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Adrano, prende a morsi sorella e strattona madre: denunciato 19enne

Alla base della lite, ci sarebbe la mancata pulizia della casa. Sarebbero emerse profonde incomprensioni tra l’aggressore e i familiari

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Ha preso a morsi la sorella e ha strattonato la madre al culmine dell’ennesimo litigio in famiglia. Per questo motivo, la Polizia ha denunciato un giovane di 19 anni di Adrano per maltrattamenti. Sono stati gli agenti della squadra volanti del Commissariato di Adrano ad intervenire in un’abitazione del centro storico, dopo la richiesta di aiuto avanzata tramite il Numero Unico d’Emergenza 112. Giunti sul posto, i poliziotti hanno riscontrato un furibondo litigio riconducibile, secondo la testimonianza della madre, alle mancate pulizie della casa che avrebbero fatto scoppiare l’ira del figlio 19enne. Il giovane avrebbe aggredito prima la sorella di 24 anni, spintonandola con violenza e giungendo persino a morderla. Poi si sarebbe scagliato contro la madre di 51 anni che, dopo un primo tentativo di calmare il figlio, risultato del tutto vano, ha richiesto l’aiuto della Polizia, temendo che la situazione potesse degenerare. Calmati gli animi, i poliziotti hanno provveduto ad accompagnare il giovane negli uffici del Commissariato per tutti gli accertamenti del caso, mentre la sorella ha fatto ricorso alle cure mediche dell’ospedale di Biancavilla, con una prognosi di 20 giorni. Anche con i poliziotti, il giovane ha continuato a sproloquiare contro la madre e la sorella, adducendo motivazioni e recriminazioni per tentare di giustificare la sua reazione. Dalle parole del giovane emergeva una radicata avversione nei confronti delle due donne, derivante, probabilmente, da profonde incomprensioni createsi nell’ambito della convivenza.

Cronaca

Etna, colata lavica debolmente alimentata

Il braccio lavico non raggiunge quota 2.000 metri, mentre quella precedente, sulla quale si sovrappone, aveva un fronte avanzato a quasi quota 1.800 metri

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Foto dal profilo "Facebook" Salvo Cocina

E’ sempre più debolmente alimentata la colata che emerge dall’8 febbraio scorso dalla frattura alla base della bocca Nuova dell’Etna, a quota 3.050 metri circa. Il braccio lavico non raggiunge quota 2.000 metri, mentre quella precedente, sulla quale si sovrappone, aveva un fronte avanzato a quasi quota 1.800 metri.

Resta assente l’emissione di nube eruttiva. E’ quanto emerge dall’analisi degli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, osservatorio etneo, di Catania che hanno mantenuto il bollettino di avviso per il volo, il Vona, di colore arancione, che non impatta sulla piena operatività dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini. Gli strumenti dell’Ingv che seguono costantemente l’attività del vulcano attivo più alto d’Europa da due giorni registrano un calo evidente del tremore, che si attesta costantemente su valori medio-bassi. E’ un segnale della bassa energia presente nei condotti magmatici interni dell’Etna che lascia ipotizzare si stia andando verso la fine dell’attuale fase eruttiva.

Intanto proseguono gli assalti di turisti ed escursionisti nella zona in cui si trovava la colata lavica. La notte scorso intorno alle 3 del mattino una coppia aveva lanciato l’allarme alla centrale operativa dei vigili del fuoco affermando di aver perso il senso di orientamento e di essersi smarrita nei pressi dell’osservatorio astrofisico di Serra La Nave, in territorio di Ragalna . Immediato è scattato il piano di soccorso. Fortunatamente poco dopo è giunta un’altra chiamata alla centrale operativa da parte della stessa coppia informando gli operatori che avevano ritrovato la strada di ritorno.

 

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Cronaca

Catania, dopo la lite con l’ex 34enne avrebbe aggredito col coltello la figlia 14enne, denunciata

La donna avrebbe sfogato la propria rabbia per un litigio con l’ex contro la minore, prima sbattendole la porta in faccia poi ferendola a un braccio con un coltello da cucina, procurandole una ferita di 8 centimetri

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FOTO REPERTORIO

A Catania una donna di 34 anni è stata denunciata per lesioni personali e maltrattamenti in famiglia. La donna avrebbe sfogato la propria rabbia per un litigio con l’ex compagno contro la figlia di 14 anni, che la stava aspettando in casa, prima sbattendole la porta in faccia poi ferendola a un braccio con un coltello da cucina, procurandole una ferita di 8 centimetri.

La 34enne in passato è stata più volte segnalata all’autorità giudiziaria per aggressioni a parenti e vicini di casa. Le indagini avviate dalla polizia di stato sono partite  dopo l’arrivo della ragazza nel pronto soccorso in ospedale, dove i medici le hanno applicato dieci punti di sutura. E’ stata la 14enne a raccontare alla polizia di essere stata colpita dalla madre dopo che la donna aveva litigato con l’ex compagno. La minorenne, nello stesso tempo, ha contattato il padre, separato da anni, giunto in ospedale per stare vicino alla figlia.

Dal racconto della giovane e dell’uomo sono emersi frequenti comportamenti aggressivi tenuti dalla donna. Infatti, secondo quanto riferito ai poliziotti, l’aggressione fisica sarebbe soltanto l’apice di un’escalation di violenze perpetrate da tempo e, fino a quel momento, confinate ad aggressioni verbali. Dopo aver affidato la giovane al padre, agenti delle volanti hanno subito avviato le ricerche della 34enne che nel frattempo si era resa irreperibile non rispondendo neppure alle chiamate al cellulare. Soltanto più tardi è stata rintracciata a casa dove è stato trovato e sequestrato il coltello usato per l’aggressione.

 

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