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Cronaca

Catania, rapina un passante, arrestato 25enne straniero

Il giovane di nazionalità gambiana ha rapinato un 30enne di Enna al quale aveva strappato una catenina d’oro

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Ha avvicinato un passante, in strada, con una banale scusa per poi aggredirlo e rapinarlo. La vittima, un 30enne di Enna, ha chiesto aiuto agli agenti della Polizia di Stato che sono intervenuti tempestivamente, individuando e arrestando il malfattore, un 25enne gambiano. Il tutto è successo a Catania.  Dalle ricostruzioni effettuate sul posto dai poliziotti della volante il 30enne, intorno alle tre di notte, stava percorrendo via Pistone per riprendere l’automobile, parcheggiata in zona, dopo una serata trascorsa in centro con gli amici.

Il 25enne gambiano è sbucato all’improvviso e ha cominciato a chiedere denaro con una certa insistenza, tallonando il 30enne. Al suo diniego, l’uomo è diventato sempre più molesto fino a quando, l’ha afferrato alle spalle, strappandogli dal collo una catenina d’oro per poi fuggire tra le vie del centro. La vittima ha inseguito il gambiano e al contempo ha chiesto l’intervento della Polizia, ricevendo anche l’aiuto di alcuni amici, ancora presenti nelle vicinanze.

Non appena giunta la segnalazione in Sala Operativa, i poliziotti hanno raggiunto la vittima che, nel frattempo, insieme agli amici, aveva bloccato l’aggressore ancora con la catenina nelle mani.

Una volta restituito quanto rubato al legittimo proprietario, i poliziotti hanno provveduto ad identificare lo straniero che è risultato irregolare sul territorio nazionale e con numerosi precedenti per reati contro la persona e il patrimonio.

Al termine degli accertamenti, dopo aver recepito la denuncia della vittima ed ascoltato alcuni testimoni, i poliziotti hanno arrestato l’uomo per rapina ed è finito in carcere.

 

Cronaca

Caltagirone, incendio in casa di riposo, morta una ospite

Da verificare la causa del decesso. Sul posto stanno operando le forze dell’ordine per fare chiarezza sull’accaduto.

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FOTO REPERTORIO

Tragedia nel pomeriggio di oggi all’interno di una casa di riposo a Caltagirone , ubicata in via Agesilao Greco. Da quanto si apprende dalla sala operativa dei pompieri di Catania, all’interno della struttura si è sviluppato un incendio, la cui matrice non è stata al momento accertata.

L’allarme è scattato poco prima delle 15.30. Sul posto i vigili del fuoco di Caltagirone e Palagonia nonchè personale medico.

Gli ospiti all’interno dell’immobile a tre piani sarebbero stati fatti evacuare.  Tuttavia a seguito di un controllo effettuato dai pompieri sarebbe stato trovato il corpo senza vita di una delle ospiti della struttura. Da verificare la causa della morte. Sul posto stanno operando le forze dell’ordine.

La vittima, una donna di 68 anni, era un’ospite dalla struttura dalla cui stanza potrebbe essere forse divampato il rogo. Da una prima ipotesi sembra che quest’ultimo sia stato innescato accidentalmente dalla donna, paziente psichiatrica e fumatrice, originaria di Augusta.

Circa 20 persone sono state sgomberare.  La Procura di Caltagirone ha aperto un’inchiesta disponendo il sequestro dei locali interessati dall’incendio e l’autopsia sul cadavere della vittima e ha delegato le indagini agli agenti del locale commissariato di pubblica sicurezza.

 

 

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Cronaca

Catania, scarafaggi e sporcizia, chiuso panificio in via Umberto, sanzioni per 14 mila euro

Gli accertamenti sono scaturiti dalle segnalazioni di diversi cittadini, tra cui quella pervenuta tramite l’app “YouPol”

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Scarafaggi tra gli scaffali e a ridosso dei contenitori della farina, sporcizia ovunque, alimenti non tracciati e gravi criticità di sicurezza. Il tutto sarebbe emerso durante un controllo coordinato dalla Polizia di Stato, in un panificio di via Umberto, in pieno centro storico. Gli accertamenti sono scaturiti dalle segnalazioni di diversi cittadini, tra cui quella pervenuta tramite l’app “YouPol”, l’applicazione della Polizia di Stato, gratuita e disponibile per tutti, pensata per fornire ai cittadini un efficace strumento di “prossimità digitale”.

La complessa azione di controllo ha visto in campo diversi poliziotti della squadra volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e della Divisione Anticrimine della Questura, nonché il personale del Corpo Forestale della Regione Siciliana, dell’Ispettorato territoriale del lavoro, i medici del Dipartimento di prevenzione – Servizio Igiene pubblica e Spresal e del Dipartimento di prevenzione veterinaria – Servizio di Sanità pubblica Veterinaria dell’Asp di Catania, unitamente agli agenti del settore “Annona” della Polizia Locale.

L’attività sinergica tra i vari enti della task force ha permesso di far emergere le pessime condizioni igienico-sanitarie del panificio al punto tale da rendere necessaria l’adozione del provvedimento di chiusura immediata del laboratorio di produzioni.

Nello specifico, sono state rilevate gravi carenze legate alla pulizia, ordinaria e straordinaria, rilevando persino la presenza di scarafaggi in diversi punti del laboratorio. Al riguardo sono state fornite delle prescrizioni mirate e al titolare è stata contestata una sanzione amministrativa di 2000 euro, anche per la mancanza di manuale di autocontrollo e attestati di formazione professionale.

Al momento dei controlli, era presente una sola impiegata la cui posizione lavorativa è stata verificata dall’Ispettorato territoriale del lavoro che ha avuto modo di rilevare la mancanza di un regolare contratto di lavoro. Pertanto, il titolare è stato sanzionato per “lavoro nero” con una sanzione di 1950 euro, la sospensione dell’attività imprenditoriale e un’ulteriore sanzione amministrativa di 2500 euro. A tal proposito, verranno effettuati ulteriori accertamenti sulla documentazione che dovrà essere esibita agli ispettori entro i termini previsti dalla legge.

I tecnici dello Spresal hanno accertato la presenza di attrezzatura da lavoro non idonea in quanto in cattivo stato di manutenzione, elevando una sanzione di 2000 euro, nonché l’impianto elettrico in cattivo stato di manutenzione, con sanzione di 2000 euro.

I medici veterinari dell’Asp e il Corpo Forestale hanno verificato che diversi alimenti, tra salumi e formaggi, erano privi del necessario requisito della tracciabilità. Complessivamente, sono stati sequestrati 10 chili di prodotti non tracciati e destinati all’immediata distruzione perché non idonei al consumo umano, applicando una sanzione amministrativa di 1500 euro.

Inoltre, il Corpo Forestale ha sanzionato il titolare per non aver indicato gli ingredienti sui preparati posti in vendita, con sanzione amministrativa di 2000 euro.

 

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