Licodia.

In Primo Piano

Catania, al Policlinico Tac e risonanze magnetiche anche di sera e giorni festivi

“Si punta ad implementare l’efficienza dei servizi radiologici e mirare all’azzeramento delle liste d’attesa per le prenotazioni effettuate nel 2024 tramite il Centro unico prenotazioni (Cup)”. A dirlo l’azienda ospedaliero universitario Policlinico “G. Rodolico -San Marco”

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Importanti novità in arrivo per la sanità catanese. Tac e risonanze magnetiche al Policlinico di Catania saranno eseguite anche di sera, dopo le 20, e nei giorni festivi. Ad annunciarlo la stessa azienda ospedaliero universitaria la quale punta ad “implementare l’efficienza dei servizi radiologici e mirare all’azzeramento delle liste d’attesa per le prenotazioni effettuate nel 2024 tramite il Centro unico prenotazioni (Cup)”.

L’estensione di orario e giorni, secondo il Policlinico di Catania, “darà anche la possibilità di scegliere orari più comodi, riducendo il disagio per coloro che hanno difficoltà a ritagliarsi tempo durante la giornata lavorativa”. L’Azienda, inoltre, “potrà aumentare i tempi di utilizzo delle apparecchiature diagnostiche durante la giornata, riservando più spazio agli esami dei pazienti ricoverati”.

“Questo approccio – si sottolinea dalla struttura – contribuirà a ridurre anche i tempi di degenza. Il nuovo sistema è operativo da oggi, con la finalità di incrementare l’offerta assistenziale a fronte di richieste provenienti da tutta la provincia, mettendo in campo uno dei progetti condivisi con l’assessorato Regionale alla Salute”.

 

 

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giudiziaria

Catania, inchiesta “Pandora”, chiesti 8 anni e 10 mesi per l’ex sindaco di Tremestieri Santi Rando

Si tratta di una indagine svolta dai carabinieri su presunte infiltrazioni della criminalità organizzata ed episodi di corruzione al comune di Tremestieri Etneo.

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La Procura di Catania ha chiesto la condanna dei dieci imputati del processo, che si celebra con il rito abbreviato, dell’inchiesta Pandora nata su indagini dei carabinieri su presunte infiltrazioni della criminalità organizzata ed episodi di corruzione al Comune di Tremestieri Etneo.

L’accusa, rappresentata dai pm Rocco Liguori, Fabio Saponara e Santo Distefano, ha chiesto al gup Ottavio Grasso di condannare l’ex sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando, a otto anni e dieci mesi di reclusione per voto di scambio politico mafioso per le amministrative del 2015 e per alcuni presunti casi di corruzione.

La Procura, come riporta il sito lasicilia.it, ha sollecitato nove anni e sei mesi per Pietro Alfio Cosentino, accusato di concorso esterno e voto di scambio-politico mafioso e indicato dall’accusa come il collegamento tra politica e Cosa nostra, anche per la parentela con il boss Vito Romeo, suo cognato, per cui sono stati chiesti sei anni di reclusione. Sei anni sollecitati anche per Francesco Santapaola, figlio di Salvatore “Colluccio” e cugino di secondo grado dello storico capomafia Benedetto.

A conclusione della requisitoria i pm hanno chiesto anche la condanna di Antonio Battiato a cinque anni e quattro mesi, di Salvatore Bonanno a un anno, di Domenico Cucinotta a tre anni e sei mesi, di Antonio Cunsolo a cinque anni e quattro mesi, di Giuseppe Ferlito a quattro anni e quattro mesi e di Giovanni Naccarato a sei anni.

Battiato e Cunsolo sono i due carabinieri accusati di corruzione assieme al deputato regionale della Lega Luca Sammartino, che è stato rinviato a giudizio con la stessa accusa per avere chiesto ai due militari dell’Arma di bonificare la sua segreteria politica dalla possibile presenza di microspie. Su quest’ultima accusa, visto che gli uffici erano nella titolarità dell’allora senatrice, ora deputata della Lega, Valeria Sudano, compagna di Sammartino, è stata chiamata a decidere la Corte costituzionale. La corte dovrà valutare l’utilizzabilità delle intercettazioni fatte dai carabinieri in quei locali che erano in uso a una parlamentare.

 

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