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Cronaca

Catania, perseguita e aggredisce la ex compagna, arrestato 41enne

L’uomo è accusato di aver violato la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna

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Arrestato a Catania dalla Polizia di Stato un 41enne catanese per aver violato la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla sua ex compagna. In una delle serate appena trascorse, i poliziotti sono intervenuti in strada, nei pressi del viale Mario Rapisardi, a seguito di numerose chiamate al numero unico di emergenza 112 circa la presenza di un uomo che stava aggredendo una donna.

I testimoni hanno raccontato agli agenti, intervenuti sul posto, che l’uomo, dopo averla picchiata, l’avrebbe rincorsa a bordo di uno scooter, ma fortunatamente la donna sarebbe stata soccorsa da alcuni passanti che lo avrebbero fatto desistere, costringendo l’uomo a fuggire a bordo del mezzo.  I poliziotti hanno soccorso la donna che presentava una  ferita alle labbra e dei rossori sul collo e sulla parte sinistra del viso; la vittima ha raccontato di essere stata aggredita poco prima dall’ex compagno, che l’avrebbe minacciata e poi schiaffeggiata e, infine, le avrebbe sbattuto la testa al muro.

Da accertamenti effettuati nell’immediatezza del fatto è stato accertato che l’uomo era destinatario di un provvedimento di divieto di avvicinamento all’ex compagna in quanto in passato si sarebbe reso responsabile nei confronti della donna di comportamenti aggressivi, spesso dovuti a futili motivi di gelosia poiché la ex, dopo la separazione, era riuscita a costruirsi un’altra vita. Inoltre, pochi giorni prima la Polizia di Stato lo aveva arrestato proprio perché si era avvicinato alla donna sempre per motivi di gelosia.

L’uomo, catanese di 41 anni, è stato prontamente raggiunto e bloccato da una volante che lo ha individuato non molto distante dal luogo dell’aggressione ed è stato tratto in arresto per violazione del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. L’uomo è stato condotto in carcere nell’attesa della convalida.

Cronaca

Catania, picchiato un 30enne, tre giovani raggiunti dall’obbligo di dimora dalle 15 alle 02.30

Gli indagati sono accusati di lesioni aggravate dai futili motivi e dall’avere agito in numero superiore a cinque

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A Catania agenti della Squadra Mobile etnea hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, nei confronti di tre giovani, due 23enni e un 22enne, accusati di lesioni aggravate dai futili motivi e dall’avere agito in numero superiore a cinque. L’ordinanza prevede l’obbligo di dimora tutti i giorni dalle 15 alle 02.30.

Secondo l’accusa, i tre farebbero parte di un gruppo che, il 4 gennaio scorso, nella zona della movida, nel centro della città, avrebbero selvaggiamente aggredito, per due volte la stessa sera, un giovane che ha riportato una “frattura pluriframmentaria scomposta del naso”, con prognosi di 30 giorni, diagnostica nel pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi Centro dove è stato medicato. La vittima alla polizia ha detto di essere stata aggredita da un gruppo di giovani da lui conosciuti, in due distinti momenti e luoghi, “per futili motivi concernenti un banale diverbio avvenuto tempo addietro riconducibile a una ragazza, sorella di uno degli aggressori”.

Grazie alle testimonianze e la visione di filmati pubblicati sui social e di immagini registrate da apparati di videosorveglianza, la Squadra Mobile ha ricostruito “l ruolo ricoperto da ciascuno”, permettendo anche di fare luce su come “gli autori del fatto abbiano seguito la cosiddetta logica del branco, alternandosi, con vari ruoli, nel porre in essere l’azione violenta”.

 

 

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Cronaca

Scordia, Fillea Cgil su decesso imprenditore: “Ogni morte sul lavoro è un fallimento dello Stato”

“Non è accettabile che nel 2025 si continui a morire cadendo da un’impalcatura- dice il sindacalista Vincenzo Cubito- È ora di dire basta alla logica del profitto a scapito della vita e della dignità dei lavoratori, siano essi dipendenti o datori di lavoro”

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Ancora una tragedia nel settore edile, ancora una vita spezzata sul lavoro. Esprimiamo profondo cordoglio per la morte di Nunzio Mazzone, 65 anni, titolare di un’impresa edile, deceduto dopo una caduta da un ponteggio mentre eseguiva lavori di ristrutturazione su una palazzina a Scordia”.

nella foto l’imprenditore Nunzio Mazzone

A parlare è Vincenzo Cubito segretario generale Fillea Cgil Catania- Caltagirone che cosi interviene dopo l’ennesimo incidete mortale sul lavoro La salma si trova adesso al cimitero di Scordia dove è stata portata subito dopo l’incidente su disposizione della procura di Caltagirone.  A condurre le indagini i carabinieri di Palagonia. A breve dovrebbe essere effettuata l’ispezione cadaverica. “A nome della Fillea Cgil di Catania e Caltagirone, ci stringiamo con dolore attorno alla famiglia della vittima. Ma al cordoglio si accompagna l’indignazione: non possiamo più assistere in silenzio a questa strage continua, consumata nei cantieri, troppo spesso in assenza di adeguate condizioni di sicurezza.

Ogni morte sul lavoro è un fallimento dello Stato, delle istituzioni, del sistema delle imprese- dice Cubito- Non è accettabile che nel 2025 si continui a morire cadendo da un’impalcatura.

È ora di dire basta alla logica del profitto a scapito della vita e della dignità dei lavoratori, siano essi dipendenti o datori di lavoro. Chiediamo con forza che venga fatta piena luce sulle dinamiche dell’incidente e che le autorità competenti verifichino il rispetto delle normative sulla sicurezza nei cantieri. Ma serve un cambio di passo urgente e strutturale: più controlli, più ispettori, più formazione, più prevenzione. La sicurezza sul lavoro non può essere un costo da ridurre, ma un diritto inviolabile da garantire. Lo ripetiamo da anni: il lavoro deve servire a vivere, non a morire” ha concluso così Cubito.

 

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