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Cronaca

Randazzo, si finge carabiniere e tenta di truffare un’anziana, arrestato 19enne

La presenza del truffatore in casa della della donna non è passata inosservata ai vicini di casa che, insospettiti, hanno contattato il figlio della donna, il quale, a sua volta, ha chiesto aiuto ai militari

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Un metodo che, seppur noto e su cui si insiste con campagne di sensibilizzazione e informazione, continua a mietere vittime, proprio perché fa leva sulla pressione psicologica, sulla paura su quello che potrebbe essere definito “sequestro emotivo”. Ed ecco che il metodo del “falso carabiniere”, adottato da un 19enne di Catania, stava per portare a compimento una truffa ai danni di un’anziana.

Siamo a Randazzo, luogo in cui si stava consumando l’atto increscioso. La donna, una 86enne del posto, è stata agganciata telefonicamente da un interlocutore che, fingendosi un carabiniere ed inscenando il classico incidente stradale ai danni di un familiare, era riuscito a convincere l’86enne a farsi consegnare una finta cauzione per evitare l’arresto del parente, in questo caso, del figlio.

La donna, spaventata e impaurita, ha così aperto la porta al malvivente per poi consegnargli una somma pari a 1000 euro. La presenza dell’uomo non è però passata inosservata ai vicini di casa della donna che, insospettiti, hanno contattato il figlio della 86enne il quale, a sua volta, ha chiesto ausilio ai militari della Compagnia di Randazzo.

Una “Gazzella” si è recata prontamente sul posto sorprendendo il truffatore ancora in casa, con in tasca i 1000 euro e intento a convincere la vittima a consegnargli anche i suoi oggetti preziosi.

Il malvivente, già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora a Catania per reati connessi agli stupefacenti è stato quindi arrestato per truffa e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che, convalidato l’atto, ha disposto per lui gli arresti domiciliari.

 

Cronaca

Paternò, lavori per l’installazione della nuova Risonanza Magnetica

Un investimento di quasi un milione di euro, finanziato con fondi PNRR, per potenziare la diagnostica e migliorare il servizio ai pazienti presso l’ospedale “SS. Salvatore”.

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Consegnati, a Paternò, i lavori per l’installazione della nuova Risonanza Magnetica da 1,5 Tesla.

Un investimento di quasi un milione di euro, finanziato con fondi PNRR, per potenziare la diagnostica e migliorare il servizio ai pazienti presso l’Ospedale “SS. Salvatore”.

L’apparecchiatura, fa parte del piano di aggiornamento tecnologico delle dotazioni diagnostiche dell’Asp di Catania e garantisce immagini di alta qualità, migliorando i tempi di acquisizione e ottimizzando i flussi di lavoro.

“L’investimento rientra in un percorso strutturato di innovazione tecnologica, che mira a standardizzare e rendere più efficienti i percorsi diagnostici in tutti i Presidi dell’Azienda- ha dichiarato il direttore generale, Giuseppe Laganga Senzio – stiamo dotando i nostri Ospedali di strumenti avanzati, indispensabili per una sanità pubblica più moderna, precisa e tempestiva”.

Oltre a quella di Paternò, l’Asp di Catania ha acquisito altre quattro Risonanze Magnetiche, da destinare agli ospedali di Militello in Val di Catania, Caltagirone, Acireale e il PTA “San Luigi” di Catania.

“Rafforziamo i servizi ospedalieri, con l’obiettivo di garantire una maggiore equità nell’accesso alle cure – dichiara il direttore sanitario dell’Asp di Catania, Giuseppe Angelo Reina -. Con questa nuova tecnologia miglioriamo significativamente la capacità diagnostica del Presidio e potenziamo l’offerta di prestazioni sul territorio”.

La nuova apparecchiatura sarà collocata nei locali al piano terra del Presidio Ospedaliero già adibiti a tale funzione. Gli interventi edili prevedono l’adeguamento funzionale degli spazi e l’infrastrutturazione tecnica necessaria per la piena operatività del sistema.

Durante i lavori, che dovrebbero concludersi il 31 dicembre di quest’anno, gli esami programmati saranno ripianificati e svolti presso l’Ospedale di Acireale.

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Cronaca

Catania, Noleggi auto nel mirino della Polizia: denunciati 15 esercenti

L’ attività ispettiva si è concentrata principalmente nel quartiere Nesima. Violazioni alla normativa anti-terrorismo

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Maxi operazione della Polizia di Stato nei giorni scorsi nel capoluogo etneo, dove il Compartimento Polizia Stradale “Sicilia Orientale” ha effettuato una serie di controlli in numerose attività di noleggio auto senza conducente, un settore considerato particolarmente sensibile per i profili legati alla sicurezza pubblica.

L’attività ispettiva si è concentrata principalmente nel quartiere Nesima, con il supporto degli agenti del locale Commissariato di Pubblica Sicurezza, ed è stata estesa anche ad altre zone della città.  Secondo quanto emerso dalle verifiche, ben 15 titolari di attività di autonoleggio sarebbero risultati non in regola con gli obblighi previsti dalla normativa nazionale per la prevenzione del terrorismo. In particolare, gli esercenti avrebbero omesso l’iscrizione al portale ministeriale “Cargos”, attraverso il quale devono essere comunicati in tempo utile i dati identificativi dei clienti e dei veicoli oggetto di contratto.

La normativa, pensata per prevenire possibili utilizzi illeciti dei veicoli, impone infatti la trasmissione tempestiva di informazioni quali targa, numero di telaio, e ogni eventuale variazione contrattuale, compresi subnoleggi o passaggi di proprietà.

Accertata la violazione, gli agenti hanno provveduto a denunciare i 15 esercenti all’Autorità Giudiziaria, precisando che per tutti vige, in questa fase, la presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva.

Durante l’operazione, le forze dell’ordine hanno inoltre eseguito controlli in un autolavaggio della stessa zona, dove sono stati scoperti tre lavoratori in nero. Il caso è stato segnalato all’Ispettorato del Lavoro, che valuterà l’applicazione delle relative sanzioni e l’eventuale sospensione dell’attività. Contestualmente, al titolare sono state elevate multe per violazioni al Codice della Strada, tra cui l’uso improprio di veicoli destinati al noleggio.

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