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In Primo Piano

Paternò, Presidio Partecipativo presenta progetto “Che Macello!”

Progetto finanziato dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura

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Presentato ufficialmente, presso il Museo della Civiltà Contadina (Ex Macello), in via Fonte Maimonide a Paternò, il progetto “Che Macello!” e il partenariato, che include, tra gli altri, anche il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), la compagnia Batarnù e artisti di grande rilievo come Barbaro Messina e Giovanni Calcagno. Con il loro contributo, il Presidio collaborerà nei prossimi due anni per dare concreta attuazione alle attività progettuali, trasformando l’Ex Macello in un centro di riferimento per la cultura e la storia simetina.

Il progetto, finanziato grazie al prestigioso bando “Laboratorio Creatività Contemporanea” emanato dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, nasce nell’ambito di un percorso di riqualificazione e rivitalizzazione, inserito in un ampio processo di tutela proattiva della Valle del Simeto e del suo prezioso patrimonio territoriale.

“Come Presidio siamo particolarmente fieri di questo risultato – sottolinea il presidente David Mascali – e non vediamo l’ora di cominciare le attività previste dal Progetto: sarà ancora una volta un’occasione straordinaria per rivitalizzare ulteriormente l’ex Macello di Paternò, che sta diventando un punto di riferimento per tutta la Valle del Simeto; sarà occasione preziosissima per rafforzare la rete, anche con prestigiosi partner accademici come il CNR; questo progetto consentirà di rafforzare notevolmente le attività di animazione della comunità nell’ambito sociale, ambientale e culturale, incluso l’Ecomuseo del Simeto”.

L’ex Macello, dopo gli interventi di ristrutturazione negli anni ‘90, è stato abbandonato a causa delle difficoltà di gestione da parte del Comune. Nell’ambito del progetto “ReCap Simeto. Reti Capacitanti nella valle del fiume Simeto”, finanziato da Fondazione CON IL SUD con il bando Volontariato 2019, tale edificio è stato riaperto grazie ad una convenzione tra il Comune di Paternò e il Presidio ed è diventato sede di numerosi eventi organizzati da una rete di associazioni coordinata dal Presidio. Inoltre nel 2023, ultimati gli interventi di riqualificazione delle ex stalle, questo luogo ha potuto essere in grado di ospitare attività laboratoriali e di co-working gestite in collaborazione tra il Comune e il Presidio. Anche gli spazi antistanti l’edificio, infine, hanno preso vita mediante un’iniziativa di cura e di contrasto all’abbandono e al degrado da parte della comunità locale, denominata “Coltiviamo Bellezza” e confluita in un Patto di Collaborazione tra le associazioni e il Comune.

Il progetto “Che Macello!” si inserisce in tale percorso e costituisce un’azione pilota dell’Ecomuseo del Simeto con l’obiettivo di rafforzare il ruolo dell’Ex Macello di Paternò trasformandolo in un polo culturale, ricreativo e di inclusione sociale. Tra le attività previste figurano la riqualificazione degli spazi interni dell’edificio e l’organizzazione di un festival annuale con una rassegna di incontri, itinerari territoriali, laboratori e performance per valorizzare il patrimonio culturale e ambientale della Valle del Simeto.

In Primo Piano

Catania, lotta ai reati ambientali: oltre 430 sanzioni in un mese

La Polizia al lavoro per il corretto smaltimento dei rifiuti per garantire decoro urbano

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Particolarmente attiva ad aprile la Sezione Ambientale della Polizia Municipale di Catania che ha avviato una vasta azione di controllo contro l’abbandono illecito di rifiuti, elevando complessivamente 433 sanzioni per un totale di oltre 144 mila euro.

Nello specifico, gli agenti, grazie a appostamenti strategici in diverse zone della città, tra cui Via Barcellona, Via Aurora, Via della Regione, l’incrocio tra Via Garibaldi e Via Della Palma, e quello tra Piazza delle Universiadi e Via Licciardi, hanno sorpreso ben 325 persone a conferire rifiuti in modo irregolare. Analoga azione è stata effettuata nella zona sud della città dove, grazie al sistema di videosorveglianza, sono stati identificati 108 soggetti intenti ad abbandonare rifiuti non conformi.

Un caso particolarmente grave si è verificato il 5 maggio in via Ungaretti, dove un 35enne è stato fermato a bordo di una moto ape carica di rifiuti. Il veicolo, sprovvisto di assicurazione e revisione, era guidato da un soggetto senza patente: è stato sequestrato insieme al carico.

L’Amministrazione comunale rinnova l’appello al rispetto delle norme sullo smaltimento dei rifiuti, invitando i cittadini a collaborare per il decoro urbano.

 

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Cronaca

Catania, salvata cavalla destinata, forse, alle corse clandestine

L’equino era stato confinato in uno spazio aperto, delimitato da un recinto fatto di filo spinato, senza cibo e acqua e presentava la punta delle orecchie mozzata

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Una cavalla di soli 2 anni era stata lasciata all’interno di un recinto, senza acqua né cibo, ma è stata salvata dalla Polizia di Stato, che l’ha sequestrata ed affidata ad un’azienda del ragusano che se ne prenderà cura in attesa di rintracciare il legittimo proprietario.

I poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, durante uno dei mirati servizi di prevenzione e repressione delle corse e della macellazione clandestina, hanno proceduto ad un controllo in viale Biagio Pecorino, dove era stata segnalata la presenza di un cavallo tenuto in condizioni di abbandono.

Gli agenti hanno potuto constatare, una volta giunti sul posto della segnalazione, che la cavalla era stata confinata in uno spazio aperto, delimitato da un recinto fatto di filo spinato, senza cibo e acqua e presentava la punta delle orecchie mozzata.

I poliziotti sono riusciti ad accertare che la cavalla era stata portata e rinchiusa in quel luogo circa sette giorni prima e che della stessa si prendevano cura alcuni ragazzini che ogni tanto passavano da lì lasciandole del cibo.

Unitamente alla Polizia di Stato era presente un medico del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari dell’ASP di Catania, che, ha verificato la presenza del chip identificativo ma, date le precarie condizioni in cui l’animale era tenuto, ha ritenuto di dover procedere al suo sequestro, affidandolo ad un’azienda specializzata, in attesa di rintracciare ed identificare il suo proprietario.

 

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