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Cronaca

Sarebbe Antonino Cosentino, il presunto autore dell’omicidio di Francesco Ilardi

Il fermato è stato bloccato la notte scorsa dai carabinieri ed è accusato di omicidio aggravato e detenzione e porto illegale di arma da sparo

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I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Catania hanno eseguito un “fermo d’indiziato di delitto” a carico del 33enne Antonino Cosentino, con precedenti di polizia giudiziaria, commerciante all’ingrosso di pollame, accusato  di “omicidio aggravato” e “detenzione e porto illegale di arma da sparo”, in relazione al fatto di sangue avvenuto nella serata dello scorso 27 febbraio ad Aci Sant’Antonio in cui ha trovato la morte Francesco Ilardi. Al riguardo i militari dell’Arma, coordinati da questa Procura, hanno raccolto un chiaro e univoco quadro indiziario a carico dell’uomo, supportato altresì dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza privata presenti in loco, dalle dichiarazioni di persone informate sui fatti e dalle risultanze dei rilievi eseguiti dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Reparto Operativo di Catania.  In tale contesto, i carabinieri hanno  accertato il fatto che Cosentino, alle 19.00 circa di lunedì scorso, alla guida della propria automobile “Suzuki SX4” di colore rosso, dopo aver compiuto un giro di ricognizione, avrebbe avvicinato Ilardi, 52 anni, che si trovava sul marciapiede all’esterno di un circolo di caccia sito in via Vittorio Emanuele. In quel frangente, nell’arco di pochissimi secondi, il presunto killer, dall’abitacolo del mezzo, avrebbe esploso contro la vittima 4 colpi di pistola, verosimilmente un revolver cal. 38, colpendola mortalmente con un proiettile nella zona lombare, per poi darsi alla fuga e rendersi da quel momento irreperibile.  I rilievi effettuati sulla scena del crimine, hanno consentito infatti di rinvenire sull’asfalto i frammenti di 4 ogive, tra cui quella con tracce di sangue, che aveva oltrepassato il corpo di Ilardi. Le immediate indagini poste in essere dal Nucleo Investigativo di Catania, supportato dai colleghi della Compagnia di Acireale, hanno sin da subito scandagliato la vita privata dell’assassinato, al fine di comprendere le ragioni dell’omicidio e identificarne l’autore. In quest’ottica, è quindi emerso come la vittima, anch’essa commerciante di pollame, alcuni mesi addietro si fosse separata dal socio per mettersi in proprio, circostanza che avrebbe determinato un forte acredine nei suoi confronti da parte del figlio dell’ex collega di lavoro. Le ricerche pertanto, indirizzatesi in questo senso, hanno permesso di rintracciare la vettura utilizzata dal presunto assassino, di proprietà di Cosentino, al cui interno, attraverso esami tecnici di natura speditiva, sono state trovate tracce di polvere da sparo.  E’ stato pertanto messo in campo un imponente dispositivo di uomini e mezzi dell’Arma per assicurare quanto prima alla giustizia il presunto colpevole. e ricerche si sono concluse la notte scorsa alle 01.00 circa, quando una “Gazzella” ha bloccato Cosentino , mentre stava percorrendo, a bordo di un’autovettura, viale Giuffrida di Catania, unitamente al padre e all’avvocato, verosimilmente perché avrebbe avuto l’intenzione di costituirsi.  Sono attivamente in corso le ricerche dell’arma utilizzata per l’omicidio.

Cronaca

Adrano, quattro arresti per tentato omicidio, vittima un 20enne del posto

Il ferito è stato picchiato con inaudita violenza e sarebbe stato aggredito da quattro uomini, rispettivamente di 42, 21, 32 e 22 anni

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Tentato omicidio in concorso è il reato contestato dai carabinieri del comando stazione di Adrano ai quattro presunti autori della violenta aggressione, arrestati dai militari dell’Arma adranita col supporto dei carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Paternò. Vittima un 20enne aggredito ad Adrano lo scorso 16 marzo. Giovane picchiato con inaudita violenza con ripetute bastonate, calci e pugni. Si tratterebbe di un raid punitivo, secondo gli investigatori, scaturito a seguito di un regolamento di conti, come conseguenza di una rissa avvenuta pochi giorni prima proprio ad Adrano.

Subito dopo l’aggressione, i militari dell’Arma hanno arrestato in flagranza un pregiudicato di 42 anni ed il figlio di 21 anni e poi hanno fermato, dopo qualche giorno  un 32enne pregiudicato e un incensurato di 22 anni.  In merito alla ricostruzione dei fatti i carabinieri, a seguito di una telefonata che segnalava la presenza di una persona ferita in via Donizetti, si sono recati sul posto rinvenendo, riverso in strada, un ragazzo in stato di semi-coscienza e con gravi ferite sul corpo, che visibilmente impaurito ha riferito di essere caduto accidentalmente. Ricostruzione non ritenuta credibile dai carabinieri.

Il 20enne è stato medicato all’ospedale di Biancavilla ed è stato dichiarato guaribile in 30 giorni avendo riportato un trauma cranico e una frattura ad un arto inferiore. Le indagini hanno permesso, successivamente, di ricostruire le varie fasi dell’aggressione e di identificare i presunti responsabili. In particolare, dalla visione delle immagini di un impianto di video sorveglianza che si trova nelle vicinanze del luogo dell’azione criminale si è potuto chiaramente osservare come i quattro hanno raggiunto di corsa il 20enne mentre stava uscendo dalla propria autovettura e l’hanno iniziato a pestare con brutalità, senza risparmiargli, anche quando era ormai indifeso, colpi al capo e alle parti vitali, lasciandolo infine priva di sensi in strada. Sono  subito scattate le ricerche dei presunti aggressori.

A tal proposito la coppia padre-figlio è stata rintracciata e tratta in arresto nella stessa giornata del tentato omicidio, mentre i restanti due, una volta identificati con certezza, sono stati fermati 5 giorni dopo. Tutte le persone coinvolte nell’aggressione, compresa la vittima, non hanno fornito elementi utili per risalire alle motivazioni dell’agguato. Gli arrestati sono stati condotti nel carcere di Catania Piazza Lanza.  Il Gip di Catania ha già convalidato i vari provvedimenti emessi nei loro confronti.

 

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Cronaca

Scordia, arrestati due fratelli di 47 e 45 anni per tentato omicidio

La vittima è un uomo di 50 anni, un vicino di casa, raggiunto con 18 coltellate al petto, all’addome e al volto e lasciato agonizzante in strada.

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Tentato omicidio in concorso. E’ il reato contestato a due fratelli, di 47 e 45 anni, arrestati dai carabinieri della compagnia di Palagonia in quanto considerati  gli autori del tentativo di omicidio, con 18 coltellate, di un loro vicino di casa di 50 anni avvenuto sabato scorso a Scordia, in contrada Rasoli, fuori dal centro abitato nei pressi dello scalo ferroviario. Alla base dell’aggressione vi sarebbero dei vecchi contrasti mai risolti tra i due arrestati e la  vittima. Da quanto accertato dai carabinieri della compagnia di Palagonia i due fratelli dopo aver tamponato l’auto del 50enne,  lo avrebbero accoltellato al petto, all’addome e al volto e poi l’avrebbero lasciato agonizzante sul selciato nei pressi dei binari.

Dopo l’accoltellamento i due fratelli si sarebbero dati alla fuga, facendo perdere le proprie tracce. Grazie ai soccorsi chiamati da alcuni passanti, l’uomo è stato subito trasportato in autoambulanza nell’ospedale di Militello in Val Catania, dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico di urgenza. Immediate le indagini dei carabinieri che hanno subito scavato nel passato della vittima riuscendo così a chiudere il cerchio intorno ai due presunti autori del tentato omicidio.

L’attività investigativa sin da subito si è indirizzata verso i due sospettati, che sono stati rintracciati presso le rispettive abitazioni mentre stavano cercando di disfarsi dei capi d’abbigliamento ancora insanguinati. Uno dei due arrestati avrebbe ammesso subito le proprie responsabilità, rispetto ai fatti coinvolgendo anche altre persone. Dopo aver trovato un paio di pantaloni, un maglioncino ed un paio di scarpe macchiati di sangue pronti per essere lavati ed aver rilevato la presenza di tracce di sangue nell’auto dei due fratelli, i carabinieri hanno proceduto al loro arresto. I due fratelli sono stati rinchiusi nel carcere di Caltagirone in attesa dell’udienza di convalida .

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