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Cronaca

Adrano, denunciato 16enne per detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente

Nel corso dei servizi di controllo del territorio, i poliziotti, insospettiti dal comportamento del giovane, hanno deciso di seguirlo per verificare le sue intenzioni

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Ad Adrano un sedicenne è stato denunciato per detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente. In particolare gli agenti del commissariato adranita hanno notato, in via S. Antonino, il giovane aggirarsi in maniera sospetta. Nel corso dei servizi di controllo del territorio, i poliziotti insospettiti dal comportamento del giovane hanno deciso di seguirlo per verificare le sue intenzioni.

Senza perderlo di vista, dopo aver parcheggiato l’auto di servizio, hanno percorso a piedi un tratto di strada per poi decidere di fermarlo e sottoporlo ad un controllo. Nel corso delle verifiche il giovane avrebbe spinto un agente tentando la fuga ma è stato immediatamente rincorso e bloccato dallo stesso poliziotto.

Con altri due colleghi giunti in ausilio, il giovane, nonostante le proteste, è stato sottoposto a perquisizione che ha consentito di rinvenire, all’interno della tasca del giubbotto, tre dosi di marijuana, nonché tre telefoni cellulari e la somma di 207 euro, considerata provento dell’attività illecita. La sostanza stupefacente ed il denaro sono stati sottoposti a sequestro.  Dopo aver informato il Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni, il giovane è stato affidato allo zio paterno.

 

Cronaca

Fiumefreddo di Sicilia, deteneva una pistola lanciarazzi: denunciato 21enne

Il giovane, originario di Giarre, non risultava in possesso di alcuna autorizzazione per la detenzione.

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A Fiumefreddo di Sicilia, i militari della locale Stazione, con il supporto del Nucleo Cinofili di Nicolosi, hanno denunciato un 21enne di Giarre per detenzione abusiva di armi.

Durante una perquisizione domiciliare in un’abitazione situata nella periferia del comune, i Carabinieri hanno rinvenuto una pistola lanciarazzi con tromboncino, marca Mondial, modello 1900 calibro 22, priva di matricola e mai denunciata. L’arma è stata immediatamente posta sotto sequestro poiché il giovane non risultava in possesso di alcuna autorizzazione per la detenzione.

Nel corso del controllo, il 21enne ha spontaneamente consegnato ai militari una busta nascosta sotto una sedia nella sua camera da letto, contenente la pistola lanciarazzi e una pistola ad aria compressa, quest’ultima rientrante nella categoria delle armi di libera vendita.

Una successiva perquisizione presso la sua residenza di Mascali non ha fatto emergere ulteriori elementi di rilievo. L’indagine rientra nel piano di monitoraggio del territorio disposto dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Catania. Il giovane è stato denunciato a piede libero, con riserva della presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva.

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agricoltura

Piana di Catania, campagne a secco: lettera al Prefetto da parte di CIA Sicilia Orientale

Chiesta la convocazione di un incontro urgente, riunendo i sindaci dei comuni che ricadono nel comprensorio calatino e i rappresentati delle organizzazioni produttive, rappresentanti di regione e del Consorzio di Bonifica

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“E’ ormai noto come in vaste aree del nostro territorio la produzione agricola risulti cronicamente compromessa e come, forse meno noto, tante, troppe aziende in sofferenza economica rischiano di “mollare” e abbandonare il lavoro di una lunga vita. Le ripercussioni sul tessuto economico e sociale delle comunità che vivono principalmente di agricoltura sarebbero devastanti”.

Lo scrive Giosuè Catania, presidente Cia Sicilia Orientale, che ha inviato una lettera al prefetto di Catania, Pietro Signoriello, per convocare un incontro urgente, così come sollecitato anche dal sindaco di Mineo, Giuseppe Mistretta, riunendo attorno ad un tavolo i sindaci dei comuni che ricadono nel comprensorio calatino e i rappresentati delle organizzazioni produttive, rappresentanti di regione e del Consorzio di Bonifica.

“Servono interventi straordinari non più procrastinabili– avverte il presidente Cia Sicilia Orientale – siamo fuori tempo massimo e bisogna reagire a questo stato di cose che non sono frutto né del caso né degli effetti dei cambiamenti climatici e neppure della riforma dei Consorzi di Bonifica che puntualmente da 30 anni e in ogni legislatura viene affossata all’ARS. Ma questa è un’altra storia”.

“Gli agricoltori si ritrovano per il terzo anno consecutivo a vivere una stagione da incubo. I danni sono già incalcolabili e nonostante le rassicurazioni che ci vengono fornite, l’intero sistema non regge più, crollato sotto i colpi di una responsabilità politica che negli anni non ha saputo investire e programmare, mantenendo in vita carrozzoni che hanno accumulato debiti e cattiva gestione”.

“Rispetto agli altri anni – spiega – in cui l’assenza di piogge invernali negli invasi aveva posto in secondo piano la fatiscenza delle condotte, in questi giorni in cui il caldo torrido fa la sua parte, emerge in tutta la sua drammaticità la questione della inadeguatezza della rete di distribuzione, dei ritardi nell’espletamento dei lavori infrastrutturali e di ammodernamento degli impianti, in riferimento ai quali la beffa della diga Ogliastro, piena di acqua ma inaccessibile, è solo la punta dell’iceberg”. “Quest’anno gli invasi hanno avuto una disponibilità a sufficienza ma non si riesce a irrigare ugualmente perché saltano le tubazioni, non si fa in tempo a riparare un punto che se ne rompono altri”.

“Sulla questione della gestione dell’acqua, ricordo solo che – sottolinea Catania – il normale turno di irrigazione avviene ogni 21 giorni, se per ipotesi già da domani fosse disponibile l’acqua, comunque l’ultima azienda agricola del comprensorio avrebbe la disponibilità ad irrigare il proprio fondo solo a metà agosto: e tutto ciò è assurdo, anche in ragione del fatto che il ruolo irriguo viene pagato in anticipo. Come detto, questa è un’altra vecchia storia, rimasta l’ennesimo foglio bianco che neppure questo governo ha saputo riscrivere”.

 

 

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