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In Primo Piano

Catania, la Polizia pattuglia le coste a tutela della sicurezza e legalità in mare

Le “Volanti del mare” passano in rassegna quotidianamente 30 Km di costa: elevate sanzioni pari a 3.300 euro

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Proseguono senza sosta i controlli della Polizia di Stato lungo il litorale catanese. Le “volanti del mare” della Questura di Catania, specializzate nel soccorso in acqua, sono impegnate quotidianamente in un’intensa attività di pattugliamento marittimo che copre oltre 30 chilometri di costa, dalla Playa fino a Capomulini, passando per la scogliera. L’obiettivo è duplice: prevenire comportamenti illeciti e tutelare la sicurezza di bagnanti e apneisti, sempre più numerosi in queste calde giornate estive.

Il servizio, attivo ogni giorno dalle 8 alle 20, ha già portato a diversi interventi rilevanti. In molte occasioni, la presenza tempestiva degli agenti ha scongiurato situazioni pericolose per chi si trovava in acqua e ha evitato danni all’ambiente marino, spesso minacciato da una navigazione poco attenta alle regole.

Nel corso delle attività, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno controllato 14 imbarcazioni da diporto, elevando sanzioni per oltre 3.300 euro. Tra le infrazioni più comuni: navigazione sotto costa, pesca in area marina protetta, eccesso di velocità, mancanza di dotazioni di sicurezza e documenti di bordo. Non è mancata anche una multa per la diffusione di musica ad alto volume all’interno dell’Area Marina Protetta.

Complessivamente, sono state identificate 88 persone, 15 delle quali già note alle forze dell’ordine. Altre 27 sono state controllate all’interno di due stabilimenti balneari.

Il pattugliamento, disposto dal Questore di Catania, ha anche una funzione educativa: gli agenti informano i diportisti sulle norme da rispettare, sia in fase di ormeggio che durante la navigazione, con particolare attenzione al rispetto delle distanze dalla riva.

Le moto d’acqua in dotazione alla Polizia hanno suscitato l’interesse dei bagnanti e la curiosità dei più piccoli, che hanno avuto modo di interagire con gli agenti in un clima di fiducia e vicinanza. Un approccio che, oltre alla sicurezza, punta anche a rafforzare il legame tra istituzioni e cittadini.

In Primo Piano

Catania, sospesa attività in tre centri-scommesse

La temporanea sospensione dell’esercizio disposta dal Questore a tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico

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Sospese per 7 giorni l’attività di tre diversi centri scommesse a Catania.

L’attività di indagine condotta dalla Polizia ha consentito di verificare che i tre centri erano diventati luogo abituale di ritrovo per pregiudicati. La sospensione temporanea dell’esercizio emessa dal Questore di Catania è stata notificata ai relativi gestori e si è resa necessaria per intervenire con urgenza a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, così come previsto all’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.

Nello specifico, i poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza “Centrale” hanno appurato nelle diverse attività di controllo, effettuate in momenti differenti, nelle scorse settimane, la presenza di diversi pregiudicati all’interno di un negozio di gioco ippico e sportivo di corso Sicilia. Tra gli avventori, sono stati  identificati soggetti con precedenti per tentato omicidio, truffa, furto aggravato, rapina, rissa, usura, estorsione e per reati legati a porto d’armi e in materia di sostanze stupefacenti ed inoltre, sono stati identificati anche soggetti sottoposti a misure restrittive, tra cui divieti di ritorno e obblighi di dimora.

Nel secondo caso, i poliziotti della squadra volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno notificato il provvedimento di sospensione delle autorizzazioni per lo svolgimento dell’attività al legale rappresentante della società che gestisce un centro scommesse ubicato nel viale Mario Rapisardi. Anche qui, i poliziotti hanno avuto modo di osservare l’abituale presenza di persone con precedenti per tentato omicidio, gioco d’azzardo, associazione per delinquere, rapina, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ricettazione, contraffazione, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale.

Nel terzo caso, il provvedimento di temporanea sospensione dell’attività è stato notificato dai poliziotti della squadra volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico al gestore di un centro per la raccolta di scommesse di via Firenze.

Le verifiche hanno confermato la presenza regolare di soggetti con precedenti per reati contro la pubblica amministrazione, lesioni e minacce, oltre a individui destinatari di misure di prevenzione come il Daspo.

La disposizione normativa applicata nei confronti dei tre centri scommesse costituisce una garanzia per tutte quelle attività che esercitano nel rispetto delle regole e svolge una funzione dissuasiva nei confronti di quei soggetti ritenuti pericolosi che percepiscono in questo modo l’attenzione da parte delle autorità sulla propria condotta.

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agricoltura

Catania, emergenza irrigazione in Sicilia: c’è acqua ma le condotte saltano

Cia Sicilia Orientale lancia l’allarme: “La rete idrica è al collasso, servono investimenti urgenti”

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Foto WEB- Guida Sicilia

Una situazione paradossale sta mettendo in ginocchio l’agricoltura siciliana: c’è acqua negli invasi, ma le condotte non reggono. A denunciarlo è Giosuè Catania, presidente della CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) Sicilia Orientale, che parla senza mezzi termini di una vera e propria beffa.

Nella diga Ogliastro l’acqua c’è, ma non arriva ai campi per colpa di tubazioni saltate”, afferma Catania, sottolineando come le criticità strutturali del sistema idrico stiano vanificando anche le poche risorse idriche disponibili, dopo due anni di siccità devastante.

A rendere ancora più difficile la stagione irrigua – iniziata il 1° luglio – è lo stato di fatiscenza delle infrastrutture. “Il bacino imbrifero necessita di un piano straordinario di manutenzione: il sistema fluviale, distributivo e scolante è inefficiente. Non si può più fare affidamento su condotte obsolete che cedono continuamente”, incalza il presidente della CIA.

La situazione è particolarmente drammatica nella Piana di Catania, dove molte aree restano senz’acqua o ricevono forniture a singhiozzo, come quelle servite dalla diga Pozzillo, attualmente sottoutilizzata a causa di lavori di pulizia dei fondali che ne limitano la capacità a circa 25 milioni di metri cubi.

Gravi le conseguenze per le aziende agricole più piccole e meno attrezzate, che faticano a garantire irrigazioni di soccorso. “Si perde fino al 50% dell’acqua – denuncia Catania – e questo compromette la sopravvivenza stessa di interi comparti produttivi, come quello del carciofo, simbolo della zona”.

Il grido d’allarme è chiaro: servono investimenti urgenti e mirati per rifare da capo la rete idrica primaria e secondaria, con fondi adeguati e una visione strategica. “Basta promesse. O si interviene ora, o il futuro dell’agricoltura siciliana è a rischio”, conclude Catania, auspicando anche che il costruendo invaso di Pietrarossa possa segnare una svolta dopo anni di inefficienze e sprechi.

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