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Etna, attività esplosiva al cratere di sud-est

Il modello previsionale indica un’eventuale nube eruttiva prodotta dall’attività in corso si disperderebbe verso nord.

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Etna nuovamente in movimento.  L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha comunicato che a partire dalle ore 01.25 è stato possibile osservare un’attività esplosiva al cratere di sud-est. Il modello previsionale indica un’eventuale nube eruttiva prodotta dall’attività in corso si disperderebbe verso nord. La presenza della copertura nuvolosa limita l’osservazione dei dettagli dell’attività in corso.

Alle ore 23 di ieri sera l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato una tendenza all’incremento, pur se con andamento oscillante. Tale tendenza è risultata molto più evidente a partire dalle 04:00 (UTC) di oggi e alle 04:40 i cui valori d’ampiezza hanno raggiunto un livello alto.

La localizzazione del centroide delle sorgenti del tremore vulcanico, per motivi tecnici, al momento non è affidabile. L’ultima localizzazione affidabile poneva il centroide nell’area del cratere di sud-est.

Anche la localizzazione degli eventi infrasonici è affetta da problemi tecnici, ma al momento è possibile, in ogni caso, osservare un incremento del numero di eventi infrasonici caratterizzati da una modesta ampiezza e presumibilmente localizzati al cratere di sud-est. I dati della stazione dilatometrica DRUV e i dati disponibili della rete GNSS permanente non mostrano variazioni significative.

Cronaca

Etna, continua attività eruttiva, nube vulcanica raggiunge un’altezza di 6 mila metri

E’ stato osservato un trabocco lavico dal cratere di sud-est, che alimenta una modesta colata in direzione della Valle del Leone, nonché un piccolo trabocco anche in direzione sud-est

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Prosegue l’attività dell’Etna iniziata nelle ore notturne. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha infatti specificato che l’attività eruttiva è proseguita con la formazione di esplosioni stromboliane visibili a partire dalle ore 6 del mattino.

Tale attività ha prodotto una nube vulcanica che alle ore 09:30 circa ha raggiunto un’altezza di circa 6000 metri sul livello del mare, e che si è dispersa principalmente in direzione nord. Inoltre, è stato osservato un trabocco lavico dal cratere di sud-est, che alimenta una modesta colata in direzione della Valle del Leone, visibile attraverso le telecamere di sorveglianza a partire dalle ore 6 circa , mentre dalle 11.30  è visibile un piccolo trabocco anche in direzione sud-est.

Si segnala che la presenza di copertura nuvolosa limita la visibilità e l’osservazione dettagliata dell’attività eruttiva.  L’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato una  tendenza all’incremento sino alle ore 06:30  circa. Successivamente, ha mostrato un andamento quasi stazionario su valori alti, pur se oscillanti, sino alle 11.30, quando i valori d’ampiezza hanno mostrato una tendenza all’ulteriore incremento.

La localizzazione del centroide delle sorgenti del tremore vulcanico, per motivi tecnici, continua a non essere affidabile. Il rilevamento degli eventi infrasonici, oltre ad essere affetto da problemi tecnici, è ostacolato dalle avverse condizioni meteo che interessano il vulcano.

In coincidenza con l’ulteriore incremento dell’ampiezza del tremore vulcanico delle 09:30 (UTC) si è osservato un significativo incremento dell’ampiezza degli eventi infrasonici. Gli eventi infrasonici, che è stato possibile localizzare, sono ubicati al cratere di sud-est.

I segnali delle deformazioni del suolo hanno mostrato una variazione dell’ordine di 0.20 microradianti alla stazione clinometrica di Punta Lucia e una variazione di strain dell’ordine di 106 nanostrain alla stazione dilatometrica di Monte Ruvolo. Non si misurano variazioni significative nei dati della rete GNSS permanente disponibili.

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Etna, critiche da enti comunali e guide alpine su presenza escursionisti nell’attività stromboliana del 2 giugno

In un comunicato congiunto i comuni di Nicolosi e Linguaglossa, insieme con il Collegio delle guide alpine e vulcanologiche della Sicilia, si chiede a gran voce chiarezza, regole condivise e una gestione coordinata dell’accesso alla zona sommitale del vulcano

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In un comunicato congiunto i comuni di Nicolosi e Linguaglossa, insieme con il Collegio delle guide alpine e vulcanologiche della Sicilia, intervengono circa i fatti verificatisi lo scorso 2 giugno sull’Etna. Un comunicato dai toni duri, che condanna i comportamenti di alcuni escursionisti ed accompagnatori durante l’ultima eruzione sul vulcano.

Nella nota congiunta si chiede a gran voce chiarezza, regole condivise e una gestione coordinata dell’accesso alla zona sommitale del vulcano.

“In quella giornata-si legge- alle 5 e 35 del mattino, il dipartimento della protezione civile aveva infatti attivato la fase operativa locale di allarme, corrispondente al livello di allerta f2 del sistema Etnas, che comporta il divieto di accesso oltre i 2500 metri di quota.

Nonostante ciò numerosi escursionisti sono stati avvistati all’interno della zona sommitale e pare che tra loro vi fossero anche alcune guide alpine e vulcanologiche, oltre a vettori turistici, in contravvenzione alle ordinanze e alle raccomandazioni ufficiali del collegio delle guide”. “ Il comportamento sbagliato di pochi- conclude – non deve in alcun modo rovinare quanto di buono si sta facendo per e su l’Etna. in primo luogo la promozione di un turismo sostenibile di qualità e sicuro.”

La collaborazione fra i comuni e il collegio è volta a garantire alti livelli di qualità e sicurezza dei servizi e dell’accompagnamento su tutti versanti del vulcano. nel documento si rilancia, inoltre, la proposta di istituire un tavolo tecnico permanente, in cui condividere aggiornamenti normativi e operativi sull’accesso alla zona sommitale, alla luce delle indicazioni provenienti dal sistema di allerta Etnas e dalla protezione civile.

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