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Scuola Don Milani in concerto

L’IC Don Milani, con il Concerto di Natale, si conferma come una scuola aperta al territorio.

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Si è svolto nel pomeriggio di ieri, 16 dicembre, il concerto di Natale della scuola Don Milani di Paternò. All’interno della splendida cornice della chiesa di santa Barbara, i ragazzi hanno inaugurato il tempo della novena natalizia regalando un pomeriggio emozionante al numeroso pubblico presente. Le esibizioni hanno guardato al repertorio natalizio della migliore tradizione con musiche di Brenda Lee, Frank Sinatra, John Lennon Rosa Balistreri. A presentare i vari interventi, il prof. Marcello La Venia. A dirigere l’orchestra il prof. Valerio Virgillito e, novità di quest’anno, l’orchestra dei ragazzi della scuola è stata affiancata, per alcuni brani, dal coro vocale formato da alunni della primaria e secondaria e curato dai docenti Angelo Asero e Pina Rapisarda. Ampio il repertorio, come detto, con pezzi che vanno da Let It Snow O Tannenbaum Feliz Navidad a Susi Pasturi, per citarne solo alcuni. Orgoglio della scuola, l’orchestra dei ragazzi è formata dagli allievi della scuola secondaria che, nel corso dell’intero triennio, vengono istruiti nello studio di uno strumento dai docenti Valerio Virgillito (percussioni), Nello Paladino (pianoforte), Claudio Fassiolo (chitarra) e Lucia Distefano (violino). In apertura, le parole di benvenuto del dirigente scolastico, prof. Carmelo Mauro Santagati, che si è detto soddisfatto per iniziative simili che mettono in luce la specificità di un istituto ad indirizzo musicale e testimoniano la ricchezza dell’offerta formativa di una scuola che guarda alla promozione del talento dei ragazzi secondo un raggio d’azione il più ampio possibile. Eventi del genere -ha aggiunto- sono resi possibili dal lavoro di squadra portato avanti dalla passione dei docenti, dall’impegno dei piccoli e dalla collaborazione delle famiglie. Alla fine, tra gli applausi del pubblico che ha assistito con partecipazione ed entusiasmo, è stato richiesto un bis ed è stato riproposto Susi Pasturi. 

Cronaca

Catania, caseificio e panificio abusivi, cavalli non censiti in un allevamento

Tutti gli alimenti sono stati posti sotto sequestro e distrutti, i locali e gli utensili per la lavorazione sono stati sequestrati ed elevate sanzioni per circa 10 mila euro

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Due cavalli non censiti all’interno di un allevamento di ovini, probabilmente destinati al mercato nero. Questa solo una parte di quanto rinvenuto dalla polizia di stato a Catania, in zona Bicocca, nell’ambito di un’operazione complessa volta al contrasto del fenomeno della macellazione abusiva e delle corse clandestine di cavalli.

Ma non solo, durante la perlustrazione, i poliziotti hanno potuto constatare che il proprietario dell’allevamento, condannato al pagamento di una sanzione pari a 6500 euro, gestiva, clandestinamente, insieme alla moglie, anche un caseificio ed un panificio, in una zona non distante dall’allevamento. Giunti sul posto gli agenti hanno avvertito un forte odore causato dallo stato di cattiva conservazione dei formaggi, al punto tale che, per accedere in alcune stanze, è stato necessario fare ricorso alle mascherine.

I locali si trovavano in pessime condizioni igienico-sanitarie, le attrezzature utili alla produzione e conservazione di formaggi e ricotta non idonei. Durante le verifiche, inoltre, sono state trovate alcune ordinazioni di prodotti caseari che la moglie stava pianificando di evadere ed il forno acceso, pronto per la cottura del pane. All’interno, erano state inserite alcune tavole di legno utilizzate per comporre le pedane per il trasporto delle merci, non idonee per la produzione di alimenti.

Da ulteriori verifiche è emerso che in passato era stato intimato al titolare di sospendere l’attività di lavorazione dei prodotti caseari. L’uomo è stato quindi stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per aver detenuto e posto in commercio prodotti in cattivo stato di conservazione e alimenti pericolosi per la saluta pubblica. Un’ulteriore denuncia è scattata per non aver ottemperato all’ordine di sospensione dell’attività di lavorazione di prodotti lattiero-caseari come già, a suo tempo, stabilito dall’Asp.

Il controllo, coordinato dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Catania, ha visto impegnati sinergicamente i poliziotti del Reparto a Cavallo e i medici del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria – Servizio di Sanità Pubblica Veterinaria dell’Asp di Catania. Tutti gli alimenti sono stati posti sotto sequestro e distrutti, i locali e gli utensili per la lavorazione sequestrati e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Al titolare, è stata comminata un ulteriore sanzione di 3.000 euro per aver esercitato l’attività senza alcuna autorizzazione.

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Cronaca

Paternò, controlli anti caporalato nelle campagne, due denunciati

Si tratta di un imprenditore adranita accusato di aver impiegato nella sua azienda 2 lavoratori nordafricani privi di regolare permesso di soggiorno, mentre il secondo denunciato è un 39enne straniero per sfruttamento del lavoro

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Lotta al caporalato nelle campagne da parte dei carabinieri della compagnia di Paternò. In particolare i carabinieri del locale comando stazione, assieme ai colleghi del Nucleo Ispettorato del lavoro N.I.L. di Catania, hanno denunciato un imprenditore agricolo di Adrano, con precedenti di polizia, e un 39enne di origini straniere residente a Biancavilla.

Il primo è accusato di aver impiegato nella sua azienda 2 lavoratori nordafricani privi di regolare permesso di soggiorno, il secondo per sfruttamento del lavoro.  I controlli si sono concentrati nelle campagne di Paternò e Biancavilla, dove sono state effettuate verifiche ispettive in diverse aziende agricole del comprensorio. In particolare i militari dell’Arma hanno dapprima accertato come il titolare di una società che si occupa della raccolta di agrumi in contrada Poggio Monaco, un 32enne di Adrano, facesse lavorare nei campi due cittadini stranieri che però erano irregolari sul territorio italiano, perché privi di permesso di soggiorno, quindi lavoravano “in nero”.

Per l’imprenditore è scattata sia la denuncia che una maxi sanzione da quasi 8 mila euro con il conseguente recupero di 1.200 euro di contributi Inps e Inail. I carabinieri, inoltre, hanno individuato nel 39enne di origini nordafricane colui il quale sfruttava due connazionali, approfittando del loro stato di bisogno. L’uomo, infatti, aveva reclutato i due braccianti e li faceva lavorare giornate intere nei campi, sottopagandoli e in condizioni di violazione alle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Per questo motivo anche il 39enne è stato denunciato a piede libero .

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