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Politica

Unione Comuni Val Simeto, la nota del gruppo di opposizione licodiese “Ideale Comune”

Gruppo Ideale comune: “Complimenti ai colleghi La Delfa, Ranno e Spalletta. Contestualmente, rispediamo al mittente illazioni su presunta illegittimità elezione. Il Presidente del Consiglio si è nuovamente svestita del suo abito da arbitro super partes e ha vestito quelli da difensore d’ufficio del gruppo vicino al Sindaco”

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Riceviamo e pubblichiamo la nota del gruppo consiliare di opposizione licodiese “Ideale Comune” attraverso la quale si complimenta con gli eletti e replica alle nota del Presidente del Consiglio comunale Maria Russo sulla presunta illegittimità delle votazioni dei rappresentanti licodiesi all’Unione dei Comuni Val Simeto (rileggi l’articolo).

La nota integrale

Come gruppo consiliare Ideale Comune, ci teniamo a congratularci con i colleghi La Delfa, Ranno e la nostra componente Spalletta, che sono stati eletti come rappresentanti del Comune di Santa Maria di Licodia in seno all’Unione dei Comuni Aeree interne Val Simeto. In particolare, i nostri più sinceri auguri vanno al consigliere Antonio La Delfa, che nella prima seduta del consiglio dell’unione è stato eletto come Presidente dell’assise dell’Unione. Tutto ciò conferma la bontà della nostra scelta di puntare sui colleghi La Delfa e Ranno indipendenti e quindi non appartenenti allo scrivente gruppo, oltre che alla consigliera Spalletta, ritenuti idonei per rappresentare il nostro comune in quel contesto. Contestualmente, rispediamo al mittente qualsivoglia illazione su una presunta illegittimità circa la votazione svoltasi nella seduta di consiglio comunale dello scorso 27 marzo. L’art. 13 dello Statuto dell’Unione, dei Comuni parla genericamente di garanzia delle minoranze per la scelta dei rappresentanti dei comuni che aderiscono all’Unione; ebbene, ad oggi la minoranza in consiglio comunale è rappresentata dal gruppo Ideale Comune, che le elezione del 2023 hanno destinato all’opposizione.

Non possono rilevare in nessun caso le votazioni che di volta in volta possono delineare le maggioranze in consiglio comunale. I gruppi sono tali quando vengono costituiti formalmente previa dichiarazione e né il Segretario Comunale né il Presidente del Consiglio Comunale, posso entrare nel merito di valutazioni squisitamente politiche. Irrituale e sbagliato risulta essere anche l’intervento dell’assessorato regionale all’autonomia ed agli Enti locali, visto che la norma che si ritiene essere stata violata, è prevista dallo statuto dell’Unione dei Comuni, e non è stata partorita dalla Regione Siciliana, ma bensì dall’ente sovracomunale che dovrebbe pertanto essere l’unico legittimato a dare un’interpretazione autentica. Molto grave piuttosto, che il Presidente Maria Russo svestendosi per l’ennesima volta da arbitro super partes, ed indossando i vestiti di parte, di difensore d’ufficio del gruppo vicino al sindaco, abbia ritenuto fosse il caso di chiamare in causa addirittura l’assessorato agli enti locali, del tutto incompetente sulle scelte del Consiglio Comunale che gode di massima autonomia e sovranità, così come sancito dalle leggi vigenti, dallo statuto e dal regolamento del nostro ente. Prendiamo atto che purtroppo, ormai, l’attuale presidente del Consiglio Comunale, non rappresenta l’assise civica nella sua interezza, non garantendo tutti i componenti in maniera trasversale.

In Primo Piano

Fondi regionali, assessore Messina firma decreto per somme ai comuni con piani di riequilibrio

Nella provincia di Catania a usufruirne diversi comuni, tra i quali Adrano al quale tocca un contributo di un milione e 300 mila euro e a Paternò al quale spetta un milione e 700 mila euro e Riposto con 539 mila euro

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L’assessore regionale alle autonomie locali Andrea Messina ha firmato il decreto che destina undici milioni e mezzo ai comuni ai comuni siciliani alle prese con i piani di riequilibrio. Si tratta di un contributo regionale destinato alla copertura delle passività inserite nei piani di riequilibrio finanziario pluriennale de singoli comuni. Somma ripartita in base al numero di abitanti di ogni singolo ente comunale.

Nella provincia di Catania il comune di Adrano tocca un contributo di un milione e 300mila euro, Paternò un milione e 700 mila euro, Riposto di 539 mila euro. Ulteriori risorse, per i comuni fino a 25 mila abitanti in condizioni di dissesto finanziario, riguardano, nel catanese, il comune di Scordia che beneficerà di 325 mila euro, Ramacca per 247 mila euro, Raddusa per 149 mila euro, Palagonia per 321 mila euro, Vizzini per 187 mila euro. Ancora, un contributo, a integrazione di risorse statali, in favore dei comuni che hanno peggiorato il disavanzo finanziario in seguito alla ricostituzione del fondo anticipazioni di liquidità, riguarda il comune di Grammichele che beneficerà di 143 mila euro e il comune di Mineo a cui saranno erogati 107 mila euro. Infine, anche il comune di Catania, a copertura delle passività inserite nel proprio piano di riequilibrio finanziario, beneficia di un contributo pari 650 mila euro.

“Accogliamo con grande soddisfazione i provvedimenti che permettono di distribuire importanti risorse in favore dei comuni impegnati nel difficile percorso di risanamento dei conti- hanno affermato i deputati autonomisti Giuseppe Lombardo e Giuseppe Carta- Si tratta di risorse stanziate già con la manovra estiva e ulteriormente incrementate con la recente variazione di bilancio approvata, rivolte ai comuni che versano in grave difficoltà finanziaria”.

Il sindaco di  Adrano, Fabio Mancuso, esprime un sentito ringraziamento al deputato  Giuseppe Lombardo per l’impegno profuso che ha portato al riconoscimento di un contributo regionale di 1.304.607,31 euro. Questo finanziamento sarà destinato alla copertura delle passività inserite nel piano di riequilibrio finanziario pluriennale del comune, supportando così le azioni strutturali necessarie per garantire la solidità economica e la sostenibilità dei servizi ai cittadini.  “Questo fondo rappresenta un elemento fondamentale per la salute finanziaria di Adrano – ha affermato Mancuso- ed è frutto della piena sinergia tra le diverse Istituzioni pubbliche, Comune e Regione in particolare, dove il Comune di Adrano, per la politica di risanamento finanziario avviato da tre anni, sta vedendo riconosciuta la sua credibilità politico-amministrativa. Con questo finanziamento, il Comune di Adrano avrà l’opportunità di migliorare il servizio per i cittadini e garantire efficienza e trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche. L’amministrazione continuerà a lavorare per facilitare l’accesso a ulteriori fondi e risorse che possano contribuire al rilancio e al benessere della nostra comunità”.

Soddisfazione è estata espressa dal sindaco di Paternò Nino Naso: “Si tratta di  un risultato di fondamentale importanza per sostenere il piano di riequilibrio finanziario dell’ente. Questo traguardo è il frutto di un impegno corale che ha visto protagonista la deputazione del Movimento per l’Autonomia (MPA), che ha lavorato con dedizione nelle commissioni competenti per garantire l’arrivo di risorse essenziali ai comuni in difficoltà finanziaria. Un ringraziamento particolare va all’onorevole Giuseppe Lombardo, membro della commissione, e all’intero gruppo del Movimento per l’Autonomia, che hanno sostenuto con forza questo importante percorso legislativo. Esprimiamo inoltre gratitudine alla Regione Siciliana e all’Assessore regionale alle Autonomie Locali, Andrea Messina, per il supporto concreto e il lavoro svolto con serietà e determinazione. Questo risultato dimostra come la politica, quando si mette realmente al servizio della collettività, possa ottenere obiettivi straordinari”

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In Primo Piano

Paternò, assessorato autonomie locali chiede “spiegazioni” sulla revoca consiglio del 22 ottobre

L’annullamento della seduta consiliare in autotutela da parte del presidente Tripoli è finita all’attenzione della Regione Siciliana, la quale ha ricevuto una missiva dell’ex deputato Martina Ardizzone che richiedeva “una verifica dei fatti accaduti presso il comune”

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Il consiglio comunale straordinario previsto a Paternò lo scorso 22 ottobre che puntava l’attenzione su “tutela e Salvaguardia dell’immagine della nostra città” e poi revocato in autotutela dal presidente del consiglio Marco Tripoli, a seguito di una nota del sindaco Nino Naso accompagnata da un parere legale, finisce sui tavoli dell’assessorato alle autonomie locali e della funzione pubblica.

Ad inviare una missiva è stata la oramai ex deputata regionale Martina Ardizzone del Movimento 5 Stelle che lo scorso 24 ottobre chiedeva, attraverso nota indirizzata all’assessore delle autonomie locali e della funzione pubblica Andrea Messina e al dirigente generale del dipartimento delle autonomie locali, Salvatore Taormina, una richiesta di verifica dei fatti accaduti presso il comune di Paternò, proprio nell’occasione della riunione d’assise revocata, “considerando – si legge nella missiva a firma della Ardizzone – illegittimo quanto accaduto per carenza di motivazione e per violazione del diritto dei consiglieri a veder celebrato il consiglio stesso” e aggiungendo inoltre “che qualora si fosse reso necessario revocare o modificare l’avviso di convocazione, la notifica del relativo provvedimento sarebbe dovuta pervenire con un congruo anticipo rispetto alla data fissata, in ossequio ai principi generali di correttezza dell’azione amministrativa”.

Nella nota la Ardizzone spiega nel dettaglio l’excursus che ha portato prima alla convocazione in seduta urgente e straordinaria e poi, dopo una nota del sindaco naso, la revoca in autotutela del presidente del consiglio. Lunedì scorso, proprio a seguito della richiesta dell’Ardizzone, dalla Regione arriva la richiesta di controdeduzioni indirizzata al segretario generale, al presidente del consiglio comunale ed al sindaco di Paternò.  Nella missiva a firma del dirigente del servizio del dipartimento regionale delle autonomie locali, Monica Tardo e del funzionario direttivo, Giuseppe Petralia si richiede ai destinatari di trasmette “una apposita relazione a firma congiunta e corredata dalla documentazione richiamata a supporto che risponda in modo inequivocabile alle osservazioni formulate dall’onorevole Ardizzone”. Adesso pertanto la palla passa al comune di Patrenò, nelle figure sopra citate, a dare risposte – ed anche urgenti – entro e non oltre i 30 giorni.

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