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Biancavilla, gli autonomisti a sostegno della proposta del Comune a tutela dell’ospedale

Per i vertici locali del partito è importante mantenere il Polo Chirurgico, soprattutto per la presenza di quattro sale operatorie, reparto di Terapia Intensiva attivo, posizione logistica favorevole, adiacente allo scorrimento veloce, disponibilità di un’ampia area edificabile

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Il Movimento per l’Autonomia di Biancavilla, nell’ambito dell’interlocuzione aperta sulla rimodulazione della Rete Ospedaliera Siciliana tra Enti Locali, ASP e Assessorato regionale alla Salute, “esprime piena approvazione e sostegno alla proposta formulata dal Comune di Biancavilla per la tutela e valorizzazione del Presidio Ospedaliero cittadino”.

A scriverlo i vertici locali del partito secondo i quali è importante mantenere il Polo Chirurgico nell’ospedale di Biancavilla, soprattutto per la presenza di quattro sale operatorie di nuova generazione, realizzate secondo le normative più recenti; un reparto di Terapia Intensiva attivo, fondamentale per la gestione degli interventi chirurgici complessi; una posizione logistica favorevole, adiacente allo scorrimento veloce e facilmente accessibile dai comuni limitrofi; la disponibilità di un’ampia area edificabile, idonea ad accogliere futuri ampliamenti e nuovi servizi.

“Il MPA di Biancavilla conferma il proprio impegno per il mantenimento e il potenziamento dei servizi sanitari del Presidio, e si attiverà coinvolgendo la propria dirigenza e i rappresentanti istituzionali regionali, in particolare l’on. Giuseppe Lombardo, componente della Commissione Salute dell’ARS, affinché si faccia promotore di un impegno concreto a favore dell’Ospedale di Biancavilla.

Un’azione che tenga conto delle esigenze sanitarie del comprensorio e dell’equilibrata distribuzione delle risorse, promuovendo sinergia e collaborazione, e non scontro tra comuni, con l’obiettivo di garantire e tutelare il diritto alla salute dei cittadini dell’area simetina-etnea e della limitrofa zona ennese”.

 

Cronaca

Paternò, incendio in nottata in c.da Tre Fontane, fuoco minaccia abitazioni e capannoni

Incendio anche in contrada Parrini a Santa Maria di Licodia: le fiamme partite, probabilmente, dalla vegetazione presente in strada, si sono rapidamente estese minacciando un’abitazione

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Nottata di lavoro quella appena trascorsa per i vigili del fuoco di Paternò chiamati ad intervenire per domare due incendi che hanno minacciato capannoni artigianali e abitazioni. Primo intervento poco dopo la mezzanotte a Paternò nei pressi dell’isola ecologica in contrada Tre Fontane lungo la SP 58. A prendere fuoco un’area caratterizzata dalla presenza di un canneto al cui interno si trovavano anche dei rifiuti. Le fiamme, piuttosto alte e ben visibili da lontano, erano vicine ad un deposito dove si trovavano ricoverate delle autovetture; inoltre il rogo ha minacciato anche un’officina meccanica, una rivendita di auto e alcune abitazioni. Tempestivo l’intervento dei pompieri che hanno evitato danni maggiori.

Intorno alle ore 3 i vigili del fuoco sono intervenuti in contrada Parrini a Santa Maria di Licodia: le fiamme partite, probabilmente, dalla vegetazione presente in strada si sono rapidamente estese minacciando un’abitazione. Momenti di tensione e preoccupazioni per i proprietari fino a quando i pompieri non hanno ristabilito le condizioni di sicurezza. L’incendio ha minacciato l’immobile ma il tempestivo intervento dei pompieri ha evitato il peggio.

Giornata infernale quelle di ieri in Sicilia ma in particolare in provincia di Catania. Nove incendi di una certa rilevanza. Nel catanese tra i comuni più colpiti Randazzo, Belpasso, Adrano, Caltagirone, Mascali, Mascalucia e Licodia Eubea.

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agricoltura

Palermo, all’Assemblea Regionale Siciliana problemi per la riforma Consorzi di Bonifica

Bocciato dall’ARS l’articolo 3 del ddl, il quale disciplinava la liquidazione degli attuali 13 Consorzi che, nella riforma voluta dall’assessore all’Agricoltura Salvatore Barbagallo, si sarebbero dovuti ridurre a quattro

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Ancora difficoltà per la riforma del Consorzio di Bonifica. Dopo l’approvazione dei primi due articoli del ddl di riforma dei Consorzi di bonifica, a Sala d’Ercole con voto segreto è stato bocciato l’articolo 3. Il presidente Gaetano Galvagno ha sospeso la seduta e ha convocato la conferenza dei capigruppo. Al termine la seduta è stata rinviata a domani alle ore 15. L’articolo 3 del ddl disciplinava la liquidazione degli attuali 13 Consorzi che, nella riforma voluta dall’assessore all’Agricoltura Salvatore Barbagallo, si sarebbero dovuti ridurre a quattro. Con la bocciatura di questo articolo, di fatto la riforma è stata azzoppata. All’inizio della seduta di oggi i deputati di opposizione avevano chiesto di “spostare” gli emendamenti di copertura finanziaria per il personale dal ddl di riforma dei Consorzi a quello di variazioni di bilancio, ma l’assessore Barbagallo ha insistito per mantenere la norma sul personale all’interno della riforma. Intanto la riforma finisce nel cassetto domani infatti all’ordine dell’Ars sono previsti altri due ddl.

Sulla vicenda c’è da registrare la presa di posizione del segretario generale regionale Ernesto Abate del Sifus: “Considerato che in queste sedute d’Aula all’Ars tutto è stato incentrato sulla necessità della stabilità dei lavori da garantire 12 mesi l’anno attraverso la misura del turnover, si ribadisce ancora una volta da parte del Sifus che è dallo scorso dicembre 2024 che è stato approvato dall’Aula un emendamento che ha la copertura economica già accreditata dall’assessore all’economia Alessandro Dagnino: pertanto si chiede che nella fase di approvazione della variazione di Bilancio già in discussione nelle commissioni di merito, ci sia la capacità oggettiva di dimostrare responsabilmente da parte di questo governo l’inclusione legittima del turnover”.

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