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Politica

Unione comuni Val Simeto, la nota del presidente del consiglio licodiese Maria Russo

Maria Russo: “Di concerto con il Segretario Comunale si agirà di conseguenza”

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Riceviamo e pubblichiamo la nota del presidente del Consiglio comunale di Santa Maria di Licodia Maria Russo in merito alla presunta illegittimità delle elezione dei rappresentanti licodiesi al consiglio dell’Unione dei Comuni Val Simeto. (Rileggi l’articolo)

La nota integrale
È necessario che io faccia una premessa per chiarire i fatti: con l’uscita dal gruppo “Uniti per Licodia” dei 4 indipendenti all’interno dell’assise Comunale si possono individuare fondamentalmente 3 macro gruppi: il gruppo che fa capo all’ex maggioranza ovvero “Uniti per Licodia” formato da 4 consiglieri; il gruppo che fa capo all’ex minoranza “Ideale Comune” formato da 3 consiglieri; un gruppo misto formato dai 4 indipendenti oltre all’indipendente Piemonte. Per logica così come avviene in parlamento (non avendo altre analogie da poter utilizzare per far comprendere l’attuale situazione), quando un parlamentare esce dal proprio partito di appartenenza e fino ad una sua dichiarazione di appartenenza ad uno dei gruppi presenti, questo va ad inserirsi nel gruppo chiamato “misto”! Quindi in analogia ad oggi gli indipendenti, che hanno sì fatto dichiarazione di indipendenza quindi di non più appartenenza al gruppo “Uniti per Licodia”, ma non si sono mai dichiarati gruppo, di fatto creano il gruppo misto all’interno della nostra assise comunale.

Da quanto sopra riportato, quindi, nell’individuazione dei rappresentanti del nostro Consiglio Comunale presso l’unione dei comuni “Area Interna Val Simeto Etna” era necessario che uscisse un consigliere per ogni gruppo cosa che invece non è stata fatta; nonostante tanti siano stati gli avvertimenti del Segretario Comunale in merito all’esito della votazione non confacente a quanto previsto dall’art. 13 dello Statuto dell’Unione.

In qualità di Presidente accogliendo le rimostranze di chi non è stato rappresentato nel Consiglio dell’Unione e vedendo disatteso l’art. 13 dello Statuto dell’Unione mi sono sentita in dovere di rappresentare le mie perplessità presso l’assessorato delle Autonomie Locali e Funzione Pubblica; quest’ultimo ha chiesto anche riscontro, giustamente, al Segretario Generale del nostro Ente e da qui la nota che dirime la questione.

Si legge nella nota:<<Ovviamente la situazione, così come determinatasi, ove non vi è una maggioranza e una minoranza ben delineata, non può trovare tutela all’interno delle norme dello Statuto dell’Unione, purtuttavia si ritiene che per analogia potrebbe soccorrere l’art. 17, comma 4 del predetto Statuto il quale prevede che: “Il componente del Consiglio dell’Unione che, nel corso del proprio mandato, per qualsiasi ragione confluisca, in seno al proprio Consiglio comunale, in un’area politica diversa da quella originaria, può essere revocato dallo stesso consiglio comunale, al fine di assicurare il rispetto dell’originario rapporto numerico tra maggioranza e minoranza in seno al Consiglio dell’Unione”>>.

Per cui quanto accaduto durante la seduta consiliare del 27 marzo 2024 non risulta essere corretto infatti nella nota si legge: “Premesso quanto sopra, si invitano le SS.LL., per le rispettive competenze…….a rivedere l’elezione dei rappresentanti, al fine di garantire la rappresentanza dei consiglieri comunali appartenenti alle minoranze consiliari nel rispetto dell’art. 13 dello Statuto dell’Unione.”

Adesso di concerto con il Segretario Comunale si agirà di conseguenza. Concludo dicendo che se da una parte mi sento spesso dire in aula che il consiglio è sovrano o che la forza dei numeri vince, dall’altra oggi si dimostra che non è possibile andare oltre la norma e ciò che è giusto. Sono sempre più contenta dell’esperienza che ho la fortuna di vivere perché mi sta permettendo una grande crescita personale.

In Primo Piano

Adrano, TAR dichiara inammissibile ricorso dell’ex assessore Terranova contro sindaco

Soddisfazione della giunta comunale adranita la quale evidenzia che il Tribunale ammnistrativo ha confermato la “correttezza dell’operato dell’Amministrazione” mentre la ricorrente si è detta serena e “le sentenze si accettano e non si commentano”

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foto Web- Corriere Etneo

La Sezione Prima del Tar di Catania ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dall’avvocato Marica Terranova, consigliera comunale di Adrano, che, nel novembre 2022, si è rivolta al giudice amministrativo per impugnare molteplici delibere della Giunta comunale del sindaco Fabio Mancuso perché adottate in sua assenza quando, prima di passare all’Opposizione, sedeva al fianco del primo cittadino nelle funzioni di assessore comunale, sin dal ritorno di Mancuso alla guida del Comune di Adrano, nel 2021, dopo la turbolenta vicenda politica della sfiducia al sindaco Angelo D’Agate e alla sconfitta per una manciata di voti dello sfidante al ballottaggio, l’attuale presidente del Consiglio comunale Carmelo Pellegriti. La sentenza è stata pubblicata meno di 48 ore addietro.

Lo scorso anno, il Tar di Catania aveva già respinto l’istanza cautelare avanzata da Terranova e, adesso, ha dichiarato inammissibile il ricorso per difetto di legittimazione a ricorrere perché, secondo il giudice amministrativo, il consigliere comunale è legittimato a ricorrere nei “ristretti limiti tracciati dalla lesione dello ius ad officium”, nel senso che solo quando si ravvisa una “lesione diretta e immediata” del diritto all’ufficio afferente alla carica istituzionale che si esercita. Nel caso del ricorso dell’avvocato Terranova, per il TAR i motivi del ricorso sono riconducibili a “meri profili di legittimità dell’azione amministrativa non incidenti sulla posizione giuridica del ricorrente in qualità di consigliere comunale”.

Le delibere della Giunta impugnate riguardano il periodo di particolare fibrillazione politica, nell’estate 2022, a poche settimane dalle dimissioni di Terranova dalla Giunta, dopo la definitiva rottura con il primo cittadino. In particolare, il ricorso è stato depositato perché Terranova ha ritenuto illegittima l’adozione di alcune delibere approvate dalla Giunta a seguito di una convocazione irregolare delle riunioni dell’Amministrazione.

A rappresentare Terranova in giudizio è stato l’avvocato Salvatore Trimboli mentre a difendere il Comune di Adrano sono stati gli avvocati Agatino Cariola e Fabrizio Filiberto Fiorito.

In merito alla decisione del Tar, è intervenuta l’Amministrazione comunale di Adrano con una nota diffusa dall’assessore Salvo Italia. “Grande soddisfazione per la sentenza del Tar che conferma la correttezza dell’operato dell’Amministrazione comunale e dei suoi tecnici. – si legge nella nota inviata alla Stampa – Continueremo a lavorare con impegno e dedizione portando avanti progetti e iniziative che rispondano alle reali esigenze dei cittadini”.

E all’indomani del pronunciamento del TAR di Catania la consigliera Marica Terranova è intervenuta con una nota che è stata trasmessa agli Organi di Stampa locali.  Nel suo intervento, Terranova si è detta serena in quanto “le sentenze si accettano e non si commentano” e perché, in questo modo, “dopo due anni si chiude questa vicenda”.   Nello stesso tempo, l’ex assessore Terranova sottolinea che “non avere responsabilità alcuna in eventuali e presunte illegittimità degli atti compiuti dalla Giunta Mancuso quando ne facevo parte mi rasserena, atteso che il TAR non entrando nel merito della questione ha ritenuto di non rilevare alcunché”, sottolineando, al contempo, che proseguirà l’attività di vigilanza nell’Aula consiliare, sugli atti prodotti dall’Amministrazione comunale “a garanzia dei cittadini che mi hanno eletta per rappresentarli nelle sedi istituzionali”, così Terranova alla stampa locale.

 

 

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Politica

S.M. Di Licodia, comune transenna area fitness

Dopo il lungo botta e risposta tra Sindaco e consigliera Spalletta, l’area rimane al momento interdetta ai cittadini

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Sembrerebbe essere giunto alla fine, seppur per il momento, il lungo botta e risposta a suon di repliche e controrepliche tra il primo cittadino di Santa Maria di Licodia Giovanni Buttò e la consigliera di opposizione Mariella Spalletta, in merito alla sicurezza dell’area fitness di via Aldo Moro. Nella tarda giornata di oggi, infatti, l’ufficio tecnico comunale, ha proceduto con l’interdizione dell’area ai cittadini, con il posizionamento di una transenna e del nastro di delimitazione. “Abbiamo delimitato l’area” hanno spiegato congiuntamente il sindaco e il dirigente del settore tecnico licodiese Nino Mazzaglia “solamente perché non sono ancora stati installati i cartelli che spiegano le modalità di fruizione dei vari attrezzi posizionati”.

A mostrare soddisfazione per il risultato ottenuto sia il capogruppo di opposizione Gabriele Gurgone che scrive su Facebook “Ci voleva la nota della collega Spalletta???” a commento delle foto che mostrano l’area con le delimitazioni sia la consigliera Spalletta. “Dopo una conversazione con l’ufficio tecnico e dopo aver riconosciuto la non agibilità sino al completamento dell’area, (per mancanza di libretto istruzioni e uso, e altro)” commenta Mariella Spalletta “si è subito proceduto ad una chiusura provvisoria del cantiere, con l’impegno preso da parte dell’ente in una chiusura più rigida e compatta nei giorni seguenti”.

E poi, una frecciatina – immancabile- rivolta al sindaco Buttò in merito all’invito rivolto al consigliere Spalletta di votare positivamente il bilancio così da poter completare l’opera. “Spero che in tempi brevi, visto che se ne parla da marzo, arrivi il bilancio in consiglio. Sarò promotrice, se servirà, a presentare degli emendamenti, affinché quest’area si completi e diventi una zona di sport aperta a tutti con una visione futuristica. Ringrazio anticipatamente il Sindaco se vorrà coinvolgermi a partecipare in un qualsiasi tavolo tecnico per proporre e mettere anche del mio in ogni progetto che riguarda Santa Maria di Licodia, cosa che sino ad oggi non è successa”.

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