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Cronaca

S. Giovanni La Punta, Renato Schifani visita il centro di protezione civile etneo

“La Protezione civile siciliana – ha detto il presidente- è il nostro fiore all’occhiello, così come questa struttura operativa”

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Il governatore siciliano Renato Schifani ha visitato il centro operativo regionale della Protezione civile, attivato gradualmente da un paio di anni a San Giovanni La Punta, nel catanese. Il presidente è stato accompagnato dal dirigente generale del dipartimento regionale della Protezione civile, Salvo Cocina. Presenti anche il sindaco del centro etneo, Nino Bellia, e il comandante regionale dei Vigili del fuoco, Agatino Carrolo.

Schifani ha passato in rassegna le squadre di personale e di volontari, ringraziandoli per il loro prezioso contributo alla salvaguardia del patrimonio territoriale. Ha poi visitato la grande e moderna struttura dotata di isolatori antisismici, il grande hangar, le due tendostrutture e i mezzi sui piazzali. Quindi è stato accolto in sala conferenze dal coro della Protezione civile che ha intonato l’inno d’Italia e l’inno della Regione Siciliana.

 

“La Protezione civile siciliana – ha detto il presidente Schifani all’affollata platea – è il nostro fiore all’occhiello, così come questa struttura operativa. L’ingegnere Cocina, con tutta la sua squadra, sta facendo un lavoro straordinario per il governo e per affrontare le criticità del territorio, gestendo svariate emergenze; dalla tragica tematica della siccità agli eventi calamitosi legati ai sempre più forti fenomeni meteorologici. L’anno scorso abbiamo affrontato prevalentemente la crisi dovuta agli incendi, quest’anno quella idrica. Il mutamento climatico ci sta mettendo a dura prova, ma il sistema di Protezione civile, con i tanti volontari che vi sono impegnati, è assolutamente prezioso, pronto ad operare anche in altre regioni italiane che hanno subito eventi catastrofici”.

 

“Sono felice – ha detto Cocina introducendo l’incontro – di avere qui presenti il mio personale e i volontari. Un volontario che dona il suo tempo e la sua opera per gli altri che ne hanno bisogno non dirà mai “non è di mia competenza, ma di altri…”,  non dirà mai “tanto io ho scritto e sono a posto”. Queste frasi appartengono a certi amministratori e burocrati che forse non hanno la piena percezione dell’emergenza che colpisce tutti e che siamo chiamati ad affrontare”.

“Sono molto contento – ha aggiunto il presidente Schifani – di avere accolto questo invito ed essere qui dove ci sono le istituzioni, c’è il volontariato, c’è chi vuole aiutare questa nostra terra nei momenti difficili capendo l’importanza di fare sistema a tutela del territorio. Le emergenze richiedono lo sforzo di tutti per essere superate e non servono atti di giustizia personale, come gli episodi di protesta verificatisi per la diga Ancipa. Stamattina abbiamo sorvolato alcuni bacini dell’Isola per renderci conto dello stato degli invasi.

L’Ancipa adesso si presenta decisamente con più acqua grazie alle ultime piogge, anche se permangono ampie criticità per le quali dobbiamo continuare a lavorare insieme, anche guardando a soluzioni di lungo periodo. Siamo circondati dal mare, ci impegneremo affinché con i dissalatori, oltre che con le fonti convenzionali e con i lavori di eliminazione delle perdite, la Sicilia abbia possibilità di garantire l’acqua a tutti i suoi abitanti. Dobbiamo assumere questo impegno per i siciliani. Questo è il mio compito, e lo svolgerò sino alla fine del mio mandato”.

 

Cronaca

Etna, attività stromboliana al cratere di sud-est, la nube si disperde verso est-sud-est

Dal punto di vista sismico dalle ore 15.30 di oggi  l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un incremento, raggiungendo intorno alle 22  l’intervallo dei valori alti.

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Dopo qualche giorno di pausa l’Etna si risveglia.   L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha osservato che dalle immagini delle telecamere di sorveglianza,  a partire dalle ore 22 è visibile un’attività stromboliana al cratere di sud-est. Il modello previsionale indica che un’eventuale nube eruttiva si disperderebbe in direzione ESE.

Dal punto di vista sismico dalle ore 15:30 di oggi  l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un incremento, raggiungendo intorno alle 22  l’intervallo dei valori alti. Attualmente i valori sono alti con tendenza ad un ulteriore aumento. La localizzazione del centroide delle sorgenti del tremore ricade nell’area del cratere di sud-est ad una quota di circa 2800 metri.

Anche l’attività infrasonica ha mostrato un incremento e dalle 21. 30 circa gli eventi risultano localizzati nell’area del cratere di sud-est con ampiezze che, attualmente, sono su valori alti.  Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo non mostrano allo stato attuale variazioni significative.

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Cronaca

Messina, omicidio Sara Campanella, confessa Stefano Argentino

Il giovane non avrebbe accennato ad alcun pentimento. “Non so dire se nutra rimorso – ha aggiunto il legale dell’arrestato- E’ molto chiuso e d’altronde nessuno glielo ha chiesto”

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Cetty Zaccaria, mamma di Sara Campanella, la studentessa palermitana accoltellata e uccisa a Messina da Stefano Argentino, un collega universitario che la perseguitava con messaggi e attenzioni moleste chiede giustizia: “Sara voleva chiedere la tesi di laurea in oncologia, una ricerca sperimentale mi diceva, per poi specializzarsi e poi fare anatomia patologica per fare le autopsie. E invece adesso l’autopsia la faranno a te. Bisogna SEMPRE parlare per denunciare!!! Aiutatemi a dare voce a Sara”, ha scritto stamattina su Facebook. “Non sapevamo che fosse perseguitata da quel ragazzo, ma di certo lei non l’ha mai ricambiato”, racconta.

L’assassino a difendersi non ha nemmeno provato. Ha ammesso di aver ucciso Sara, ma sul perchè del gesto, sull’arma – il coltello mai ritrovato – e su chi l’abbia aiutato a fuggire non ha voluto rispondere. “Confuso, prostrato”, così lo definisce il suo legale, Stefano nelle due ore in cui si è trovato davanti al gip che ne ha convalidato il fermo ha accettato di rispondere solo ad alcune domande. E ossessivamente ha parlato di Sara, anche quando gli inquirenti gli chiedevano altro.

“Ha confessato il delitto, ha risposto in parte, ma non ha spiegato cosa lo ha spinto ad aggredire la ragazza. Si è certo reso conto della gravità dei fatti e sta male”, ha detto l’avvocato Raffaele Leone, legale di Argentino per meno di 24 ore. Il difensore, uscito dal carcere in cui il ragazzo è detenuto, ha rimesso il mandato. ” Io sono un civilista – ha spiegato ai giornalisti – e a lui serve un penalista. Resterò a disposizione solo fino a nuova nomina”.

Lo studente non avrebbe accennato ad alcun pentimento. “Non so dire se nutra rimorso – ha aggiunto Leone – E’ molto chiuso e d’altronde nessuno glielo ha chiesto”. Perchè dopo averla seguita abbia tagliato la gola a Sara davanti a decine di persone Stefano non l’ha detto. “E’ continuamente tornato sul suo rapporto con la vittima anche quando non era attinente alle domande. Era convinto che la ragazza ricambiasse in qualche modo il suo sentimento anche se ha ammesso che non erano mai stati fidanzati. Non ha parlato delle motivazioni del suo gesto però, né ha risposto sull’arma usata’, ha proseguito il legale.

Dei drammatici minuti che hanno preceduto l’omicidio, ripresi dalle videocamere di sorveglianza della zona che, passo passo hanno “seguito” tutti i movimenti dell’assassino, il ragazzo ha preferito non parlare. “Ha lasciato capire che a scatenare la sua ira è stata l’ultima discussione avuta con la vittima ma non ha dato particolari – ha detto Leone – Era lucido ma molto frastornato dalla vicenda’” Stefano non avrebbe risposto nemmeno alle domande sull’eventuale aiuto avuto nella fuga dopo l’omicidio. Un aspetto della vicenda su cui i carabinieri del comando provinciale di Messina continuano a indagare.

 

 

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