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Cronaca

Belpasso, due incidenti stradali sulla statale 121 con traffico in tilt e con alcuni feriti

Si tratta di due tamponamenti che hanno visto complessivamente il coinvolgimento di sei autovetture, sul posto i CC di Paternò

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Traffico impazzito questa mattina sulla statale 121 in direzione Catania nel tratto di strada compreso tra lo svincolo Piano Tavolo e quello di Motta Sant’Anastasia. A determinare il caos lungo una delle più importanti arteria stradali della Sicilia orientale due tamponamenti  registratesi in poco tempo e che potrebbero essere collegati. Il primo sinistro si è verificato poco prima delle 8.30 nei pressi dello svincolo di Motta Sant’Anastasia; tre le autovetture coinvolte che per causa in corso di accertamento si sono tamponate. In questa circostanza, da quanto si apprende, nessuno degli occupanti sarebbe rimasto ferito; sul posto per i rilievi le forze dell’ordine, con il traffico che ha subito pesanti rallentamenti. L’altro incidente circa un’ora dopo dal primo; sinistro verificatosi a circa un chilometro dal primo.

Anche in questa circostanza  tre le auto coinvolte. Si tratta di una Fiat Panda, una Lancia Musa e una Lancia Y.  Sul posto per i rilievi i carabinieri del nucleo radiomobile  della compagnia di Paternò nonche tre ambulanze del 118 . Un tamponamento che ha provocato dei feriti tra gli occupanti dei mezzi. Quattro da quanto si apprende i feriti condotti negli ospedali San Marco e Garibaldi. Le loro condizioni non sarebbero preoccupanti.  Presente anche il personale dell’Anas per la pulitura della strada. A margine di tutto ciò si è anche verificato il guasto ad un pullman rimasto fermo sulla corsia di marcia all’altezza dello svincolo di Piano Tavola che immette per la statale 121.  Una situazione che ha provocato il formarsi di lunghe code di auto.

Cronaca

Ss284, violento impatto nei pressi di S.M. Di Licodia

Sul posto due ambulanze del 118

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Un violento impatto si è verificato intorno alle 16:30 di oggi sulla SS284 poco distante dallo svincolo di Santa Maria di Licodia in territorio di Paternò. Ad impattare semi frontalmente una Ford Ka ed una Peugeot 207. Al momento non è nota l’esatta dinamica del sinistro. Sul posto sono subito giunte due ambulanze del 118 che hanno preso in carico tre persone rimaste ferite non in maniera grave. Due di loro, gli occupanti della Peugeot, un uomo ed una donna, sono stati trasportati al Pronto Soccorso di Paternò mentre un ragazzo che viaggiava a bordo della Ford è stato trasferito al vicino nosocomio biancavillese. Il traffico sta subendo pesanti rallentamenti in entrambe le direzioni di marcia.

+++NOTIZIA IN AGGIORNAMENTO+++

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Cronaca

Biancavilla, sequestrati beni per oltre 3 milioni di euro ad imprenditore del posto

Si tratta di un 51enne attivo nel settore dei trasporti e ritenuto dalla procura etnea elemento vicino all’associazione mafiosa Tomasello-Mazzaglia-Toscano

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I carabinieri del nucleo Investigativo del comando provinciale di Catania  hanno sequestrato beni pari a oltre tre milioni di euro all’imprenditore Carmelo Militello, 51 anni, ritenuto dalla procura, elemento vicino all’associazione mafiosa Tomasello-Mazzaglia-Toscano, attiva nei territori di Adrano e Biancavilla e riconducibile alla ‘famiglia’ Santapaola -Ercolano. Nei suoi confronti è stato eseguito un provvedimento emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale etneo su richiesta della locale Procura distrettuale su indagini patrimoniali della sezione Criminalità economica di militari dell’Arma eseguite tra il 2016 e il 2022.

I carabinieri hanno evidenziato una “notevole sperequazione” tra il reale tenore di vita della famiglia ed i redditi dichiarati, giustificabile solo attraverso il riciclaggio, secondo la Procura, dei “proventi illeciti generati appunto dall’appartenenza di Militello alla criminalità organizzata”.  Le imprese interessate dal sequestro finalizzato alla confisca sono intestate ai due figli di Militello; aziende con sede ad Adrano e  Biancavilla. Sigilli sono stati posti anche all’abitazione familiare, una villa di Santa Maria di Licodia con piscina.  Secondo l’accusa le due società sarebbero “state sotto il controllo delle organizzazioni mafiose non lasciando spazio alla concorrenza in virtù di un patto siglato tra i vertici criminali dei due comuni etnei”. Secondo diversi collaboratori di giustizia, “la figura di Militello sarebbe stata scelta e imposta sia dai vertici dell’associazione mafiosa di Biancavilla, prima dai fratelli Vito e Pippo Amoroso con il beneplacito di Alfio Ambrogio Monforte, e poi da Giuseppe Mancari, sia dal clan Santangelo- Scalisi di Adrano”.

Secondo la Procura, l’indagato avrebbe “avuto il ruolo di prestanome e a lui sarebbe stata affidata la gestione della cosiddetta ‘agenzia’ di Biancavilla, deputata al carico delle merci, soprattutto prodotti agroalimentari, i cui introiti sarebbero andati per la maggior parte al clan”. In sostanza, contesta l’accusa, “l’agenzia avrebbe avuto un ruolo di intermediazione tra i titolari dei magazzini che raccolgono i prodotti lavorati nei campi e gli autotrasportatori, pretendendo da entrambi delle somme di denaro in percentuale al peso della merce da trasportare”. Una condotta che, ricostruisce la Dda di Catania, “sembra integrare una estorsione, obbligatoria per poter lavorare su quel territorio, notoriamente ricco di aziende agrumicole, che alterava il mercato senza possibilità di scelta di servizi alternativi, e che veniva alimentata dalla forza intimidatrice delle famiglie mafiose”.

 

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