Connect with us

Cronaca

Trecastagni, due fratelli svaligiano cassa di un ristorante, uno arrestato e l’altro denunciato

Si tratta di due fratelli di Viagrande, un 34enne che è stato arrestato per furto aggravato ed un 30enne che è stato denunciato a piede libero

Pubblicato

il

Hanno forzato la finestra di un ristorante ed una volta dentro, si sono diretti verso il registratore di cassa per rubarne il contenuto.

Ad intralciare il piano di una coppia di malviventi è stato l’impianto fumogeno installato dal titolare. I ladri infatti disturbati dalla fitta nebbia emessa sono riusciti a rubare una somma irrisoria di circa 30 euro.

Dopo qualche secondo è scattato l’antifurto installato nell’attività commerciale e i due si sono dati alla fuga. Il  fatto si è verificato nella notte  a Trecastagni.

I carabinieri giunti immediatamente sul posto, a seguito del segnale d’antifurto trasmesso alla centrale operativa, si sono messi sulle tracce dei ladri, avviando le indagini e acquisendo le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza.

I due sono stati bloccati dopo qualche minuto mentre tentavano di allontanarsi dal luogo del furto.

Identificati si tratta di due fratelli di Viagrande, un 34enne che è stato arrestato per furto aggravato ed un 30enne che è stato denunciato a piede libero.

Dopo essere stati bloccati, i due sono stati perquisiti. Il bottino rubato è stato interamente recuperato.

Cronaca

Aci Castello, Finanza sequestra 1,4 milioni di euro per frode su finanziamenti ai danni di una banca

Sono quindici i soggetti indagati e le indagini delle Fiamme Gialle si sono concentrate sulla concessione di circa 170 finanziamenti “al consumo”, tutti erogati da una singola filiale in appena nove mesi ed esclusivamente a favore di clienti di nuova acquisizione

Pubblicato

il

I militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno sequestrato beni per 1.421.000 euro nei confronti di 15 persone nell’ambito di una indagine per una presunta frode in danno al Credito Valtellinese, istituto bancario del gruppo Crédit Agricole Italia. Le indagini, condotte dalla compagnia della Guardia di Finanza di Acireale, hanno consentito di “fare emergere” le criticità correlate alla concessione di circa 170 finanziamenti “al consumo”, tutti erogati da una singola filiale in appena nove mesi ed esclusivamente a favore di clienti di nuova acquisizione.

Secondo la procura alla base di sarebbe stato un preciso piano “fraudolento” caratterizzato da una strategia complessa e organizzata, con la chiara definizione di ruoli e posizioni differenti, fortemente ponderate tra i 15 indagati. Tre soggetti avrebbero avuto il compito di procacciare nuovi clienti alla filiale di Acitrezza, spacciandosi per mediatori finanziari dell’istituto bancario; dieci fittizi datori di lavoro atti alla produzione di irregolari e falsi documenti propedeutici all’erogazione del finanziamento; due soggetti, rispettivamente direttore e dipendente della filiale della banca, con il ruolo di avallare le varie richieste di finanziamento.

In particolare i tre soggetti incaricati del procacciamento di nuovi clienti presso la filiale di Acitrezza, avrebbero individuato potenziali vittime tra persone in condizioni di grave difficoltà economica, persuadendole ad aprire un conto corrente in filiale con la promessa di poter ottenere finanziamenti senza la necessità di fornire garanzie.

Successivamente, tali “intermediari” si sarebbero rivolti ai fittizi datori di lavoro con l’intento di ottenere la redazione di documentazione fraudolenta necessaria a giustificare le richieste di finanziamento. In particolare sarebbero state emesse false buste paga e falsi modelli di certificazione unica. A tali falsificazioni si sarebbero aggiunti anche dei bonifici, accompagnati da causali mendaci come “emolumenti”, in favore dei nuovi correntisti. La Procura ha evidenziato che quest’ultimi non avrebbero mai prestato alcuna attività lavorativa presso le aziende indicate, rendendo così del tutto fittizi e privi di valore giuridico i documenti in questione.

Infine, la documentazione necessaria per la richiesta di finanziamento sarebbe stata presentata dagli “intermediari” presso la filiale bancaria. Un dipendente della filiale si sarebbe occupato di predisporre la documentazione in conformità con i requisiti dell’Istituto, che fungeva da facciata per la Banca. Il direttore della filiale avrebbe giocato un ruolo fondamentale, essendo responsabile dell’approvazione dei finanziamenti. Per le richieste di importo fino a 30 mila euro sarebbe stato sufficiente il suo consenso, senza la necessità di un’autorizzazione da parte della Direzione Centrale. La procura sostiene che “tale disposizione procedurale spiegava il motivo per cui tutti i finanziamenti alla base del meccanismo di frode fossero mantenuti al di sotto di tale soglia, facilitando così l’approvazione e l’erogazione delle somme richieste”.

Al momento della concessione del finanziamento, i nuovi correntisti sarebbero stati informati della necessità di versare cospicue “spese extra per l’interessamento”. Contestualmente all’accreditamento del finanziamento, una parte delle somme erogate sarebbe stata sottratta dal conto corrente appena aperto, sia attraverso prelievi in contante sia mediante bonifici e assegni circolari. Questa porzione di denaro sarebbe stata poi distribuita tra i soggetti coinvolti nella truffa; un raggiro che avrebbe causato gravi danni all’istituto di credito.

Inoltre quattro degli indagati, dopo essere entrati in possesso delle somme costituenti il profitto delle truffe commesse, avrebbero proceduto a investire quanto illecitamente ricevuto. Il gip, accogliendo la richiesta della Procura distrettuale di Catania, ha emesso il provvedimento di sequestro cautelare ritenendo “sussistente un grave quadro indiziario in ordine ai reati di truffa, associazione per delinquere e autoriciclaggio, quest’ultimo con l’aggravante dell’avere- il direttore della filiale ed un dipendente di quest’ultima- commesso il fatto nell’esercizio di un’attività bancaria o finanziaria”.

 

Continua a leggere

Cronaca

Acireale, incidente sulla A18 direzione Catania, traffico bloccato

Un mezzo pesante che trasportava limoni, per cause in corso di accertamento, si è ribaltato su una fiancata con il carico di limoni finito in strada

Pubblicato

il

Foto Facebook gruppo "A18 - A20 le autostrade siciliane della Vergogna"

Incidente stradale nella prima mattinata di oggi, poco prima delle ore 7, sulla A18 (Catania- Messina) nei pressi dello svincolo di Acireale direzione Catania. Un mezzo pesante che trasportava limoni, per cause in corso di accertamento, si è ribaltato su una fiancata con il carico di limoni finito in strada.

Scattati i soccorsi sul posto personale medico del 118 (sembra che l’autista non abbia riportato ferite rilevanti) e personale Anas e la Polstrada di Catania. Sul posto presenti anche i vigili del fuoco di Acireale. La presenza dei limoni su entrambe le careggiate in direzione del capoluogo etneo non consente la regolare circolazione dei mezzi sulla A18. Si registrano lunghe code.

Continua a leggere

Trending