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Cronaca

Paternò, arrestato falso maresciallo della Finanza

L’uomo aveva preso di mira diversi esercizi commerciali

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I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, nei giorni scorsi, hanno tratto in arresto, a Paternò, un pluripregiudicato, disoccupato, che presso vari esercizi commerciali si qualificava falsamente come maresciallo della Guardia di Finanza. L’uomo, infatti, millantava presso le attività d’impresa in cui si recava di essere un appartenente al Corpo e ottenuta la fiducia dei commercianti, a cui prospettava anche compiti di vigilanza e controllo, ritirava la merce senza corrispettivo, fingendo di rimandare il pagamento a data successiva. Tuttavia, le attività d’indagine espletate dai (veri) finanzieri della Compagnia di Paternò hanno consentito, dopo una minuziosa attività info-investigativa e pedinamenti, di cogliere il falso appartenente al Corpo proprio nel momento in cui, nei pressi di un ottico paternese, usciva dal negozio con un paio di occhiali in mano presi indebitamente.

Mentre tentava di dileguarsi per le vie del paese, l’improbabile “maresciallo” è stato raggiunto e condotto negli uffici della Guardia di Finanza. L’esercente, confermando i fatti, denunciava l’accaduto agli “effettivi” finanzieri. Inoltre, i militari delle Fiamme Gialle etnee nel corso delle investigazioni hanno constatato come il sedicente finanziere avesse adottato lo stesso schema criminale presso ulteriori quattro attività economiche. Il responsabile, un 56enne nato a Catania e residente in provincia di Enna, è stato quindi tratto in arresto in flagranza di reato e deferito all’Autorità Giudiziaria per i reati di usurpazione di funzione pubbliche, sostituzione di persona e truffa. Nel processo per direttissima il giudice del dibattimento ha convalidato l’arresto.
L’attività svolta si inquadra tra i servizi svolti dal Corpo a tutela dei cittadini e delle attività economiche. In caso di dubbi relativi ad eventuali falsi appartenenti al Corpo, potrà essere sempre contattato il numero di pubblica utilità “117”.

Cronaca

Catania, tre moto rubate tra i rifiuti di un edificio abbandonato ritrovate dalla Polizia

I poliziotti hanno sfruttato la rilevazione del segnale GPS di uno degli scooter, non tanto per individuare l’esatta posizione del mezzo, ma per circoscrivere l’area da passare al setaccio

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A Catania un appartamento abbandonato trasformato in un deposito di moto rubate è stato individuato dalla Polizia di Stato nell’ambito delle azioni di contrasto ai furti di veicoli in città, grazie anche alla collaborazione di una delle vittime del furto.  Dopo le operazioni degli ultimi giorni, che hanno permesso di ritrovare scooter, auto e pezzi di ricambio, gli agenti delle volanti hanno scovato un locale abbandonato, in via Stazzone, nel quartiere Cibali con all’interno tre moto risultati rubati.

I poliziotti hanno sfruttato la rilevazione del segnale GPS di uno degli scooter, non tanto per individuare l’esatta posizione del mezzo, ma per circoscrivere l’area da passare al setaccio.  Infatti, non sempre i sistemi di localizzazione sono precisi in quanto si limitano ad indicare una posizione approssimativa dei veicoli, specie quando si trovano parcheggiati all’interno degli immobili, come, ad esempio, i garage. Grazie all’attività investigativa e al segnale GPS, i poliziotti sono riusciti ad arrivare in via Stazzone, individuando un appartamento disabitato che è stato sottoposto a perquisizione.

All’interno dell’edificio gli agenti hanno trovato cumuli di immondizia di ogni tipo. Solo passando da una finestra, è stata notata una prima motocicletta di valore, lasciata in una delle stanze del piano terra. Districandosi tra spazzatura, vecchi indumenti e oggetti abbandonati, i poliziotti hanno perlustrato le altre stanze trovando uno scooter e un’altra moto, anche in questo caso di un significativo valore commerciale. Una volta eseguiti tutti i necessari accertamenti, è stato possibile risalire ai proprietari dei tre mezzi.

 

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Cronaca

Biancavilla, nascondeva la droga nel sottoscala: arrestato dai Carabinieri

A finire in manette un 26 enne biancavillese

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Non si fermano le attività di prevenzione e repressione dei reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti operate da parte dei militari dell’Arma di Catania, volte a contrastare una delle maggiori fonti di approvvigionamento della criminalità organizzata.

In tale contesto, i Carabinieri della Stazione di Biancavilla, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Cinofili di Nicolosi, hanno svolto tutta una serie di mirate azioni info-investigative, che hanno portato all’arresto di un biancavillese di 26 anni per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

In particolare, durante servizi di perlustrazione del centro cittadino, gli investigatori avevano visto più volte il giovane in atteggiamenti “sospetti” poiché, in più circostanze, alla vista della pattuglia si allontanava velocemente, come a voler evitare eventuali controlli da parte loro. Per questi motivi, hanno deciso di prestare maggior attenzione ai suoi movimenti.

Sono stati, quindi, organizzati dei dispositivi di pedinamento e appiattamento “discreto e a distanza”, che hanno confermato che la presenza dell’uomo, soprattutto nelle ore notturne, presso la zona della movida biancavillese aveva a che fare con lo spaccio di droga, per cui è stato pianificato l’intervento presso la sua abitazione, situata nei pressi dell’ospedale del paese.

Di prima mattina, i Carabinieri hanno quindi fatto scattare il blitz, facendo entrare nel suo appartamento anche il cane dei cinofili KING, e hanno cominciato a perquisire ogni ambiente.

I militari si sono subito accorti che, alla vista dell’animale, l’uomo è diventato estremamente nervoso e ciò ha avvalorato le loro ipotesi investigative. Infatti, appena raggiunta la rampa di scale che porta al piano superiore dell’abitazione, KING ha segnalato al suo conduttore un armadietto nel vano sottoscala, nel quale i Carabinieri hanno scovato 35 dosi di marijuana, per un peso di circa 50 grammi, 70€ in banconote di piccolo taglio e “gli attrezzi del mestiere”, ovvero ciò che serve a un pusher per impacchettare la droga: un bilancino di precisione e numerose bustine in plastica trasparente.

Poi, i militari si sono spostati nelle camere da letto e anche qui, all’interno di un comodino, hanno recuperato 2 dosi di marijuanamentre, in un pensile della cucina, c’erano delle infiorescenze di quella pianta, non ancora confezionata.

Trovata la droga, il materiale necessario al suo confezionamento e il denaro, il giovane pusher è stato dichiarato in stato di arresto e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato l’atto, mentre lo stupefacente è stato sequestrato.

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