Connect with us

etna

Etna, attività stromboliana al cratere di sud-est

ll modello previsionale indica che un eventuale nube eruttiva prodotta dall’attività in corso si disperderebbe in direzione est-sud-est. Aeroporto al momento operativo.

Pubblicato

il

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha comunicato che a partire dalle ore 19 circa è stato possibile osservare dalle telecamere di sorveglianza un’attività stromboliana al cratere di sud-est.  Il modello previsionale indica che un eventuale nube eruttiva prodotta dall’attività in corso si disperderebbe in direzione est-sud-est.

E’ possibile osservare anche una colata lavica. Dal punto di vista sismico l’ampiezza del tremore vulcanico a partire dalle ore 14 di oggi ha mostrato un continuo incremento raggiungendo alle ore 19 i valori alti. Le localizzazioni della sorgente del tremore non risultano disponibili per problemi tecnici, ma l’andamento del tremore è compatibile con uno spostamento verso il cratere di sud-est ad una quota di circa 2900 metri. Il conteggio e la localizzazione degli eventi infrasonici risultano poco attendibili a causa del forte vento presente in area sommitale.

Il livello di allerta per il volo, il Vona, è salito ad arancione, ma l’attuale fase eruttiva dell’Etna, al momento, non impatta sull’operatività dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania.

Cronaca

Etna, conclusa attività stromboliana, lava in raffreddamento

Durante l’attività stromboliana l’aeroporto Fontanarossa è rimasto operativo

Pubblicato

il

ETNA. Cessata nelle scorse ore l’attività stromboliana al cratere di sud-est registratesi nella sera di ieri intorno alle ore 19 e che ha prodotto anche una colata lavica nella zona sommitale del vulcano. La lava è in raffreddamento. Il modello previsionale indicava che un eventuale nube eruttiva si sarebbe dispersa in direzione Est-Sud-Est.

Dal punto di vista sismico l’ampiezza del tremore vulcanico aveva mostrato i primi segnali intorno alle 14 raggiungendo alle 19 valori alti.  Il livello di allerta per il volo, il Vona, era salito ad arancione, ma durante l’intera fase eruttiva dell’Etna, l’aeroporto Fontanarossa è rimasto operativo

 

Continua a leggere

etna

Etna: Nasce DANTE, il il grande archivio digitale delle eruzioni dal VI secolo a.C. a oggi

Il grande database è stato sviluppato grazie alla collaborazione tra le sedi INGV di Catania e Pisa

Pubblicato

il

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha annunciato la pubblicazione di DANTE, un nuovo e completo archivio digitale che raccoglie oltre due millenni di attività eruttiva dell’Etna, uno dei vulcani più attivi del pianeta.

Il progetto, denominato Database of Etna’s Historical Eruptions, è stato sviluppato grazie alla collaborazione tra le sedi INGV di Catania – Osservatorio Etneo-e Pisa e nasce da un’accurata revisione delle principali fonti catalografiche esistenti, arricchite e aggiornate con i dati provenienti dal monitoraggio costante dell’Etna effettuato dall’Osservatorio.

“Abbiamo creato uno strumento accessibile e organico che centralizza conoscenze fino ad oggi disperse in pubblicazioni scientifiche spesso di difficile reperibilità per i non addetti ai lavori”, sottolinea Stefano Branca, direttore dell’Osservatorio Etneo e coautore dell’iniziativa. DANTE è stato concepito come un progetto in continua evoluzione, aperto a nuove integrazioni basate su future ricerche storiche, geologiche e scientifiche”.

Per offrire una lettura più accurata della lunga e complessa storia eruttiva del vulcano, il database è suddiviso in due grandi periodi: il primo, che va dal VI secolo a.C. fino al XVI secolo d.C., è ricostruito principalmente grazie a fonti geologiche, stratigrafiche e cronologiche derivate dalla carta geologica dell’Etna del 2011 e dai successivi aggiornamenti; il secondo, dal XVII secolo fino a oggi, è basato su una vasta mole di studi scientifici e sulle informazioni raccolte attraverso il monitoraggio strumentale condotto negli ultimi cinquant’anni.

Con il lancio di DANTE, l’INGV rinnova il proprio impegno nel promuovere la conoscenza del rischio vulcanico e nel rendere sempre più accessibile la memoria storica dell’Etna, al servizio della ricerca, della prevenzione e della divulgazione scientifica.

immagine tratta dal sito dell’INGV.

Continua a leggere

Trending