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In Primo Piano

Biancavilla, incidente auto moto nei pressi del Beauty Garden

Quattro i feriti a seguito dello scontro

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Uno scontro tra due auto e una moto si è verificato questa mattina nella sp80 nei pressi del locale Beauty Garden. Due fiat 500 coinvolte e una moto di grossa cilindrata. Sul posto a procedere con i rilievi la Polizia Municipale di Biancavilla. Ad intervenire per i soccorsi un’ambulanza del 118 e una di Eccedenza 118 della Misericordia di Santa Maria di Licodia. Il bilancio complessivo è di 4 feriti trasportati al Pronto Soccorso di Biancavilla.

giudiziaria

Catania, il Tribunale annulla trattenimento di un migrante, “Egitto non è Paese sicuro”

Si tratta di un provvedimento con cui il Giudice non ha convalidato il trattenimento disposto dal questore di Ragusa di un giovane straniero arrivato dall’Egitto, che a Pozzallo ha chiesto lo status di rifugiato

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“La lista di ‘paesi sicuri’ “non esime il giudice all’obbligo di una verifica della compatibilità” di tale “designazione con il diritto dell’Unione europea” e “in Egitto ci sono gravi violazioni dei diritti umani” che “investono le libertà di un ordinamento democratico”.

Lo scrive il Tribunale di Catania nel provvedimento con cui non ha convalidato il trattenimento disposto dal questore di Ragusa di un migrante arrivato dall’Egitto, che a Pozzallo ha chiesto lo status di rifugiato. “E’ la prima pronuncia di questo tipo dopo il decreto legge sui paesi sicuri”, commenta il legale del migrante, l’avvocata Rosa Emanuela Lo Faro.

Nel provvedimento il giudice dichiara “irrilevante la questione di legittimità costituzionale sollevata dal richiedente protezione” e “non convalida il provvedimento del Questore di Ragusa con il quale è stato disposto di trattenimento” del migrante. La decisione è del presidente della sezione Immigrazione del Tribunale di Catania, Massimo Escher, che sottolinea la necessità, nel valutare il trattenimento, di esaminare la qualifica data all’Egitto, con il decreto legge del 23 ottobre 2024, che lo include “in una lista che non prevede alcuna eccezione, né per aree territoriali né per caratteristiche personali”.

Per il Tribunale questa “qualificazione non esime il giudice dall’obbligo di verifica della compatibilità della designazione con il diritto dell’Unione europea, obbligo affermato in modo chiaro e senza riserve dalla Corte di giustizia europea nella sentenza della Gran Camera del 4 ottobre 2024”. E l’Egitto, secondo il giudice, non è un Paese che abbia questi requisiti. “In Egitto – scrive il presidente Escher – esistono gravi violazioni di diritti umani che, in contrasto con il diritto europeo citato, persistono in maniera generale e costante e investono non soltanto ampie e indefinite categorie di persone (come dimostra l’inserimento tra le eccezioni della categoria dei ‘difensori dei diritti umani’, che individua l’esistenza di violazioni dei diritti di soggetti che agiscono per la stessa tutela dei diritti dell’uomo) ma anche il nucleo delle libertà fondamentali che connotano un ordinamento democratico e che dovrebbero costituire la cornice di riferimento in sui ci inserisce la nozione di Paese sicuro secondo la direttiva europea”.

“Il presidente Escher – osserva l’avvocata Lo Faro – spiega che il decreto non va applicato perché l’Egitto non è un paese sicuro per svariati motivi derivanti dalle schede per la determinazione del ministero degli Esteri, e, ancora una volta, afferma che in Italia il diritto di asilo è previsto dall’articolo 10 della Costituzione e nessuna legge ordinaria lo può scalfire”.

Non si è fatta attendere la presa di posizione del Ministro e vice premier  Matteo Salvini.  “Per colpa di alcuni giudici comunisti che non applicano le leggi, il Paese insicuro ormai è l’Italia. Ma noi non ci arrendiamo”.

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Cronaca

Mascalucia, sospesa attività di ristorazione che utilizzava 3 lavoratori in nero,sanzioni

Il titolare è stato denunciato per violazioni delle norme di sicurezza sul lavoro, omessa sorveglianza sanitaria e mancata formazione del personale

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A Mascalucia i carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro (NIL) di Catania, con il supporto della locale Tenenza e del 12° Reggimento “Sicilia,” hanno portato avanti specifici controlli nel settore commerciale e dei pubblici esercizi del territorio; attività finalizzate a contrastare il fenomeno del lavoro nero del lavoro sommerso, ovvero forme di impiego irregolari prive di tutele essenziali per i lavoratori.

In tale contesto il titolare di un ristorante-pizzeria è stato denunciato a piede libero per violazioni delle norme di sicurezza sul lavoro, omessa sorveglianza sanitaria e mancata formazione del personale. I carabinieri hanno appurato la presenza di 6 lavoratori, dei quali 3 completamente irregolari, privi di contratto e non registrati pertanto considerati in nero.

Gli accertamenti hanno portato alla contestazione di violazioni amministrative per un totale di oltre 26 mila euro che comprende le sanzioni relative alle irregolarità contrattuali e alle mancate disposizioni di sicurezza. Inoltre, la percentuale di lavoratori non dichiarati supera il 10% del personale presente; gli investigatori hanno disposto la sospensione dell’attività imprenditoriale.

 

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