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Cronaca

San Gregorio di Catania,Carabinieri trovano 5 lavoratori in nero su 8: sospesa l’attività di un’azienda

Operazione finalizzata al contrasto e prevenzione del fenomeno del lavoro “sommerso”

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Nell’ambito di una mirata campagna di prevenzione e contrasto al fenomeno del lavoro in “nero”, su impulso del Comando Provinciale di Catania, con particolare attenzione alla verifica del rispetto della normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, i Carabinieri della Stazione di San Gregorio di Catania, unitamente ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania e al personale dell’INL (Ispettorato Nazionale del Lavoro), hanno effettuato, nella mattinata, diversi accessi ispettivi ad attività imprenditoriali della zona.
In tale contesto, i militari hanno posto sotto la loro lente d’ingrandimento, tra le altre, una ditta esercente il commercio al dettaglio di prodotti vari con sede operativa a San Gregorio di Catania.
Durante il controllo all’azienda, sono state rilevate diverse irregolarità a partire dalla presenza di 5 lavoratori, su 8 trovati nei locali dell’azienda al momento dell’ispezione, per i quali, il datore, non ha inviato la comunicazione preventiva di assunzione.

Ed infatti i militari del NIL nel procedere all’intervista preliminare ai lavoratori, raccogliendo informazioni dai dipendenti riguardo al loro rapporto di lavoro, hanno avuto conferma di un rapporto di lavoro irregolare non comunicato dall’azienda. Questa omissione ha fatto scattare per il titolare, un 46enne catanese, la maxi sanzione per lavoro in nero per un importo totale di 27.300 €.
Contestualmente è stato applicato il provvedimento della sospensione temporanea dell’attività, fino a quando il datore di lavoro non provvederà a regolarizzare la posizione dei dipendenti in azienda, oltre alla relativa sanzione di 2.500 €. Nel corso del controllo sono state elevate ulteriori 5 sanzioni, per la mancata tracciabilità delle retribuzioni di 5 dipendenti, per un importo complessivo di 8.333,30 euro.

Sono stati effettuati recuperi contributivi ed assistenziali I.N.P.S. per un importo di 2.800 € ed I.N.A.I.L per un importo di 300 €. I contributi previdenziali e assistenziali presso l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), in particolare sono versamenti obbligatori effettuati dai lavoratori o dai datori di lavoro che servono a finanziare specifiche prestazioni erogate attraverso gli enti previdenziali. Invece i contributi I.N.A.I.L. (Istituto Nazionale delle Assicurazioni contro gli Infortuni sul Lavoro) servono per gestire la copertura del rischio di infortuni e malattie professionali che possono verificarsi sui luoghi di lavoro. A conclusione dell’attività sono state accertate un totale di 10 violazioni sanzionate amministrativamente con un importo di circa 36.000 €.

Cronaca

Belpasso, incidente stradale sulla SP 15, feriti non gravi

Sul posto pompieri e carabinieri, nonché personale medico del 118

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Incidente stradale nella serata di ieri a Belpasso sulla SP 15 nei pressi dal parco divertimenti “Etnaland”. A scontrarsi per cause in corso di accertamento due mezzi. Lo scontro sarebbe stato piuttosto violento con una delle due autovetture finite cono un muretto di recinzione. Sul posto personale medico del 118 che ha soccorso gli occupanti delle auto rimaste feriti non gravemente o contusi. S

ul posto per i rilievi i carabinieri del comando stazione di Biancavilla; a supporto i pompieri del comando provinciale di Catania che hanno illuminato la zona con le torri faro. La strada è rimasta bloccata per qualche ora con il transito veicolare deviato su percorsi secondari.

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Cronaca

Bronte, depotenziamento ospedale, sindaco convoca riunione con i colleghi del territorio

“Abbiamo una settimana di tempo per presentare le osservazioni all’aggiornamento del piano della rete ospedaliera e per portare al tavolo regionale una proposta che tuteli le Comunità”- ha detto il sindaco Pino Firrarello- Un piano che umilia i territori di periferia”

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Non si arrende il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, all’idea che un intero territorio montano, che racchiude 10 Comuni del versante nord dell’Etna e meridionale dei Nebrodi, venga privato di un ospedale efficiente. Dopo aver evidenziato in maniera eloquente all’assessore Faraoni tutto il proprio dissenso nei confronti della nuova rete ospedaliera della Regione siciliana, il primo cittadino ha invitato i sindaci del territorio, le organizzazioni sindacali di categoria, le associazioni ed i comitati, a partecipare ad un vertice in programma domani alle ore 18 nel Collegio Capizzi.

“Abbiamo una settimana di tempo per presentare le osservazioni all’aggiornamento del piano della rete ospedaliera e per portare al tavolo regionale una proposta che tuteli le Comunità – ha detto il sindaco Firrarello- E sono tante le osservazioni da presentare ad un piano che ripeto umilia i territori di periferia.  Partiamo dal presupposto – continua – che questo territorio meriterebbe un ospedale di base con tutte le più importanti unità operative. Bene il nuovo piano non effettua neanche una equa distribuzione dei servizi in provincia e mette a rischio la capacità di intervento in casi di urgenza” Firrarello evidenzia che la riduzione dei posti letto di Medicina crea difficolta enormi nel ricoverare i pazienti; quest’ultimi provengono dalla provincia di Messina e da comuni come Adrano che in teoria dovrebbero essere serviti da altri presidi.

“L’assenza di una guardia attiva pediatrica non consente di intervenire nel caso in cui arrivassero piccoli pazienti con patologie acute gravi- ha continuato Firrarello- quali crisi convulsive, grave scompenso glicometabolico, insufficienza respiratoria ecc. La riduzione dell’attività e dei posti letto in chirurgia imporrà di trasferire tutti i pazienti presso altri presidi e non dimentichiamo che gli ospedali hub sono lontanissimi e che per i pazienti con patologie tempo dipendenti raggiungerli è rischioso”.  Per questo il sindaco ha invitato i colleghi dei Comuni di Randazzo, Maletto, Cesarò, San Teodoro, Maniace, Santa Domenica Vittoria, Floresta, Castiglione di Sicilia, Moio Alcantara e Roccella Valdemone. “In un contesto in cui la salute e la sicurezza dei cittadini devono essere priorità assolute – afferma l’assessore alla salute del Comune di Bronte, Angelica Prestianni – la mobilitazione dei sindaci e la difesa dei servizi sanitari di base rappresentano un passo importante per contrastare le decisioni che rischiano di impoverire le risorse di questo territorio. La speranza è che questa mobilitazione porti a una revisione più equa e sostenibile della nuova rete ospedaliera regionale”.

Sulla tematica nuovo piano sanitario regionale c’è da registrare l’intervento di Cisl, Fp Cisl e Cisl Medici Catania: “In una visione complessiva della sanità territoriale e regionale, la nuova rete ospedaliera della Sicilia deve essere complementare e integrata con una riforma della medicina territoriale, così come definito dalla Missione 6 del PNRR e dal Decreto Ministeriale n. 77/2022. Definire e potenziare in via preliminare i servizi di prossimità, garantire la presa in carico dei bisogni di salute della popolazione sono priorità non eludibili. L’integrazione dei servizi sul territorio con le strutture dedicate alle  acuzie e alle lungodegenze, è requisito al fine di costruire un sistema sanitario in grado di rispondere, con efficienza e appropriatezza alle esigenze dei territori”.

È quanto affermano Maurizio Attanasio, Danilo Sottile e Carmelo Puglisi, segretari generali provinciali rispettivamente di Cisl, Cisl Fp e Cisl Medici, in occasione di quanto emerso dalla presentazione ai sindaci del territorio catanese del piano dell’Assessorato regionale alla Salute per il riordino delle strutture sanitarie nell’Isola, sia pubbliche che private.

“Da quanto al momento ci è dato sapere visto che stiamo aspettando il confronto – continuano Attanasio, Sottile e Puglisi – in alcuni ospedali è previsto il taglio dei posti di lunga degenza che non si comprende come verranno assorbiti nell’ambito degli ospedali di comunità, pensati proprio per gestire ricoveri a bassa intensità e garantire continuità clinico-assistenziale. Di questi, peraltro, non sappiamo ancora né quanti né quali saranno e, soprattutto, nulla si conosce circa il personale che dovrà garantire la funzionalità delle nuove strutture”.

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