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“Verso la desertificazione”, il documentario sulla crisi idrica in atto

Immagini di una bellezza “terrificante” sullo stato di siccità in atto nel fiume Simeto. A realizzarlo i licodiesi Luigi Crispi e Maurizio Fazio

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In un’epoca in cui il cambiamento climatico sta riscrivendo le regole della nostra convivenza con la natura, il documentario “Verso la desertificazione”, realizzato dai licodiesi Luigi Crispi e Maurizio Fazio, rappresenta una potente narrazione visiva della siccità che affligge la Sicilia. Con spettacolari – ma allo stesso tempo “terrificanti” – immagini aeree catturate da un drone, questo documentario offre un’immagine reale sulla crisi idrica che minaccia la nostra terra e , in particolare, l’area del fiume Simeto.

Le immagini, guidano lo spettatore attraverso il paesaggio drammaticamente trasformato del fiume Simeto, mostrando allo stesso tempo bellezza e desolazione. Le acque che un tempo scorrevano rigogliose sono ora ridotte a un fragile rivolo, circondato da terre aride e crepate. Il documentario ha al suo interno contributi da parte di esperti locali. Orazio Caruso, geologo paternese, fornisce una chiara analisi scientifica al problema. La licodiese Marianna Nicolosi, rappresentante del Presidio Partecipativo Fiume Simeto, porta l’esperienza dell’associazione su  tematiche ambientali legate all’area simetina. Non solo, dunque, un documentario, ma anche un appello all’azione attraverso la sensibilizzazione delle comunità locali sull’importanza della gestione sostenibile delle risorse idriche.

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Rifiuti, Schifani: “I due termovalorizzatori di Palermo e Catania per modernizzare il ciclo dei rifiuti”

La struttura di Catania sorgerà all’interno della zona industriale di Pantano D’Arci “area strategicamente collegata alle principali reti infrastrutturali per la gestione ottimale del bacino di rifiuti della Sicilia Orientale” dice il governatore siciliano

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La gestione dei rifiuti rappresenta una delle sfide ambientali più rilevanti per la Regione Siciliana, caratterizzata da una storica dipendenza dalle discariche e da un sistema impiantistico non adeguatamente sviluppato. In questo contesto, la realizzazione di due termovalorizzatori nei comuni di Palermo e Catania si inserisce come un’azione strategica volta a modernizzare il ciclo dei rifiuti, garantendo una riduzione significativa del conferimento in discarica e un efficiente recupero energetico”.

Così presidente della Regione Siciliana e commissario per la gestione dei rifiuti in Sicilia, Renato Schifani, nella audizione, in videoconferenza, alla seduta della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite legate al sistema dei rifiuti in Sicilia, parlando della realizzazione dei due termovalorizzatori nell’isola.    “Il crono programma – ha proseguito il governatore – relativo alla realizzazione dei due impianti prevede la consegna e l’inizio dei lavori di costruzione entro la fine del 2026”.

Le due strutture saranno “finanziate nel limite complessivo di 800 milioni di euro nell’ambito dell’accordo coesione Fsc 2021-2027, sottoscritto con il presidente del consiglio ed approvato dal Cipess” e verranno realizzati garantendo una “capacità di trattamento di 300.000 tonnellate l’anno di scarti” la potenza elettrica installata “sarà di 25 megawatt”.

La struttura di Palermo sorgerà a Bellolampo “già sede di un impianto di trattamento meccanico-biologico” e quella di Catania, invece, all’interno della zona industriale di Pantano D’Arci “area strategicamente collegata alle principali reti infrastrutturali per la gestione ottimale del bacino di rifiuti della Sicilia Orientale”.

I due termovalorizztaori “costituiscono gli elementi chiave per raggiungere l’obiettivo di ridurre drasticamente la percentuale di rifiuti destinati alle discariche, come richiesto dalla direttiva europea che prevede un limite massimo del 10% di rifiuti conferiti in discarica entro il 2035”, ha concluso Schifani.

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Belpasso, commissione d’indagine contro roghi di materiale dannoso per uomo e ambiente

Proposta avanzata dal sindaco Carlo Caputo, per il quale è opportuno affrontare il grave problema dei fuochi accesi abusivamente da ignoti in diverse zone del territorio comunale

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“E’ opportuno istituire una commissione speciale di inchiesta contro i roghi di materiale tossico”. Si tratta di una proposta avanzata dal sindaco di Belpasso Carlo Caputo nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale. Per Caputo la commissione deve affrontare il grave problema dei fuochi accesi abusivamente da ignoti in diverse zone del territorio comunale.

“Da anni, infatti, il Comune riceve numerose segnalazioni da parte dei cittadini riguardanti l’accensione di fuochi illeciti nelle aree periferiche della città” scrive il primo cittadino belpassese sulla propria pagina social. In particolare i fuochi sarebbero presenti nei villaggi del Pino e delle Ginestre, ma anche a Valcorrente e Piano Tavola.  Questi incendi (per la maggior parte volti a bruciare materiale dannoso come auto, pneumatici, elettrodomestici e materiale plastico per ricavare il rame etc.) rappresentano una forma di degrado della qualità dell’aria e del territorio.

“L’istituzione di una commissione speciale di indagine ci permetterà di raccogliere testimonianze dei residenti, individuare la frequenza e le aree maggiormente colpite da questi illeciti e soprattutto ci consentirà di formalizzare una denuncia alla Procura della Repubblica” ha scritto Caputo. La Commissione avrà il compito di analizzare le segnalazioni, collaborare con le forze dell’ordine e proporre strategie per la prevenzione e il contrasto di tali attività illegali.

“L’obiettivo è mettere fine a questa pratica dannosa e garantire un territorio più sicuro e salubre per i cittadini di Belpasso- ha concluso il sindaco Caputo- Riteniamo che sulla questione bisogna tenere un’attenzione alta, per evitare che pochi indisturbati agiscano a discapito di molti”.

 

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