Le poesie erano rimaste per anni chiuse in un cassetto, come pensieri troppo taglienti per essere detti ad alta voce. Norma Viscusi aveva persino pensato di distruggerle, in un atto di “pulizia interiore”. Eppure, grazie all’incoraggiamento di un amico, quei versi hanno trovato la luce e si sono trasformati: da filo spinato a uccelli in volo. Da dolore taciuto a parola liberata. È proprio da questa immagine, potente e simbolica, che nasce Versi in volo, la nuova silloge poetica presentata ieri sera a Catania e pubblicata da Bastogi Libri. Un’opera che attraversa le stagioni dell’anima e le ferite del vissuto, facendo della poesia un atto di rinascita.
Norma Viscusi, già nota nel mondo culturale e sociale, ha svelato in questa raccolta la parte più profonda di sé: una vena poetica che sembra attingere a radici antiche, per poi elevarsi in un dialogo spirituale tra cielo e terra. La sua scrittura, colta e vibrante, ha evocato nei presenti la figura di Beatrice, musa dantesca e guida nel cammino dell’anima.
La presentazione si è tenuta presso la sala della Famiglia Salesiana di via Cifali, con il patrocinio del Lions Club – V Circoscrizione. Ad aprire la serata è stato il maestro Agatino Scuderi, del Conservatorio “Bellini” di Catania, che con la sua chitarra ha creato un’atmosfera intensa e sospesa. A seguire, l’intervento di Maria Elisabetta Pogliese, presidente della V Circoscrizione Lions, che ha guidato l’incontro con sensibilità e attenzione.
Tra gli interventi, quello della professoressa Rosanna Carbonaro, docente di Italiano e Latino presso il liceo classico di Palermo, che ha messo in luce l’impronta dantesca che attraversa i versi di Viscusi: un viaggio interiore fatto di dubbi e chiaroscuri, ma anche di risposte e luce. La sua poesia, ha sottolineato, non racconta solo il dolore, ma diventa chiave che apre porte segrete, varchi verso il mistero dell’esistenza.
Importante anche il contributo di due figure che hanno segnato il percorso intellettuale dell’autrice e che hanno firmato la prefazione della silloge: il professor Antonio Crimaldi, già docente di Filosofia presso l’Università degli Studi di Catania, e il professor Francesco Tosto, docente di Letteratura e Cristianesimo presso l’ISSR San Luca di Palermo.
Crimaldi ha definito la poesia di Norma una “direzione dell’anima”, un tracciato spirituale che si muove nella prospettiva cattolica, là dove l’umano cerca redenzione. Tosto, invece, ha parlato di “introspezione dell’interiore”, descrivendo i versi dell’autrice come slanci coraggiosi dell’anima verso la verità.
A rendere ancora più viva la presentazione, la lettura appassionata di alcune poesie da parte di Barbara Cracchiolo, amica dell’autrice, che ha saputo restituire con voce e cuore l’intensità di quelle parole.
Alla domanda su cosa farebbe se potesse rinascere, Norma Viscusi ha risposto con disarmante sincerità: “Rifarei tutto, esattamente così com’è stato”. Perché, forse, solo attraversando il dolore si può davvero imparare a volare.