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In Primo Piano

Acireale, eseguito primo prelievo d’organi a cuore fermo

Il donatore è un ottantenne, il più anziano donatore non a cuore battente dell’anno nel Paese. Grazie al consenso dato dai familiari è stato possibile prelevare il fegato

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È stato eseguito all’ospedale acese “Santa Marta e Santa Venera” il  primo prelievo d’organi a cuore fermo.  Il donatore è un ottantenne, il più anziano donatore non a cuore battente dell’anno nel Paese. Grazie al consenso dato dai familiari è stato possibile prelevare il fegato. L’intervento, che si è protratto per diverse ore, è stato eseguito da un’équipe specializzata dell’Ismett di Palermo, in stretta collaborazione con il centro regionale trapianti.

“Esprimiamo ai familiari il nostro cordoglio e la nostra vicinanza – ha affermato in una nota il direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio – e li ringraziamo per il gesto di altruismo che hanno compiuto nonostante il momento tanto doloroso per loro. Vogliamo anche ringraziare tutti gli operatori intervenuti per la competenza e l’umanità con cui hanno seguito tutte le delicate fasi della donazione” La donazione a cuore fermo (DCD) è indice di qualità clinica e organizzativa dell’ospedale dove viene eseguita.

“Con questa innovativa tecnica, che è possibile realizzare solo nelle realtà ospedaliere più avanzate – ha aggiunto il direttore sanitario, Giuseppe Angelo Reina – contribuiamo ad ampliare il numero dei potenziali donatori, così da aumentare le possibilità di cura per le persone che vivono in attesa di un trapianto”. Il coordinatore del centro regionale trapianti, Giorgio Battaglia ha specificato che “abbiamo raggiunto un nuovo traguardo che testimonia il consolidamento della rete trapiantologica regionale e ci consente di guardare al futuro con maggiore fiducia. Voglio ringraziare tutti i soggetti coinvolti per l’impegno profuso”.

In Primo Piano

Belpasso, sequestrata benzina contaminata da gasolio

Ad intervenire la Guardia di Finanza dopo una segnalazione da parte di un automobilista

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Finanzieri del Comando Provinciale di Catania, nei giorni scorsi, hanno sequestrato nel comune di Belpasso (CT), 28.000 litri di benzina contaminata al 26% da gasolio, che avrebbe causato guasti meccanici agli automobilisti a seguito di rifornimento alla pompa. La vicenda trae origine da una segnalazione al numero di Pubblica Utilità “117”, avvenuta recentemente da parte di un cittadino rimasto in panne col proprio autoveicolo dopo il rifornimento di benzina.

Gli operatori 117, della centrale operativa della Guardia di finanza di Catania, ricevuta la notizia hanno allertato i militari della Compagnia di Paternò che hanno effettuato i primi riscontri sulla benzina oggetto di segnalazione, prelevando un campione del prodotto petrolifero da sottoporre ad analisi. L’esito delle analisi avrebbe fatto emergere che la benzina era stata contaminata con un’alta percentuale di gasolio, pari al 26%, quantificabile in 7.290 litri.

Il riscontro effettuato, secondo le prime evidenze investigative, avrebbe permesso di escludere una contaminazione involontaria del serbatoio benzina con carburante diesel. Infatti, presso il distributore, non sarebbero state rilevate differenze tra le giacenze fisiche e contabili nel serbatoio del gasolio che, in caso di deficienza, avrebbe potuto spiegare un travaso involontario ma, al contrario, sarebbe stata rilevata un’eccedenza dello stesso prodotto risultato mescolato alla benzina.

Per tali ragioni, il gestore dell’impianto è stato deferito alla locale Procura, per violazione dell’art. 515 del c.p. – “frode nell’esercizio del commercio”, sulla base degli indizi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, e sono stati sottoposti a sequestro penale due serbatoi contenenti 28.152 litri di benzina contaminata e le pompe di rifornimento collegate.

La Guardia di finanza si impegna, attraverso un’attenta azione di monitoraggio e controllo, a contrastare che prodotti petroliferi chimicamente alterati siano immessi nel mercato, determinando rischi per l’ambiente e per la sicurezza della circolazione stradale.

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Cronaca

Etna, conclusa attività stromboliana, lava in raffreddamento

Durante l’attività stromboliana l’aeroporto Fontanarossa è rimasto operativo

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ETNA. Cessata nelle scorse ore l’attività stromboliana al cratere di sud-est registratesi nella sera di ieri intorno alle ore 19 e che ha prodotto anche una colata lavica nella zona sommitale del vulcano. La lava è in raffreddamento. Il modello previsionale indicava che un eventuale nube eruttiva si sarebbe dispersa in direzione Est-Sud-Est.

Dal punto di vista sismico l’ampiezza del tremore vulcanico aveva mostrato i primi segnali intorno alle 14 raggiungendo alle 19 valori alti.  Il livello di allerta per il volo, il Vona, era salito ad arancione, ma durante l’intera fase eruttiva dell’Etna, l’aeroporto Fontanarossa è rimasto operativo

 

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