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Vigili del fuoco… con l’acqua alla gola: personale carente ad Adrano e Paternò

L’Unione sindacale di base lancia l’ennesimo Sos, rivolgendosi ai sindaci Angelo D’Agate e Nino Naso

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Si parla tanto e spesso di loro. Sono i primi a giungere sul luogo dei disastri, i primi ad intervenire per salvare vite umane, i primi a mettere in sicurezza il patrimonio artistico – culturale e anche gli ultimi a tornare a casa, carichi di stanchezza. Di contro, si parla poco delle difficoltà quotidiane con cui devono convivere, a causa degli organici ridotti. Il triste paradosso riguarda il Corpo dei Vigili del Fuoco.

Nel caso specifico, il riferimento va ai distaccamenti di Paternò e Adrano, che ricoprono un territorio vastissimo con un esiguo numero di uomini. L’ultimo intervento congiunto, in ordine di tempo, risale allo scorso martedì, lungo la Statale 284, vicino lo svincolo per Santa Maria di Licodia, dove si era verificato un incidente. Per coprire al meglio l’emergenza, è stato necessario l’intervento di entrambe le squadre etnee. Per tali ragioni, l’Unione sindacale di Base Vigili del fuoco Sicilia ha colto l’occasione per far risuonare forte ancora una volta l’eco delle difficoltà dei pompieri con l’invio di una nota, che porta la firma del sindacalista catanese Carmelo Barbagallo, ai sindaci Nino Naso e Angelo D’Agate.

«I distaccamenti di Paternò e Adrano – si legge nella missiva – tra i più importanti nel comprensorio catanese, quest’estate sono stati sotto riflettori, per la loro chiusura, che varie volte a causa della mancanza di unità ha sguarnito un territorio esteso, difficile e con una mole di lavoro non indifferente. In particolare Paternò, che potrebbe essere classificato come categoria superiore, cioè Sd5. invece dell’attuale Sd3 (32 uomini, distribuiti in 4 turni) soffre la carenza di organico. E lo stesso vale per Adrano, dove di recente l’Istituto Nazionale di Geofisica, ha dichiarato il rischio sismico per le faglie presenti. I rischi, purtroppo, sono ormai abbastanza noti. Ora chiediamo ai sindaci di inviare un sollecito al Ministro degli Interni e al Capo Dipartimento dei vigili del fuoco, per richiedere la riclassificazione delle sedi e attrezzature all’avanguardia, in virtù della statistica d’interventi e rischi analizzati».

Le carenze potrebbero essere colmate con la stabilizzazione dei precari, l’assunzione degli idonei ai concorsi e mettendosi in linea con i parametri europei.

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Catania, aeroporto Fontanarossa out per una gru, rabbia e amarezza tra i passeggeri

“È inammissibile che possa accadere quello che è avvenuto ieri mattina” ha detto l’assessore regionale Alessandro Aricò. Mentre Giovanni Lo Schiavo della Cisal Catania chiede agli “organi competenti di accertare eventuali omissioni e responsabilità”

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Rabbia e amarezza per i tantissimi utenti dello scalo aereo Fontanarossa che ieri mattina sono stati costretti a subire lo stop dei voli in partenza e in arrivo per la presenza di una gru che si trovava nell’area esterna e adiacente all’aeroporto la quale per un guasto è rimasta bloccata. Si tratta di una gru di Italfer che stava eseguendo lavori di prolungamento della pista, nel cantiere di Rfi.

Ci sono volute delle ore prima di smontarla e ripristinare le necessarie condizioni di sicurezza. Tutto ciò ha provocato la sospensione momentanea dell’operatività di Fontanarossa con diversi voli cancellati o dirottati in altri scali.

Una situazione che ha provocato un vespaio di polemiche. “È inammissibile che nel primo aeroporto della Sicilia possa accadere quello che è avvenuto ieri mattina- ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità, Alessandro Aricò- Per ore i voli da e verso Catania sono stati messi sotto scacco da una gru guasta accanto a una pista, costringendo a dirottare voli, anche provenienti da New York, e causando enormi disagi ai passeggeri, in un periodo di traffico intenso. Faremo sentire le nostre ragioni ai vertici di Rfi e confidiamo che episodi del genere non si debbano più verificare”.

Sulla stessa lunghezza d’onda i sindacati: “Quanto accaduto all’Aeroporto di Catania ha dell’inverosimile. Una situazione gravissima, che ha provocato enormi disagi a viaggiatori, turisti, lavoratori e lavoratrici, costretti a servirsi dell’aereo come unico mezzo di trasporto efficiente in Sicilia orientale”.  A parlare è Giovanni Lo Schiavo, responsabile provinciale della Cisal Catania, intervenuto con fermezza dopo l’interruzione totale dei voli in arrivo e in partenza dallo scalo etneo a causa della presenza di una gru edile lungo le direttrici di volo.  Una anomalia, che ha determinato lo stop delle operazioni di volo e il dirottamento di numerosi aerei su altri scali, come Palermo, Comiso e perfino Roma.

“Come Cisal Catania – prosegue Lo Schiavo- riteniamo doveroso e urgente prendere una posizione netta, ferma e inequivocabile: non è accettabile che una negligenza di questa portata possa mettere a repentaglio la sicurezza dei passeggeri e paralizzare uno snodo strategico per l’intera regione”.

I passeggeri, nonostante il disagio subito, non potranno richiedere alcun risarcimento alle compagnie aeree. Il tutto perché quanto accaduto rientra tra le circostanze eccezionali previste dal Regolamento UE 261/2024: “Oltre il danno, la beffa” commenta amaro Lo Schiavo.

“È importante che su quanto accaduto venga compartecipato anche il Presidente della Regione Siciliana, nella sua qualità di massima autorità politica e istituzionale del territorio. Serve un atto di responsabilità istituzionale per tutelare l’immagine della Sicilia e per garantire che episodi simili non si ripetano, soprattutto in un periodo cruciale per il turismo e per la mobilità dei cittadini siciliani- dice Lo Schiavo-  La Cisal Catania chiede con forza che gli organismi competenti facciano immediata chiarezza sull’accaduto e pretende che vengano accertate eventuali omissioni e responsabilità.

Se vi sono dirigenti, tecnici o soggetti istituzionali che hanno contribuito o non impedito una simile situazione, ne chiediamo le dimissioni immediate. Quanto accaduto non può passare sotto silenzio. Non è solo un disagio logistico, è il segnale di una gestione approssimativa e irresponsabile che, se confermata, va radicalmente corretta. A pagarne il prezzo, ancora una volta, sono i cittadini”, conclude Lo Schiavo.

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Adrano, oltre 300 telecamere contro inciviltà e degrado urbano

Tra le innovazioni più incisive, spicca l’introduzione di E-KILLER, una valigetta mimetica dotata di telecamera, pensata per contrastare l’abbandono illecito di rifiuti

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Adrano segna una svolta storica verso una città più sicura, ordinata e rispettosa delle regole. Con l’attivazione di oltre 300 nuove telecamere distribuite capillarmente su tutto il territorio urbano e periferico, l’amministrazione comunale rilancia con decisione il proprio impegno nella tutela del decoro e della legalità.

Dal centro storico alle zone industriali, da piazza Umberto fino alle aree periferiche, ogni angolo della città sarà monitorato in tempo reale, grazie a una rete di videosorveglianza intelligente. Il sistema, basato su tecnologie di ultima generazione, è direttamente collegato con le forze dell’ordine, garantendo un controllo costante e tempestivo su tutto il territorio.

Tra le innovazioni più incisive, spicca l’introduzione di E-KILLER. Si tratta di una valigetta mimetica dotata di telecamera, pensata per contrastare l’abbandono illecito di rifiuti. Collocata strategicamente nei punti più critici, E-KILLER si confonde tra i rifiuti e, senza farsi notare, registra e documenta i trasgressori in azione, fornendo prove inconfutabili per l’identificazione e la sanzione degli autori. Oltre al contrasto dei reati ambientali, la nuova infrastruttura rafforza la prevenzione contro furti, atti vandalici e danneggiamenti. Un investimento sulla sicurezza di tutti, reso possibile anche grazie alla sinergia costante con le forze dell’ordine locali.

“Lo avevamo promesso: Adrano sarebbe rinata – dichiara l’ Amministrazione – oggi aggiungiamo un nuovo tassello alla costruzione di una città più moderna, vivibile e rispettata.” Quella messa in campo non è solo una rete di telecamere, ma una rete di fiducia e corresponsabilità tra istituzioni e cittadini.

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