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Associazionismo

Paternò, la Misericordia riceve in donazione un’auto da parte della “consorella” di Bronte

“Questo mezzo permetterà alla nostra associazione di poter incrementare ulteriormente la nostra attività a favore della cittadinanza” ha detto il governatore Luigi Aiello

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Continuano le attività a sostegno a favore della Misericordia di Paternò, da parte di altre consorelle Misericordie. E’ di venerdì sera la piccola cerimonia di inaugurazione di un novo mezzo – una Fiat Bravo – donata dalla Misericordia di Bronte a quella Paternese, tenutasi alla presenza del primo cittadino Nino Naso, del correttore spirituale Don Nuccio Puglisi, del Presidente del Comitato Provinciale delle Misericordie di Catania Alfredo Distefano e del componente dei Saggi di Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia Annalisa Schillaci e del comandante dei Carabinieri della locale stazione Franco Iervolino.

“Continuiamo ad essere grati alla provvidenza- ha detto il Governatore della locale Misericordia Luigi Aiello- Dopo la donazione da parte della Misericordia di Letojanni, oggi accettiamo con entusiasmo questo nuovo dono che riceviamo dalla vicina Misericordia di Bronte. Questo mezzo, permetterà alla nostra associazione di poter incrementare ulteriormente la nostra attività a favore della cittadinanza”.

Il Governatore della Misericordia di Bronte Armando Paparo ha spiegato di aver voluto donare l’autovettura che non utilizzavano più “per permettere ad una Consorella più bisognosa di poter servire il territorio in maniera migliore”.

Soddisfazione anche da parte del Presidente Provinciale delle Misericordie di Catania Alfredo Distefano. “Vivere questi gesti di solidarietà concreta, fanno assaporare all’intero movimento il senso dello spirito cristiano e caritatevole che ci contraddistingue ormai da 8 secoli. La crescita, anche strumentale, di una Misericordia rappresenta la crescita per tutto il movimento”.

 

Associazionismo

Paternò, 1 Maggio a Ciappe Bianche

Le associazioni di volontariato incontrano e dialogano con i migranti della tendopoli

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E’ stato un primo maggio, “Festa dei Lavoratori”, differente quello di ieri a Paternò, dove le associazioni Penelope, Voce, Caritas- Bisaccia del Pellegino, Anpas e il Presidio Partecipativo del Fiume Simeto, hanno incontrato, nel tardo pomeriggio di ieri, alla tendopoli di Ciappe Bianche i braccianti agricoli (oltre una quarantina quelli presenti al suo interno) quasi tutti di nazionalità tunisina e marocchina.

L’iniziativa, dal titolo “Testimoni di (in)giustizia”, si è rivolto ai lavoratori migranti e a tutte le persone che credono in un’idea di lavoro come strumento di riscatto, e non come forma moderna di schiavitù. L’obiettivo è duplice: da un lato, offrire un punto di ascolto e supporto concreto a chi vive in condizioni di marginalità e sfruttamento, dall’altro promuovere informazione e consapevolezza sui diritti previsti dall’ordinamento italiano.

A spiegare, nel dettaglio, le finalità dell’iniziativa, Salvo Pappalardo (ANPAS), don Salvatore Mazzamuto (Caritas- Bisaccia del Pellegrino), Federico Scavo (Gruppo Voce), Marianna Nicolosi (Presidio Partecipativo Patto Fiume Simeto), Giuseppe Bucalo (Penelope)

L’incontro si è concluso con un momento di socialità e condivisione: una cena multietnica aperta a tutti, per favorire conoscenza reciproca e convivialità in un clima di solidarietà.

 

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Associazionismo

Paternò, Primo Maggio a Ciappe Bianche: Lavoro, dignità, giustizia sociale

L’iniziativa, dal titolo “Testimoni di (in)giustizia” è rivolta ai lavoratori migranti e a tutte le persone che credono in un’idea di lavoro come strumento di riscatto

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In occasione della Festa dei Lavoratori, le realtà associative Penelope, Voce, Caritas, Anpas e il Presidio Partecipativo del Fiume Simeto daranno vita, domani,  1° maggio, a partire dalle ore 18:00, ad un incontro speciale in contrada Ciappe Bianche, a Paternò.

L’iniziativa, dal titolo “Testimoni di (in)giustizia”, si rivolge in particolare ai lavoratori migranti e a tutte le persone che credono in un’idea di lavoro come strumento di riscatto, e non come forma moderna di schiavitù.

L’obiettivo è duplice: da un lato, offrire un punto di ascolto e supporto concreto a chi vive in condizioni di marginalità e sfruttamento, dall’altro promuovere informazione e consapevolezza sui diritti previsti dall’ordinamento italiano.

Durante la giornata, i volontari forniranno materiali informativi e guide pratiche di autodifesa, nonché contatti utili attivi 24 ore su 24 per ricevere aiuto. Saranno presenti anche operatori pronti a raccogliere testimonianze e denunce da parte di chi è vittima di caporalato o condizioni lavorative inique.

Un’unità mobile sarà inoltre disponibile per effettuare controlli gratuiti dei parametri vitali, offrendo un servizio medico di base a chi ne ha più bisogno.

L’incontro si concluderà con un momento di socialità e condivisione: una cena multietnica aperta a tutti, per favorire conoscenza reciproca e convivialità in un clima di solidarietà.

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