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Cultura

San Valentino: Tra Storia, Romanticismo e Business

Esploriamo questa ricorrenza nelle sue molteplici sfaccettature: storiche, economiche, romantiche e sociali.

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Illustrazione di Sofia Laudani

San Valentino è una delle festività più discusse e polarizzanti del calendario. Per alcuni è il giorno perfetto per celebrare l’amore, per altri è solo una trovata commerciale. Ma cosa si nasconde davvero dietro il 14 febbraio? Esploriamo questa ricorrenza nelle sue molteplici sfaccettature: storiche, economiche, romantiche e sociali.

 

Dall’antica Roma a oggi: la storia di San Valentino

Le radici di San Valentino affondano nell’epoca romana. Una delle teorie più accreditate lo lega a San Valentino di Terni, un sacerdote cristiano vissuto nel III secolo d.C. La leggenda narra che Valentino celebrasse matrimoni segreti per i giovani innamorati, sfidando il divieto imposto dall’imperatore Claudio II, che riteneva i soldati sposati meno inclini alla guerra. Scoperto, Valentino fu giustiziato il 14 febbraio del 269 d.C., trasformandosi in martire dell’amore.

Tuttavia, questa festa potrebbe avere origini ancora più antiche. Alcuni storici la collegano ai Lupercalia, riti pagani romani dedicati alla fertilità che si svolgevano a metà febbraio. Con la cristianizzazione dell’Impero, queste celebrazioni furono sostituite con festività più morali, dando così origine a San Valentino come lo conosciamo oggi.

 

Un affare da miliardi: l’economia di San Valentino

Se c’è un aspetto che non può essere ignorato, è il valore economico di questa festa. San Valentino è un vero e proprio motore per diversi settori:

Fiori: le rose rosse sono il simbolo per eccellenza dell’amore, e in questa occasione il loro prezzo può aumentare anche del 50%.

Cioccolato e dolciumi: le vendite di cioccolatini e dolci a tema si impennano, con marchi di lusso che propongono edizioni speciali.

Gioielleria: anelli, collane e bracciali rappresentano uno dei regali più acquistati.

Ristorazione e viaggi: cene romantiche e fughe di coppia alimentano il settore turistico, con hotel e ristoranti che offrono pacchetti esclusivi.

Nel complesso, San Valentino genera un giro d’affari di miliardi di euro a livello globale, rendendolo un appuntamento imprescindibile per il commercio.

 

L’amore si può comprare? Il lato romantico (e concettuale) della festa

San Valentino divide l’opinione pubblica: alcuni lo considerano un’occasione per celebrare il proprio amore, altri lo vedono come una festa imposta dal consumismo. Ma l’amore si può davvero misurare con regali e gesti materiali?

Per molti, il vero valore di San Valentino non sta nelle spese folli, ma nei gesti autentici: una lettera scritta a mano, una sorpresa inaspettata, un momento condiviso senza distrazioni. Il romanticismo non è nel prezzo di un dono, ma nel pensiero che vi sta dietro.

Eppure, la festa ha anche un ruolo psicologico e sociale: rappresenta un rituale collettivo, un momento di pausa per riflettere sulle relazioni e dare spazio ai sentimenti in una società spesso frenetica.

 

San Valentino e l’amore in tutte le sue forme

Negli ultimi anni, la narrazione su San Valentino si è ampliata. Non è più solo la festa delle coppie, ma anche dell’amore in senso più ampio:

Love yourself: molte persone colgono l’occasione per celebrare l’amore verso se stesse, concedendosi un regalo o un’esperienza speciale.

Amicizia e famiglia: in molte culture si festeggiano anche gli affetti non romantici, con regali tra amici o parenti.

Inclusività: la festa si sta allontanando dal vecchio stereotipo eteronormativo, abbracciando tutte le forme d’amore, senza distinzioni di genere o orientamento.

Conclusione: San Valentino, una festa che cambia nel tempo

San Valentino è una celebrazione che si evolve con la società. Da tradizione religiosa a fenomeno commerciale, da simbolo dell’amore romantico a occasione per riflettere sui sentimenti in senso più ampio. Che lo si ami o lo si odi, è innegabile il suo impatto culturale, sociale ed economico.

Forse il vero spirito di questa festa non sta nei regali o nei ristoranti pieni, ma nel ricordare che l’amore – in tutte le sue forme – è ciò che dà significato alla nostra esistenza.

Cultura

Librino, MAGMA trasforma la periferia in un vibrante polo culturale

“MAGMA non è un semplice museo, ma un vibrante atto d’amore verso la città, un progetto che dialoga con i cittadini, con i giovani, con le famiglie, promuovendo una cultura della bellezza accessibile a tutti” dice Antonio Presti

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Una nuova alba irrompe nel firmamento culturale catanese, irradiando di luce e speranza il cuore pulsante di Librino. MAGMA, l’audace e visionario Museo a Cielo Aperto di Arte Contemporanea, nato dalla tenace opera del maestro Antonio Presti e dell’instancabile team della Fondazione Fiumara D’Arte, spalanca le porte a tre inedite e monumentali creazioni artistiche. Venerdì 9 maggio 2025, a partire dalle ore 9:30, il quartiere si trasformerà in un vibrante epicentro di bellezza e riflessione con l’inaugurazione delle maestose “Le Grandi Madri”, degli enigmatici “Cavalli Eretici” e dell’esplosivo “Cromatismo emozionale”.

Un parterre di artisti di fama internazionale onorerà l’evento con la propria presenza: l’obiettivo acuto e sensibile di Lynn Johnson, celebre fotografa americana che ha immortalato storie indimenticabili per National Geographic e Life; lo sguardo penetrante e poetico di Monika Bulaj, pluripremiata reporter e fotografa polacca capace di narrare l’anima del mondo; e la vibrante pennellata di Paolo Bini, il “pittore della Luce” che reinventa il paesaggio contemporaneo con inedita intensità. In questo giorno memorabile, il maestro Antonio Presti consegnerà alla comunità non un semplice insieme di opere, ma un vero e proprio polo culturale vivo e pulsante, destinato a incantare i visitatori e a offrire ai cittadini uno spazio di condivisione e crescita intellettuale. MAGMA si conferma così un’opera in continua evoluzione, una narrazione corale del nostro tempo che affonda le radici nel territorio per elevarsi a un dialogo universale.

Nato come un ambizioso progetto sociale di rigenerazione urbana, MAGMA ha trasformato Viale San Teodoro e Viale Grimaldi in un museo diffuso, dove sculture e installazioni dialogano simbioticamente con il tessuto urbano e con l’anima della comunità di Librino. Questo straordinario percorso, intrapreso dalla Fondazione Fiumara D’Arte, continua a tessere una trama di dignità estetica e culturale nelle periferie, invitando artisti di calibro internazionale a lasciare un segno indelebile.

«Un sogno coltivato per oltre vent’anni, germogliato con la seminal Porta della Bellezza e mai sopito – dichiara con vibrante emozione Antonio Presti – tre generazioni coinvolte, migliaia di cittadini innestati in un processo di riscatto e coesione sociale che, attraverso l’arte, hanno respirato la fragranza della bellezza». Dopo la monumentale Porta delle Farfalle e le magiche installazioni “La sognatrice” e “Il Bacio” di Fabrizio Corneli, le tre nuove opere si ergono come potenti esplorazioni del legame indissolubile tra memoria, spiritualità e territorio, offrendo inedite prospettive su temi universali come l’identità, il sacro e l’inclusione. Un ringraziamento sentito e profondo è rivolto dal maestro Presti al presidente della Regione Siciliana Renato Schifani per la sua lungimirante fiducia e il sostegno alla Triennale della Contemporaneità, all’onorevole Salvo Tomarchio, al sindaco di Catania Enrico Trantino, al Fondo di Beneficenza Intesa San Paolo, all’Università di Messina e all’Istituto Nazionale di Architettura IN/Arch.

La giornata di venerdì si aprirà con un commovente omaggio alle madri del quartiere, celebrate nelle monumentali gigantografie de “Le Grandi Madri”. I bambini delle scuole locali si esibiranno in un festoso tributo in occasione della loro festa del 10 maggio, nello spiazzo antistante il New Eden. Ma le celebrazioni non si esauriranno qui: venerdì 9 e sabato 10 maggio, dalle 17:00 alle 19:00, la Fondazione Antonio Presti offrirà al pubblico delle preziose visite guidate gratuite, un’opportunità unica per immergersi nel significato profondo e nel valore culturale delle opere, comprendendo appieno la loro risonanza nel contesto urbano che le accoglie.

MAGMA non è un semplice museo, ma un vibrante atto d’amore verso la città, un progetto che dialoga con i cittadini, con i giovani, con le famiglie, promuovendo una cultura della bellezza accessibile a tutti, un seme di speranza piantato nel cuore di Librino che promette di germogliare in un futuro di rinnovata bellezza e condivisione.

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Cultura

Intervista (immaginaria) a Mario Rapisardi: “La Poesia è spezzare le catene della realtà”

“La poesia è ‘Arte’! L’arte del pensiero fulmineo e folgorante. I versi sono irripetibili, unici frutti di un momento di delirio dell’anima”

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Abbiamo la grande occasione di parlare (nella nostra immaginazione) con il poeta catanese e insegnante dell’Ottocento Mario Rapisardi. Un poeta vero che è stato il più produttivo durante la sua carriera artistica. Un poeta ai margini della società civile per quello che tramite i versi dichiarava per questo è definito “Il Vate etneo”.

D. Rapisardi, cosa significa fare poesia per lei?
R. Per me fare poesia è libertà, è sentirsi al di sopra delle parti e delle situazioni. Poesia è volo pindarico, espiazione delle colpe, spezzare le catene della cruda realtà in cui siamo costretti a vivere.

D. Cosa pensa quando si trova a passare da una strada a lei dedicata?
R. Non mi gratifica affatto!  Una strada intitolata non è sinonimo di ricordo e di rispetto. Preferirei non avere strade intitolate ma pensieri lasciati ai posteri come monito dell’esistenza.

D. Cosa suggerisce agli educatori per ricordare ai ragazzi la storia catanese d’un tempo, da Vincenzo Bellini a Nino Martoglio sino al poeta della vergogna, Domenico Tempio?
R. Suggerisco di entrare in empatia con loro. Suggerisco la verità al di sopra di tutto, che non è soltanto quella storica ma soprattutto quella etica e morale. Suggerisco l’emulazione delle grandi menti come atto dovuto all’indipendenza personale. Lo studio è disciplina e disciplina è cultura. Il mio suggerimento accorato è di non smettere mai di perseguire la conoscenza.
Ogni autore ha qualcosa da dare: s’impara da tutti a prescindere dalle etichette date e tolte, anche se si viene considerati scurrili o troppo diretti come me.

D. Secondo Mario Rapisardi, qual è una ricetta, magari non molto dispendiosa, per portare la città etnea all’antico splendore?
R. La cosa principale che serve è la verità, poi l’onestà. La gloria personale serve solo a produrre servi impreparati.

D. Mario Rapisardi, secondo lei oggi nell’attualità si riesce a fare della poesia una autentica arte? E, ancora, le chiedo, la poesia può aiutarci a capire meglio la storia umana e, se sì, la può cambiare?
D. La poesia è “Arte”! L’arte del pensiero fulmineo e folgorante. I versi sono irripetibili, unici frutti di un momento di delirio dell’anima. Nessuno li può interpretare estrapolati da quell’attimo di estasi, neppure il poeta stesso. Vana è la ricerca di interpretazione postuma: la poesia è alchimia, esoterismo, magia. Ed è per questo che potrebbe avere benissimo uno scopo sociale: quella di mitigare il pensiero negativo, per esempio. Nutrire la nuova generazione di poesia significherebbe condurre i pensieri verso una strada morbida ed amena. Con molta probabilità si supererebbe la spigolosità di cuori avvezzi al giudizio e alla cattiveria. La poesia potrebbe diventare un cerotto curativo per materialismo ed orgoglio spropositato.

D. Il regime di allora italiano, vietava di comporre liriche nei nostri dialetti. Adesso che è trascorso tanto tempo, cosa avrebbe da dire su tale atto di censura?
R. Che è un crimine! Il dialetto è la radice, è l’idioma che ci appartiene dalla nascita. È il nostro marchio che ci fa riconoscere e che riconosciamo. È chiaro che, però, per essere capiti dai più, conoscere la lingua nazionale è fondamentale.

D. Ipotizziamo che l’elefante di Piazza Duomo a Catania potesse parlare ai cittadini. Secondo lei cosa direbbe loro?
R. “Imparate ad essere civili”!

D. Giuseppe Garibaldi è stato un suo estimatore tanto da mantenere un rapporto saldo epistolare. Cosa ha colpito il generale Garibaldi della sua lirica?
R. La spietatezza della mia sincerità. L’ha colpito il mio modo di essere vero in un mondo di “incensatori patentati” schiavi del potere dominante che non è solo lo Stato finto laico, ma una chiesa finta religiosa. Il vero “Lucifero” della società.

D. Lei è una persona e soprattutto è un Poeta che viene definito scomodo assieme a Nino Martoglio e a poche altre importanti personalità. Scomodo a tal punto da rifiutare una poltrona di potere. Scomodo anche in certe affermazioni coraggiose e libere come per esempio “flagellare e punire i malvagi”. Ci vuol dire essere libero con il pensiero cosa comporta?
R. In una parola comporta l’oblio.  L’essere dimenticati e, talora qualcuno osasse ricordare, verrebbe additato come fanatico di un pazzo visionario.

D. Oltre ad essere poeta, è stato professore universitario, rapportato alla società odierna che significa insegnare?
R. Significa creare menti pensanti: insegnare non significa impartire lezioni a memoria di una memoria storica discutibile, ma insegnare a pensare liberamente in modo libero ed intellettualmente logico. Significa produrre persone riflessive e cervelli non manipolabili.

 

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