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Cronaca

Gravina di CT, operazione “Curriculum”, quattro arresti per furto e ricettazione

Agli indagati sono stati contestati 3 furti in abitazione consumati, 4 tentati furti in abitazione, 1 furto di autovettura e 1 ricettazione. Il tutto avrebbe fruttato introiti per alcune migliaia di euro

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Con l’operazione “Curriculum” scatta nelle scorse ore, i carabinieri della compagnia di Gravina di Catania hanno arrestato quattro persone per reati contro il patrimonio. Dalle indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Gravina di Catania i quattro arrestati sarebbero i componenti di un gruppo che tra marzo e settembre dello scorso anno che avrebbe commesso tra Belpasso, Gravina di Catania, San Giovanni la Punta, San Pietro Clarenza, Mascalucia, Trecastagni, Aci Sant’Antonio, Motta Sant’Anastasia, una serie di furto in abitazione, di autovetture e ricettazione.

Le indagini sono partite dalla denuncia di un tentato furto in una abitazione nel comune di Belpasso, il cui autore sarebbe stato un uomo di 42 anni.  L’uomo, mediante una grossa tenaglia, avrebbe tentato di forzare la porta d’ingresso di un garage di pertinenza dell’abitazione, desistendo solo nel momento in cui si sarebbe reso conto di essere ripreso dalle telecamere.

Nel tentativo di sottrarsi al controllo, il42enne   si sarebbe arrampicato su una grondaia e avrebbe modificato con le proprie mani il raggio d’azione delle telecamere, per poi darsi alla fuga.  Un analogo evento ha avuto luogo nel comune di San Giovanni La Punta poco tempo dopo. In tale occasione, l’arrestato, in pieno giorno, si sarebbe introdotto all’interno di un’abitazione mediante la forzatura di una finestra. Con lui avrebbe agito un complice, un 35enne che avrebbe svolto il ruolo del cosiddetto “palo”. Il furto non sarebbe stato portato a compimento per il continuo passaggio di persone nelle strade che li avrebbe indotti alla fuga. I due sarebbero stati identificati attraverso le immagini estrapolate da un sistema di videosorveglianza di una vicina abitazione, che avrebbe consentito di inquadrare chiaramente sia i volti dei soggetti che la targa dell’autovettura utilizzata per la fuga. Il 42enne avrebbe tentato un altro furto nel comune di Gravina di Catania, occasione in cui, dopo essersi Introdotto all’interno di un garage, si sarebbe dato alla fuga a seguito delle urla di un vicino di casa, accortosi di quanto stava accadendo. Sempre il 42enne avrebbe commesso altro furto in abitazione, questa volta nel comune di San Pietro Clarenza.

In tale circostanza, sarebbe stata rubata una bicicletta marca Woo Bike, del valore stimato in 400 euro, da un garage attiguo all’appartamento della vittima. Anche in questo caso, la presenza di un sistema di videosorveglianza avrebbe consentito l’individuazione degli autori e del modus operandi. Nel medesimo periodo, il 42enne in concorso col 35enne avrebbe consumato un ulteriore furto all’interno di una villetta situata nel comune di Mascalucia. Mentre il 35enne avrebbe svolto nuovamente il ruolo di “palo”, il 42enne sarebbe Introdotto nella proprietà dopo aver scavalcato il muretto di recinzione, portando via beni per un valore di circa 600 euro. Altro furto a Trecastagni con il 42enne che si sarebbe introdotto in un’abitazione e si sarebbe Impossessato di beni per un valore di alcune euro, fra cui gli strumenti di lavoro della vittima. Anche in questo caso l’uomo sarebbe stato identificato attraverso le immagini di videosorveglianza presenti in una vicina abitazione, nonché dal modus operandi. Quando nel maggio del 2024 il 42enne è stato arrestato nell’ambito di un’altra inchiesta, il 35enne si sarebbe riorganizzato, cercando nuovi complici trovandoli in due uomini di 31 e 47 anni.

Con il 31enne il presunto ladro di 35 anni avrebbe tentato un furto in abitazione nel comune di Aci Sant’Antonio. Il colpo non sarebbe stato portato a termine grazie all’intervento della vittima, che, Insospettita da alcuni rumori nel cortile, si è affacciata dal balcone mettendo in fuga i malviventi.  Dalle indagini è emerso che gli indagati non si sarebbero limitati ai furti in abitazione, ma per ottenere ulteriori profitti si sarebbero dedicati anche al furto di autovetture e, in alcuni casi, alla loro ricettazione. Nel giugno del 2024 il 35enne in concorso con il 47enne, avrebbe detenuto nella propria disponibilità, occultata in una zona isolata del comune di San Giovanni La Punta, un’autovettura Citroen C3 oggetto di furto denunciato nell’ottobre 2023 presso i Carabinieri di Catania Ognina.

Il veicolo è stato recuperato dai militari e riconsegnato al legittimo proprietario. Una decina di giorni dopo sempre il 35enne avrebbe commesso il furto di un’autovettura Fiat Bravo nel comune di Motta Sant’Anastasia. L’auto è stata recuperata dai militari nel quartiere di Librino, con restituzione alla vittima. Al termine dell’attività di indagine, sono stati contestati, a vario titolo, agli indagati: 3 furti in abitazione consumati, 4 tentati furti in abitazione, 1 furto di autovettura e 1 ricettazione, che avrebbero fruttato introiti per alcune migliaia di euro. I due uomini rispettivamente di 42 e 35 anni sono finiti in carcere, mentre per gli altri due indagati di 31 e 47 anni è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari con l’obbligo dell’uso del braccialetto elettronico.

Cronaca

Belpasso, spento in serata l’inferno di fuoco

Il fuoco si è spostato a Paternò. Le fiamme hanno divorato i terreni attigui a Via della Libertà e quelli vicini allo stadio “Totuccio Bottino”. Tutti i focolai anche nel territorio paternese sono stati “spenti” nel tardo pomeriggio

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Sono state ultimate poco prima delle ore 20 le operazioni di spegnimento e di bonifica dell’incendio che dalle ore 11 di questa mattina ha devastato una vasta area che si estende dalla provinciale 56 /II alla provinciale 4/II. L’incendio è partito da contrada Scagliola ed è stato rogo alimentato da forte vento che ha divorato terreni coltivati a agrumi e uliveti, ma anche zone ricche di vegetazione spontanea e sterpaglie.

Diverse le abitazioni che sono state evacuate, alcune delle quali sono state danneggiate dal fuoco; ruderi di case di campagna divorate dalle fiamme.

Le fiamme, alimentate dalla presenza di sterpaglie e dalle condizioni meteo favorevoli alla propagazione, hanno minacciato anche un vicino deposito di legnami. Si è proceduto allo spegnimento ed alla messa in sicurezza dei luoghi provvedendo a contenere e circoscrivere il rogo, evitando conseguenze per le persone ed evitando che l’incendio coinvolgesse le vicine attività commerciali.

Sul posto sono intervenute le squadre dei Vigili del Fuoco dei Distaccamenti di Catania Nord, Sud, Paternò supportati da personale e automezzi inviati dalla Sede Centrale e con il supporto aereo di due elicotteri della Forestale e di una Canadair. Volontari della protezione civile provenienti da diversi comuni dell’hinterland catanese. I carabinieri della locale stazione hanno fatto evacuare almeno una trentina di abitazioni. A scopo precauzionale anche due ambulanze del 118; una decina di persone sono state soccorso in loco, le quali hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari; sono state aiutate con la “somministrazione” di ossigeno in quanto sono rimaste leggermente intossicate. Oltre 10 mila metri quadrati di terreno è stato investito dal rogo. Scene di disperazione e rabbia tra coloro che hanno lasciato le proprie abitazioni.

Il fuoco si è spostato a Paternò. Le fiamme hanno divorato i terreni adiacenti allo svincolo per immettersi su Paternò posto sulla SS 284; un vasto rogo ha interessato le aree adiacenti Via della Liberta. Fiamme alte e un denso fumo che hanno reso difficile la visibilità agli automobilisti in transito.  Il fuoco si è poi esteso nei pressi dello stadio “Totuccio Bottino” con l’incendio che ha devastato una area ricca di vegetazione spontanea nonché di spazzatura. Sul posto hanno operato i vigili del fuoco del comando provinciale intervenuti per mettere in sicurezza alcune attività commerciali. A supporto dei pompieri anche un elicottero della forestale che ha effettuato diversi lanci di acqua. Incendi anche in altre zone di Paternò. In mattinata un rogo di vaste proporzioni in contrada Ponte Barca ha distrutto diversi ettari di terreni coltivati.  Rogo anche nella zona di Scalilli e in via Mongibello. In serata i vari roghi sono stati spenti .

“Il nostro territorio di Belpasso è stato interessato, purtroppo, da due fronti di fuoco importanti, il vento ha favorito il propagarsi delle fiamme- ha scritto il sindaco di Belpasso Carlo Caputo- Desidero esprimere la mia più profonda gratitudine a tutte le autorità con cui sono stato in contatto, a questi corpi e a tutte le forze dell’ordine che sono intervenuti prontamente in questa situazione di emergenza. Diverse utenze interessate dagli incendi sono rimaste senza energia elettrica. Enel a lavoro per ripristinare il tutto” ha concluso Caputo

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Cronaca

Belpasso, presi dai Carabinieri due rapinatori della gioielleria di via V. Emanuele

I due arrestati sono stati condotti presso il carcere di Catania Piazza Lanza. Indagini in corso per individuare il terzo complice

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I carabinieri della Stazione di Belpasso, supportati dalle competenze scientifiche del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche RIS di Messina e della Sezione Investigazioni Scientifiche SIS del Comando Provinciale di Catania, hanno identificato due autori della violenta rapina avvenuta il 3 aprile scorso presso una gioielleria di via Vittorio Emanuele.

In particolare tre individui sono entrati all’interno del negozio fingendosi clienti interessati all’acquisto di preziosi. Dopo aver carpito la fiducia dei titolari, li hanno aggrediti: uno dei rapinatori ha estratto una pistola minacciando l’uomo, mentre un complice armato di coltello ha bloccato la donna.

I due coniugi sono stati colpiti con calci e pugni e poi immobilizzati con del nastro adesivo, mentre i malviventi hanno svuotato la cassaforte e le vetrine del negozio, riempiendo una borsa della spesa con il bottino.

Un terzo complice è intervenuto poco dopo per completare il colpo e cercare di manomettere il sistema di videosorveglianza, senza però riuscirci grazie alla prontezza della vittima. I tre sono infine scappati a bordo di una berlina nera.

Quando i gioiellieri sono riusciti a liberarsi hanno chiamato i carabinieri che, immediatamente giunti sul posto, hanno avviato le indagini. Attraverso l’analisi dei filmati del sistema di videosorveglianza e la raccolta delle testimonianze di alcuni passanti e altri commercianti della zona, i militari dell’Arma sono risaliti a un 36enne residente a Paternò, già gravato da numerosi precedenti per reati contro il patrimonio.

Le immagini estrapolate dalle telecamere, combinate con le foto segnaletiche dell’uomo presenti nella banca dati delle Forze dell’Ordine, hanno confermato l’identità del rapinatore.

Fondamentali anche le analisi tecniche svolte dal RIS di Messina, che ha isolato frammenti di impronte digitali dal nastro adesivo usato durante la rapina. L’elaborazione di tali tracce, infatti, ha portato all’identificazione di un secondo soggetto, un 40enne residente nella stessa zona.

Grazie al meticoloso lavoro degli inquirenti, è stato possibile ricostruire in dettaglio il percorso dei rapinatori sia per raggiungere la gioielleria che per darsi alla fuga, e ciò grazie anche alle telecamere di videosorveglianza cittadine e alla localizzazione del veicolo utilizzato dai malviventi; l’autovettura  è stata ripresa mentre, subito dopo il colpo, si è allontanata dal luogo della rapina e, proprio seguendone il percorso, i carabinieri sono riusciti a recuperare anche i telefoni cellulari sottratti alle vittime, gettati via durante la fuga.

I due rapinatori sono stati condotti presso il carcere di Catania Piazza Lanza. Indagini in corso per individuare il terzo complice.

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