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Cronaca

Belpasso, sulla morte di Simone D’Arrigo c’è l’intervento del legale della famiglia

“Con amarezza i familiari hanno letto titoli di giornali e post sui social che attribuiscono la scomparsa del figlio a “sfide” o “giochi di morte”, solo la Procura può fare luce sull’accaduto” ha affermato l’avvocato Luca Enrico Blasi

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Sulla morte di Simone D’Arrigo, il 16enne caduto da un’altezza di 15 metri da un lucernario al centro commerciale “Etnapolis” c’è da registrare la presa di posizione della famiglia D’Arrigo che, attraverso il proprio legale, l’avvocato Luca Enrico Blasi, stoppa “qualsiasi” ricostruzione relativa alla tragedia di Simone. “Con amarezza hanno letto titoli di giornali e post sui social che attribuiscono la scomparsa del figlio a ‘sfide’ o ‘giochi di morte’, ipotesi non suffragate da alcun elemento certo. I primi a voler conoscere la verità sull’accaduto sono loro stessi e per tale motivo attendono gli esiti delle indagini della Procura della Repubblica che ritengono possa essere l’unica Istituzione che può far luce sull’accaduto” ha sostenuto l’avvocato Blasi.

“Nonostante l’attenzione pubblica sul caso, in questo momento non ritengono di rilasciare dichiarazioni, se potranno essere utili alle indagini, per quel poco di cui sono a conoscenza, lo faranno con le autorità preposte a svolgere le indagini anche attraverso il mio ausilio auspicando che cessi la divulgazione di notizie non supportate da elementi certi anche al fine di tutelare il loro dolore e garantire il corretto svolgimento delle indagini” ha concluso il legale della famiglia D’Arrigo.

Cronaca

Catania, arrestato 20enne per violenza sessuale, vittima la nipote minorenne

La Procura ha evidenziato che l’uomo avrebbe iniziato ad abusare della ragazzina a partire dal novembre del 2021 quando quest’ultima aveva undici anni e l’indagato era minorenne

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Tentati atti sessuali e violenza sessuale continuata e aggravata con minorenne. Sono le accuse contestate ad un uomo di 20 anni di Catania che è stato arrestato dalla Polizia di stato. Allo stato attuale il 20enne si trova ai domiciliari con braccialetto elettronico. Vittima la nipote minore di 14 anni. I fatti contestati all’uomo sarebbero avvenuti nel quartiere Picanello nel capoluogo etneo.  L’attività investigativa è partita quando la polizia è intervenuta lo scorso 2 febbraio per una lite in famiglia scoppiata tra il 20enne e suo padre.

Quest’ultimo è venuto a conoscenza dei presunti abusi sessuali perpetrati dal figlio ai danni di una nipote, minore, la quale avrebbe detto di essere stata costretta, ad avere rapporti sessuali sin da quando aveva undici anni e che per convincerla le sarebbero stati promessi pagamenti in danaro.

Sebbene il presunto autore degli abusi, all’arrivo della polizia, si fosse già allontanato dall’abitazione, dalle successive indagini è emerso che l’indagato avrebbe compiuto atti sessuali con la minore – infra-quattordicenne- consistiti anche in rapporti sessuali completi. In un’occasione verificatasi nell’ottobre del 2023, da quanto riferito dalla Procura, l’uomo dopo avere tirato i capelli alla ragazzina, l’avrebbe costretta a consumare un rapporto sessuale completo in un posto isolato, nonostante la minore avesse esternato il proprio dolore e avesse pianto.

Inoltre, dalla ricostruzione dei diversi episodi narrati dalla minore, si sarebbe evidenziato che l’indagato avrebbe iniziato ad abusare della ragazzina a partire dal novembre del 2021, quando la vittima aveva solo undici anni e l’indagato fosse minorenne, durante un viaggio di famiglia in Puglia (per cui procederà la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Catania).

Dalle indagini è emerso, da quanto riferito dalla procura, che l’indagato avrebbe manifestato un atteggiamento aggressivo, desunto non solo dalle reazioni violente da parte dell’uomo manifestate in occasione dei rifiuti alle sue avances ricevuti dalla vittima, ma anche dalle recenti minacce rivolte dall’indagato ai suoi familiari una volta scoperto, oltre che dall’esistenza a suo carico di un provvedimento di ammonimento del Questore per atti di violenza domestica commessi nei confronti dei genitori. Il giovane è stato rintracciato presso la sua abitazione e all’esito della perquisizione è stato rinvenuto e sequestrato il suo dispositivo telefonico, su cui verranno svolti ulteriori accertamenti.

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Cronaca

Catania, controllo in Piazza Carlo Alberto per contrastare forme di “illegalità”

Eseguiti undici sequestri amministrativi nel settore alimentare di ortofrutta, otto verbali per mancanza di autorizzazione amministrativa, quattro contestazioni per assenza di tracciabilità di ortofrutta; sei verbali per occupazione abusiva di suolo pubblico; diciassette verbali per ampliamento di suolo pubblico.

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Operazione di controllo a Catania eseguita in piazza Carlo Alberto che ospita la storica ‘fiera’, il più grande mercato giornaliero con bancarelle della città. Il bilancio dell’attività svolta dalla polizia municipale parla di undici sequestri amministrativi nel settore alimentare di ortofrutta e supporti di vendita; otto verbali per mancanza di autorizzazione amministrativa e requisiti professionali; quattro contestazioni per l’assenza di tracciabilità di ortofrutta; sei verbali per occupazione abusiva di suolo pubblico; diciassette verbali per ampliamento di suolo pubblico.

Sanzioni amministrative contestate per complessivi 21.376 euro e 1.420 chilogrammi di merce alimentare sequestrata devoluta in beneficenza alla Caritas.

“Chi esercita abusivamente non ha diritto a ‘vuscarsi u pani’ (‘guadagnarsi il pane’), se la sua azione danneggia chi svolge la stessa attività regolarmente, pagando le tasse e adempiendo ai propri doveri. Ogni atto contro legge nuoce a chi quella legge la rispetta. E se gli abusivi ‘in primis’ desiderano sperare che i loro figli abbiano opportunità di crescita in una città migliore, devono capire che dobbiamo invertire la rotta prima che sia troppo tardi”.

A dirlo il sindaco di Catania, Enrico Trantino, su Facebook, nel rendere noto i dati dell’operazione di controllo in piazza Carlo Alberto. “Capisco vi siano resistenze determinate da prassi passate, ma non ho intenti punitivi nei confronti di alcuno, ma solo l’intenzione di chiedere il rispetto delle regole. Perché ho il dovere di consentire a chi ama questa città di goderne senza vedere limitati i propri diritti. Qualcuno penserà sia un illuso; altri un despota. Sono solo un Catanese orgoglioso della propria città, che capisce quale potenziale abbia e spererebbe che si cambi passo. Nell’interesse di tutti, e non contro qualcuno”.

 

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