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Catania, pusher 22enne arrestato dalla Polizia di Stato

Fermato mentre andava in giro in auto con la droga sotto il sedile.

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Durante un’azione di controllo in piazza Santa Maria di Gesù, gli uomini della Squadra Volanti della Questura hanno fermato un uomo, un 22enne catanese, a bordo della sua autovettura. L’attenzione degli inquirenti è stata subito catturata dal forte odore di stupefacente provenire dall’interno del veicolo. La successiva perquisizione dell’auto ha permesso il ritrovamento di 14 dosi di hashish, nonché di un barattolo di vetro con 40 bustine di marijuana, pronte per la vendita. La droga era ben nascosta sotto il sedile, lato passeggero. Il giovane è stato trovato in possesso anche della somma in denaro di 230 euro, che sono stati sequestrati poiché verosimilmente provento dell’attività di spaccio.

Tutta la droga sequestrata, per un peso complessivo di circa 270 grammi, verrà distrutta su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Il protagonista è stato dunque arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato valevole ore e fino a condanna definitiva. Intanto, su disposizione del Pubblico Ministero di turno, il 22enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa del rito per direttissima.

Il giudice ha convalidato nei confronti dell’uomo la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Cronaca

Paternò, aggressione 15enni: Arrestato tunisino senza permesso di soggiorno

Nella notte, ignoti, hanno danneggiato un furgone alla tendopoli di Ciappe Bianche.Le reazioni delle istituzioni e dei cittadini

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Emergono nuovi inquietanti sviluppi sul caso delle aggressioni avvenute ieri pomeriggio a Paternò. L’uomo responsabile dei fatti è un giovane di 20 anni, di origine tunisina e irregolare sul territorio italiano. Dopo l’arresto, nella notte è stato danneggiato un furgone parcheggiato nei pressi della tendopoli di Ciappe Bianche, dove si ritiene fossero presenti persone legate all’aggressore. L’episodio ha acceso ulteriormente il clima di tensione nella città etnea, già profondamente scossa dai fatti accaduti.

La ricostruzione: un pomeriggio da incubo per alcune minorenni

Il pomeriggio di ieri, 16 maggio, si è trasformato in un incubo per diverse adolescenti. Tre gruppi distinti di ragazze, tutte quindicenni, sono stati presi di mira da un uomo che le ha seguite per strada, ha rivolto loro attenzioni non richieste e in alcuni casi è arrivato a baciarle con la forza.

Uno degli episodi è avvenuto in via G.B. Nicolosi, dove due atlete della Paternò Volley sono state aggredite senza che nessuno intervenisse. Le ragazze si sono rifugiate in un negozio, soccorse soltanto dal titolare. In un altro caso, una ragazza è stata colpita al volto.

La notizia delle aggressioni si è rapidamente diffusa, scatenando una reazione rabbiosa da parte di alcuni cittadini, culminata in una spedizione punitiva. Il giovane è stato rintracciato poco dopo, malmenato da una folla inferocita e infine bloccato dai carabinieri. Nella concitazione, uno dei militari è stato colpito con violenza all’addome mentre cercava di riportare la calma. Entrambi – l’aggressore e il carabiniere ferito – sono stati trasportati in ospedale.

Il ventenne tunisino è stato poi condotto in carcere con l’accusa di violenza sessuale. L’aggressione al mezzo nei pressi della tendopoli solleva ora timori di ulteriori episodi di ritorsione e tensioni sociali.

Le reazioni istituzionali e civili

La gravità dell’episodio ha suscitato una valanga di reazioni da parte del mondo politico e della società civile. Se da un lato si esprime solidarietà alle vittime e alle forze dell’ordine, dall’altro emerge con forza la richiesta di maggiore sicurezza, controllo del territorio e una riflessione più ampia sulle condizioni sociali della città.

Il deputato Ciancitto ha parlato di “fatto gravissimo” e ha lanciato un appello alla fermezza:

“Non possiamo limitarci alla sola indignazione. Serve una risposta concreta. Chiediamo tolleranza zero verso chi delinque, a prescindere dalla sua origine, e un maggiore presidio del territorio. L’Italia è terra accogliente, ma chi arriva deve rispettare le regole. Basta con il buonismo cieco che mette a rischio le nostre comunità”.

Il sindaco Nino Naso, profondamente scosso, ha espresso la posizione dell’amministrazione comunale:

“Condanniamo ogni forma di violenza, da chiunque provenga. Ringraziamo le forze dell’ordine per il loro impegno, a cui offriamo piena collaborazione. Siamo vicini ai carabinieri feriti nell’esercizio del loro dovere”.

L’associazione APAS Paternò ha invitato alla calma e alla responsabilità, condannando qualsiasi rigurgito xenofobo:

“Siamo profondamente dispiaciuti per quanto accaduto. Esprimiamo solidarietà alle ragazze e alle loro famiglie. Invitiamo tutti a evitare qualsiasi forma di rancore e razzismo. Viviamo in uno Stato di diritto”.

L’associazione Andiamo Avanti ha invece espresso preoccupazione per un clima di crescente insicurezza:

Quanto accaduto è la goccia che fa traboccare il vaso. La situazione dell’ordine pubblico in città è da tempo rovente. Non si tratta di intolleranza verso gli stranieri, ma è giunto il momento di regolamentare la loro presenza. Chiediamo la convocazione immediata del Comitato Provinciale per l’Ordine Pubblico”.

Il circolo locale di Fratelli d’Italia ha duramente criticato l’assenza di sicurezza in città:

“È l’ennesima violenza da parte di un nordafricano. Chiediamo la presenza di un gruppo interforze e un controllo rafforzato. Paternò non è sicura e non possiamo più restare in silenzio. Ora servono fatti, non parole”.

Il Movimento 5 Stelle ha parlato di “degrado e abbandono” e chiesto l’intervento della Prefettura:

“Le molestie alle ragazze e le ferite ai carabinieri sono il sintomo di un problema più ampio. La città è lasciata a sé stessa, serve un presidio interforze e politiche concrete contro il disagio sociale. Invitiamo tutti a collaborare con le autorità e a evitare vendette personali”.

Il Circolo PD di Paternò ha denunciato un doppio allarme: da un lato le molestie, dall’altro la reazione violenta della folla.

“È inquietante che due ragazze vengano molestate in pieno centro e che i cittadini arrivino al linciaggio. La città è priva di governo, il centro storico è ormai un ghetto, la presenza degli immigrati è fuori controllo e la criminalità locale ne approfitta. Diciamo no sia al degrado che a chi si fa giustizia da sé. Serve il ritorno dello Stato”.

L’associazione Voce Paternò:

“Un simile gesto è vile, inaccettabile e penalmente rilevante, soprattutto se le vittime sono ragazze di appena 15 anni. Condanniamo senza alcuna ambiguità l’aggressore, a prescindere dalla sua nazionalità o condizione personale: la violenza sessuale è un crimine, sempre”

Clima teso e timori per nuove tensioni

Mentre le indagini proseguono e si attendono sviluppi giudiziari, a Paternò cresce la preoccupazione per una possibile escalation. L’aggressione al furgone durante la notte è un segnale allarmante che suggerisce la necessità di un intervento immediato da parte delle istituzioni, sia sul piano della sicurezza che su quello del dialogo sociale. Il rischio è che l’episodio degeneri in una spirale di odio e intolleranza difficile da controllare.

Sui social, intanto, incontenibile lo stato d’animo dei cittadini che da ieri, commentano senza mezzi termini quanto accaduto. Un episodio che, inevitabilmente, porta a riflettere su quanto sia oramai difficile vivere sicuri e senza paura di attraversare le vie della città.

“Sindaco, fai qualcosa, il centro storico è diventato il posto più pericoloso e brutto di Paternò”

“Signor sindaco chiediamo più sicurezza per il nostro paese è inaccettabile che una mamma deve avere paura a fare uscire i propri figli per una passeggiata perché in tutte le vie si trovano extra comunitari ubriachi oppure ancora peggio drogati. Io non sono razzista ma credo che adesso si sia superato il limite l’altra sera ai quattro canti c’era un gruppetto di loro che litigavano con le bottiglie di vetro ed erano tutti lavati di sangue. Chiediamo più sicurezza”

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Cronaca

Paternò, Villa Moncada, gattini morti dentro la vasca centrale

Non è chiaro se i gattini siano stati gettati lì dentro da qualcuno o siano morti proprio perché caduti e dunque annegati. Una vicenda che riporta l’attenzione sullo stato di salute, non ottimo, del parco. Una testimonianza: l’acqua della vasca putrida e puzzolente

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Due gattini morti all’interno di quella che un tempo era la fontana della villa comunale “Moncada” di Paternò, oggi contenente acqua “putrida” e “puzzolente” che dà il “benvenuto” a chi desidera farsi una passeggiata all’ interno. Non è chiaro se i gattini siano stati gettati lì dentro da qualcuno o siano morti proprio perché caduti e dunque annegati.

A prescindere dalle motivazioni resta comunque l’indignazione per il fatto accaduto e per le condizioni di una villa che non “gode” di buona salute e che avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello della città. Pulita solo per le manifestazioni comunali, e poi lasciata allo stato brado. Che la villa Moncada sia ridotta ai minimi storici è, allo stato attuale, chiaro a tutti.

Covo di spazzatura, incuria, ritrovo di gente malintenzionata. Tutti ingredienti triti e ritriti negli anni dalla stampa locale ma che si fermano ai soli articoli di giornale. Manca l’educazione civica e soprattutto un controllo accurato e una manutenzione “ordinaria” di un parco che meriterebbe rispetto e dovrebbe essere centro di attrazione.

Nei giorni scorsi il sindaco Nino Naso, insieme agli assessori Roberto Faranda, Antonello Longo e Luigi Gulisano, ha effettuato un sopralluogo presso il Giardino Moncada, annunciando che la villa “sarà presto interessato da un ambizioso progetto di riqualificazione.  L’intervento, reso possibile grazie a un investimento di 2,5 milioni di euro, rappresenta una svolta per uno dei luoghi simbolo della nostra città. Il  Giardino Moncada è stato riconosciuto, su nostra iniziativa, come giardino di interesse storico dalla Regione Siciliana e dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Catania, a testimonianza del suo valore culturale e identitario per la nostra comunità- si legge in una nota- Il progetto di riqualificazione non solo restituirà al giardino il suo splendore originario, ma lo trasformerà anche in un’area strategica per la Protezione Civile, rafforzando sicurezza e funzionalità. Questa iniziativa rappresenta un passo importante per una Paternò che guarda al futuro, preservando la sua storia e migliorando il benessere dei suoi cittadini”.

 

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