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Cronaca

Catania, la Guardia di Finanza recupera e sequestra circa 2 tonnellate di cocaina

Trovati in acqua circa 70 colli galleggianti al largo della costa orientale della Sicilia, valore della droga superiore a oltre 400 milioni di euro.

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Sequestrate dai militari del comando Provinciale di Catania della Guardia di finanza, unitamente a finanzieri del Gruppo Aeronavale di Messina, due  tonnellate di cocaina, per un valore di mercato stimato in oltre 400 milioni di euro. Droga recuperata  in mare, al largo della costa orientale della Sicilia. In particolare unità aeronavali delle Fiamme Gialle hanno individuato 70 colli galleggianti, scortati da un dispositivo luminoso di segnalazione e tenuti insieme da reti che ne evitavano la dispersione. E’ stato possibile riscontrare una particolare cura dell’imballaggio, verosimilmente diretto a evitare infiltrazioni di acqua in modo da preservarne il contenuto e, al contempo, scongiurare il pericolo di inabissamento. I colli erano stati avvistati, nell’ambito delle specifiche attività di controllo delle acque costiere della Sicilia orientale per finalità di polizia economico-finanziaria, da unità aeronavali delle Fiamme gialle.

È stato successivamente attivato il nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Catania che, col supporto del reparto Operativo aeronavale di Palermo, ha fornito collaborazione per le attività di recupero dei colli a mare e ha coordinato le successive operazioni di messa in sicurezza del carico, svolgendo i necessari approfondimenti. Parallelamente è stata avviata un’attività di ricognizione aerea da parte di velivoli del gruppo di Esplorazione aeromarittima di Pratica di Mare e della sezione Aerea di manovra di Catania per verificare l’eventuale presenza di altri colli dispersi nell’area circostante a quella di rinvenimento.

Le peculiari modalità di confezionamento e la presenza di un dispositivo luminoso per consentirne il rintraccio hanno fatto ipotizzare che potesse trattarsi di un carico di sostanze stupefacenti, verosimilmente lasciato in mare da una delle navi cargo che solcano quel tratto di costa per essere successivamente recuperato e trasportato sulla terraferma. Sulla scorta delle evidenze emerse si è proceduto pertanto al sequestro di iniziativa nei confronti di ignoti di oltre 1.600 panetti, contenuti in circa 70 colli, per un peso lordo complessivo di quasi 2.000 chilogrammi. . L’individuazione e il successivo sequestro di un simile quantitativo di droga, uno dei più ingenti mai effettuati nel territorio nazionale, ha evitato che lo stupefacente potesse essere verosimilmente recuperato da soggetti criminali per la successiva illegale commercializzazione sul territorio nazionale, la quale avrebbe fruttato elevatissimi guadagni, nell’ordine di circa oltre 400 milioni di euro al dettaglio.

Cronaca

Adrano, 20enne girava con la droga negli slip, arrestato dalla polizia di stato

A seguito di ulteriori perquisizioni nell’abitazione e nell’auto sono state rinvenute 42 dosi di marijuana per un peso complessivo di 460 grammi e circa mille euro in banconote

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Ad Adrano durante un servizio di controllo  del territorio gli agenti del locale commissariato hanno arrestato un 20enne per detenzione di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di munizioni.  Una volante del commissariato ha notato un uomo conosciuto dalle forze dell’ordine  transitare per vie del centro cittadino  a bordo di un’autovettura condotta da un’altra persona.

I  poliziotti hanno fermato il veicolo e durante l’accertamento  il conducente ha manifestato insofferenza e particolare nervosismo. Sospettando che potessero nascondere qualcosa, i due sono stati accompagnati presso gli uffici del commissariato per sottoporli a perquisizione personale, durante la quale il conducente dell’autovettura ha ammesso di nascondere negli slip un involucro contenente marijuana che ha consegnato ai poliziotti. Il passeggero, il soggetto  conosciuto dalle forze dell’ordine,  è stato rilasciato in quanto è stato appurata la sua estraneità ai fatti.

Gli agenti hanno effettuato, inoltre, un’accurata perquisizione dell’autovettura e soprattutto dell’abitazione del giovane conducente dell’auto, nonché, dei due garage di sua pertinenza.  A seguito delle perquisizioni, sono state rinvenute ulteriori 42 dosi di marijuana per un peso complessivo di 460 grammi, pronte per essere vendute, bilancini, tritura erba ed altro materiale utilizzato per realizzare e confezionare le dosi. Sono state inoltre recuperate 25 cartucce cal. 7,65, illegalmente detenute e circa mille euro in banconote di diverso taglio. L’uomo è stato arrestato ed è stato informato il Pubblico Ministero di turno,il quale, dopo gli adempimenti di rito,  ne ha disposto la liberazione trattandosi di persona incensurata.

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Cronaca

Paternò, in atto chiusura di una parte del plesso Falconieri dove vivevano gli stranieri

Sulla vicenda sono intervenuti i componenti dell’ANPI sezione “Carmelo Mio” Paternò i quali sostengono che “l’occupazione del plesso scolastico di lavoratori stranieri riporta in evidenza la problematica abitativa in tutta la sua drammaticità”

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A Paternò sono in fase di ultimazione gli interventi di chiusura degli ingressi del plesso Falconieri (nella parte in disuso dell’immobile) presenti nel corpo “A” dell’edificio, con l’obiettivo di impedire l’accesso ai senza fissa dimora. Di recente all’interno della scuola avevano trovato alloggio alcuni cittadini extracomunitari impegnati, con molta probabilità, nei lavori in campagna. Ad effettuare i lavori di chiusura operai del comune paternese; a vigilare che l’intervento sia eseguito in sicurezza agenti della locale polizia municipale.

 

L’immobile al momento dell’avvio dei lavori di chiusura era vuoto anche se dentro sono stati trovati almeno quattro giacigli, mentre le condizioni igienico sanitario in cui vivevano i migranti sono davvero pessime. La  presenza degli stranieri dentro la scuola aveva provocato le preoccupazioni dei genitori degli alunni delle 14 classi (dieci della primaria e quattro dell’infanzia che si trovano nella parte riqualificata dell’immobile ) del comprensivo “G. Marconi”, i quali avevano manifestato, oltre alla dirigente dell’istituto Maria Santa Russo, le loro preoccupazioni  ad alcuni componenti dell’associazione “Andiamo Avanti”, il cui presidente Gianni Finocchiaro aveva avuto modo di confrontarsi, sulla questione, con la dirigente del “G. Marconi”. Quest’ultima, sulla vicenda, aveva inoltrato una nota alla Procura della Repubblica di Catania, al sindaco di Paternò, ai carabinieri e alla polizia municipale.

 

Sulla questione “Falconieri” sono intervenuti, con una nota stampa, i componenti dell’ANPI sezione “Carmelo Mio” Paternò. “L’occupazione del plesso scolastico dei Falconieri da parte di cittadini stranieri, presumibilmente lavoratori stagionali e vittime di sfruttamento del lavoro, riporta in evidenza la questione abitativa in tutta la sua drammaticità. Oltre alla baraccopoli di Ciappe Bianche, su cui pende ancora l’ordinanza incompiuta di sgombero, i lavoratori migranti sono alla disperata ricerca di qualsiasi sistemazione in città, anche in condizioni precarie e di fortuna- si legge nella nota stampa- Inoltre, appare sempre più evidente come la presenza di migranti a carattere “stagionale” sembra essere ormai superata. A quasi due mesi dalla fine della stagione agrumicola, a differenza di quanto avveniva negli anni passati, i lavoratori stranieri in città continuano ad essere numerosi. Questo è un chiaro segnale che dovrebbe far riflettere su come sia cambiata la gestione criminale e mafiosa del caporalato nel nostro territorio.  Alla luce di quanto riportato, crediamo che non si possa continuare a far finta di nulla. E non si possa nemmeno procedere con altri inutili sgomberi temporanei, che servono solo a spostare il problema con effetti disastrosi in termini di crescita della tensione sociale e dei disordini in città”.

 

Per la sezione ANPI di Paternò l’amministrazione comunale, con il coordinamento della Prefettura e il coinvolgimento dei sindacati e degli attori del Terzo settore, deve procedere “ad un progetto di accoglienza strutturato e controllato, capace di offrire dignitosa ospitalità, assistenza sanitaria e assistenza legale. Questo passo costituisce il presupposto ineludibile per un serio lavoro di contrasto allo sfruttamento disumano del lavoro nel nostro territorio. Per dare seguito a quanto dichiarato dal Sindaco durante la fiaccolata in favore di Mohamed Mouna, ossia che Paternò è la città dell’accoglienza, esortiamo lui e tutta l’Amministrazione comunale a dare un segnale inequivocabile in tale direzione, partendo dall’individuazione finalmente di un luogo pubblico idoneo ad accogliere tutti gli stranieri di Ciappe Bianche, a prescindere dalla loro condizione di regolarità sul territorio italiano”, si chiude cosi la nota stampa dell’ANPI Paternò.

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