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Catania, stretta della Polizia di Stato contro automobilisti indisciplinati

Fermati diversi automobilisti sorpresi con il cellulare alla guida che, al controllo, sono risultati non in regola anche su altri aspetti del Codice della strada: sanzioni per oltre 3.000 euro

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Alta l’attenzione della Polizia di Stato nel controllo dei trasgressori alla guida.

Quello del cellulare alla guida, poi, è uno degli aspetti più fermamente contrastati dalla Polizia, per gli indubitabili effetti nefasti che può provocare per la sicurezza propria e di altri utenti della strada, dato che rappresenta una delle più frequenti cause di incidenti stradali con effetti anche gravi.

Proprio nelle scorse ore, i poliziotti della squadra volanti e moto-volanti della Questura di Catania hanno effettuato un controllo mirato e capillare che ha permesso di individuare 13 automobilisti, che,  incuranti delle nuove norme, sono stati trovati a guidare con il telefono in mano in diverse vie della città. Nei loro confronti sono state elevate sanzioni per complessivi 3000 euro.

Durante i controlli effettuati sono emerse anche altre infrazioni al Codice: dall’uso del cellulare al mancato pagamento dell’RCA, alla revisione scaduta, alla guida senza casco protettivo. In alcuni casi, è stato possibile accertare come, all’interno delle auto, si trovavano bambini seduti in sedili non adeguati alla loro età. Uno degli automobilisti sottoposti a controllo, inoltre, è risultato alla guida malgrado avesse già azzerato i punti sulla patente, per cui, in questo caso, potrebbe scattare la revoca del titolo.

A tutti i trasgressori è stata ritirata immediatamente la patente, che rimarrà sospesa per almeno 15 giorni, ed è stata comminata una sanzione pecuniaria minima di 250 euro, come previsto dal Codice della strada aggiornato di recente.

Sarà compito dell’Ufficio Territoriale del Governo a valutare la posizione di ogni singolo trasgressore individuato dai poliziotti, comminando la sanzione accessoria della sospensione della patente in base anche ai punti presenti sul titolo.

I controlli da parte degli agenti della Questura continueranno senza sosta nei prossimi giorni, con l’intento di garantire la sicurezza di automobilisti e pedoni e di abbreviare i tempi di adattamento alle nuove normative, soprattutto per quei cittadini che, ancora poco sensibili alle buone pratiche, necessitano di un ulteriore stimolo.

Cronaca

Etna, colata lavica debolmente alimentata

Il braccio lavico non raggiunge quota 2.000 metri, mentre quella precedente, sulla quale si sovrappone, aveva un fronte avanzato a quasi quota 1.800 metri

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Foto dal profilo "Facebook" Salvo Cocina

E’ sempre più debolmente alimentata la colata che emerge dall’8 febbraio scorso dalla frattura alla base della bocca Nuova dell’Etna, a quota 3.050 metri circa. Il braccio lavico non raggiunge quota 2.000 metri, mentre quella precedente, sulla quale si sovrappone, aveva un fronte avanzato a quasi quota 1.800 metri.

Resta assente l’emissione di nube eruttiva. E’ quanto emerge dall’analisi degli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, osservatorio etneo, di Catania che hanno mantenuto il bollettino di avviso per il volo, il Vona, di colore arancione, che non impatta sulla piena operatività dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini. Gli strumenti dell’Ingv che seguono costantemente l’attività del vulcano attivo più alto d’Europa da due giorni registrano un calo evidente del tremore, che si attesta costantemente su valori medio-bassi. E’ un segnale della bassa energia presente nei condotti magmatici interni dell’Etna che lascia ipotizzare si stia andando verso la fine dell’attuale fase eruttiva.

Intanto proseguono gli assalti di turisti ed escursionisti nella zona in cui si trovava la colata lavica. La notte scorso intorno alle 3 del mattino una coppia aveva lanciato l’allarme alla centrale operativa dei vigili del fuoco affermando di aver perso il senso di orientamento e di essersi smarrita nei pressi dell’osservatorio astrofisico di Serra La Nave, in territorio di Ragalna . Immediato è scattato il piano di soccorso. Fortunatamente poco dopo è giunta un’altra chiamata alla centrale operativa da parte della stessa coppia informando gli operatori che avevano ritrovato la strada di ritorno.

 

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Cronaca

Catania, dopo la lite con l’ex 34enne avrebbe aggredito col coltello la figlia 14enne, denunciata

La donna avrebbe sfogato la propria rabbia per un litigio con l’ex contro la minore, prima sbattendole la porta in faccia poi ferendola a un braccio con un coltello da cucina, procurandole una ferita di 8 centimetri

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FOTO REPERTORIO

A Catania una donna di 34 anni è stata denunciata per lesioni personali e maltrattamenti in famiglia. La donna avrebbe sfogato la propria rabbia per un litigio con l’ex compagno contro la figlia di 14 anni, che la stava aspettando in casa, prima sbattendole la porta in faccia poi ferendola a un braccio con un coltello da cucina, procurandole una ferita di 8 centimetri.

La 34enne in passato è stata più volte segnalata all’autorità giudiziaria per aggressioni a parenti e vicini di casa. Le indagini avviate dalla polizia di stato sono partite  dopo l’arrivo della ragazza nel pronto soccorso in ospedale, dove i medici le hanno applicato dieci punti di sutura. E’ stata la 14enne a raccontare alla polizia di essere stata colpita dalla madre dopo che la donna aveva litigato con l’ex compagno. La minorenne, nello stesso tempo, ha contattato il padre, separato da anni, giunto in ospedale per stare vicino alla figlia.

Dal racconto della giovane e dell’uomo sono emersi frequenti comportamenti aggressivi tenuti dalla donna. Infatti, secondo quanto riferito ai poliziotti, l’aggressione fisica sarebbe soltanto l’apice di un’escalation di violenze perpetrate da tempo e, fino a quel momento, confinate ad aggressioni verbali. Dopo aver affidato la giovane al padre, agenti delle volanti hanno subito avviato le ricerche della 34enne che nel frattempo si era resa irreperibile non rispondendo neppure alle chiamate al cellulare. Soltanto più tardi è stata rintracciata a casa dove è stato trovato e sequestrato il coltello usato per l’aggressione.

 

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