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Cronaca

Adrano, l’acqua è potabile: a certificarlo l’Università di Catania

“La regolarità batteriologica sul campionamento delle acque è stata attestata dall’Università etnea- si legge in una nota dell’amministrazione comunale- Si può bere l’acqua delle fontanelle di Piazza Immacolata e dei Giardini della Vittoria”

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“L’Università di Catania ha certificato che è potabile l’acqua ad Adrano. E’ quanto comunica in una nota l’Acoset”. A dirlo è l’amministrazione comunale adranita attraverso una nota stampa specificando che la regolarità batteriologica sul campionamento delle acque è stata attestata dall’ Università di Catania.

“I prelievi dell’Acoset sono stati dal 6 giugno quotidiani e costanti- si legge nella nota stampa- L’attività di monitoraggio e le misurazioni regolari del cloro residuo in rete hanno confermato il pieno ripristino delle condizioni normali”. L’Amministrazione comunale ha voluto attendere anche l’esito dell’Università di Catania. E’ stata certificata, a seguito delle analisi effettuate, la potabilità dell’acqua delle fontanelle di Piazza Immacolata e dei Giardini della Vittoria.

“I troppi scienziati di casa nostra che pretendevano di poter sostituire gli esperti dell’Università- si legge nella nota stampa- sono stati silenziati. Si fa presente, inoltre, che l’attività di controllo e le analisi della rete idrica, da parte dell’Acoset come sempre, avvengono con la massima attenzione e regolarità.

Chi ha tentato di attizzare speculazioni politiche e becero o spudorato sciacallaggio è stato sbugiardato- prosegue l’amministrazione comunale la quale aggiunge che sulla tutela della salute dei cittadini “ha agito agisce sempre responsabilmente attraverso gli enti certificatori istituzionali e non lascia nulla  al caso o all’ intentato o agisce con inedia. L’ attenzione è sempre al massimo”.

Cronaca

Paternò, incendio furgone sulla A19, sul posto i pompieri

Non si registrano problemi sulla regolarità del transito veicolare anche se si procede, per un breve tratto, solo su una corsia

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Incendio furgone questa mattina intorno alle ore 6 sulla A19 (Catania -Palermo) nei pressi dello svincolo Motta- Gerbini in direzione Palermo. Siamo nel territorio di Paternò.

Da quanto si apprende il conducente del furgone notando del fumo fuoriuscire dal vano motore si sarebbe accostato sulla corsia di emergenza. Il tempo si scendere dal furgone e quest’ultimo è stato avvolto dalle fiamme.

Scattato l’allarme la centrale operativa dei vigili del fuoco ha inviato sul luogo dell’incendio la squadra del distaccamento di Paternò. Il fuoco è stato domato e il mezzo messo in sicurezza. Il traffico sulla A19 è regolare anche se si procede solo sulla corsia di sorpasso. Sul posto personale Anas.

 

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Cronaca

San Gregorio di Catania, controlli in sale eventi: elevate sanzioni amministrative

Si è trattato di un servizio straordinario finalizzato alla prevenzione e repressione delle violazioni nel settore igienico-sanitario

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Nel corso di un servizio straordinario di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e repressione delle violazioni nel settore igienico-sanitario, i militari dell’Arma, unitamente a personale specializzato del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità NAS, hanno effettuato una serie di accertamenti presso alcune sale eventi presenti sul territorio.

Tra le verifiche effettuate, una ha riguardato un’attività gestita da una donna di 49 anni; in questo caso i Carabinieri non hanno riscontrato violazioni di legge, ma la titolare non aveva con sé la documentazione amministrativa necessaria, pertanto le è stato intimato di esibirla entro cinque giorni. I documenti in questione sono necessari per dimostrare il rispetto delle norme igienico-sanitarie, e la mancata presentazione entro i termini stabiliti può avere come conseguenza l’adozione di misure restrittive come la sospensione o la chiusura temporanea, richieste dal NAS all’ASP o al Comune. Inoltre, qualora venisse accertato che la documentazione esibita è falsa, o che l’attività è abusiva, il proprietario dell’impresa potrebbe andare incontro ad un procedimento penale.

Diversa la situazione emersa presso un’altra attività, dove sono state accertate diverse irregolarità igienico-sanitarie, tra cui carenze igieniche consistenti nella presenza di sporco pregresso non rimosso, sia nei locali di lavorazione che all’interno dei frigoriferi. Proprio all’interno dei frigoriferi, i Carabinieri hanno scorto guarnizioni unte, mentre nei locali mancavano barriere, come le zanzariere, che impediscono l’intrusione di animali infestanti. A causa di queste violazioni, la proprietaria, una 52enne residente a Tremestieri Etneo, è stata sanzionata amministrativamente per 1.000 euro.

Nella stessa attività è stata, inoltre, rilevata l’assenza del manuale di autocontrollo HACCP, obbligatorio per ogni attività nel settore alimentare. L’HACCP ovvero Hazard Analysis and Critical Control Points (analisi dei rischi e controllo dei punti critici) è uno strumento essenziale per tutelare la salute dei consumatori, perché garantisce la sicurezza alimentare in tutte le fasi della produzione, preparazione, trasformazione, distribuzione e somministrazione degli alimenti.

I Carabinieri hanno, dunque, sanzionato per 2.000 euro la proprietaria per questa grave violazione, inviando anche una apposita segnalazione all’Azienda Sanitaria Provinciale competente affinché vengano adottati eventuali provvedimenti di competenza.

Infine, dall’esame della documentazione esibita dalla 52enne, sono emerse anomalie circa la regolarità del titolo autorizzativo a svolgere quell’attività, e per tale motivo i militari dell’Arma hanno interessato anche il comune territorialmente competente per i necessari approfondimenti.

 

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