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Cronaca

Presunto caso di malasanità: morto neonato, figlio di una coppia di Paternò

Il legale della famiglia ha presentato un esposto in Procura contro ignoti: bambino morto dopo un calvario lungo oltre 24 ore

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Disperazione all’interno di una giovane coppia residente a Paternò, colpita dal decesso del figlio appena nato. La coppia, attraverso il proprio, l’avvocato Roberta Castorina, ha presentato un esposto alla Procura di Catania contro ignoti, per un presunto caso di malasanità. Il figlio nato lo scorso 14  ottobre è deceduto, 24 ore dopo la nascita, al termine di un lungo e sofferto calvario. L’avvocato ha specificato che la <<giovane donna il 14 ottobre scorso, intorno alle 8.30  si è recata all’ospedale Cannizzaro di Catania>> per una visita di controllo dato che la donna a breve  <<avrebbe partorito da lì a poco>>.

L’ecografia avrebbe rilevato l’assenza di liquido amniotico nella sacca neonatale, con possibile sofferenza del feto e problemi al cuore. Da qui la decisione dei medici, da quanto raccontato dall’avvocato della coppia paternese, di procedere ad un cesareo, ma che sarebbe stato fissato per le 18 ; tuttavia anticipato di due ore viste dopo le specifiche rimostranze dei familiari. Una volta che la donna ha partorito  viene portata in reparto ma senza il piccolo; i medici, da quanto asserito dal legale della coppia, avrebbero riscontrato nel piccolo dei problemi ad “un piede”, per poi specificare che il <<neonato avrebbe avuto problemi al cuore per un ingrossamento. Da qui la decisione di trasferirlo- ha proseguito l’avvocato-   verso l’una di notte all’ospedale di Taormina>>.

Una Tac avrebbe rilevato un emorragia celebrale: il neonato viene trasferito al Policlinico di Messina, dove viene sottoposto ad un intervento chirurgico per una emorragia cerebrale. Dopo l’operazione , a circa 24 ore dalla nascita, il piccolo cessa di viver Il piccolo è nato all’ospedale Cannizzaro di Catania. I genitori vogliono vederci chiaro.  La salma del piccolo si trova al Policlinico di Messina dove nelle prossime ore sarà effettuata l’autopsia che dovrà accertare eventuali negligenze. 

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ambiente

Catania, la CIA Sicilia Orientale su crisi idrica chiede intervento della prefettura

La convocazione di un un tavolo di confronto per affrontare le criticità in cui versano centinaia di produttori della Piana di Catania sia sotto l’aspetto economico che in quello relativo alle produzioni agricole

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“Chiediamo a sua eccellenza il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, di farsi promotrice di un tavolo di confronto per verificare lo stato dell’arte ad oggi delle ormai disastrose condizioni in cui versano centinaia di produttori della Piana di Catania sia sotto l’aspetto economico per la perdita secca del reddito sia sulle produzioni agricole, colture cerealicole in primis, e zootecniche già compromesse”. La sollecitazione arriva dal coordinamento di Giunta della Cia Sicilia Orientale che invoca gli interventi da approntare con urgenza, stante le alte temperature da stagione estiva e il perdurare della mancanza di acqua negli invasi del bacino imbrifero della Piana di Catania.

 

“Non staremo ad elencare le misure necessarie che da tempo si dibattono in diversi tavoli istituzionali – si legge nella lettera – né a sollecitare la quanto mai urgente e immediata necessità che il Consiglio dei Ministri riconosca lo stato di emergenza nazionale per la Sicilia”. “Intendiamo richiamare la sua attenzione, piuttosto,  sulla necessità di imprimere una velocizzazione nei lavori e negli interventi individuati o da individuare per trovare le risorse idriche che mancano e ed evitare lo sperpero di acqua dove c’è. Dalle paratie di Ponte Barca sul Simeto, per esempio, sono state individuate copiose perdite: l’acqua continua a scorrere nel fiume senza essere utilizzata per l’immissione nei canali”.

 

“Sono tanti gli interrogativi e i dubbi che attendono risposta, mentre le campagne muoiono di sete:  Bisognerebbe velocizzare l’intervento provvisorio per dotare l’invaso di Lentini di un impianto di sollevamento pur parziale; la possibilità di utilizzare le acque reflue in alcune realtà territoriali che una volta depurate potrebbero essere immesse nelle conduttore; gli interventi di pulizia dei fondali dell’invaso Pozzillo come incidano sull’attuale momento e quali i tempi di realizzo. E ancora, a che punto si trova l’annunciato piano di ricerca delle acque dal sottosuolo e l’utilizzo dei pozzi oltre il piano di manutenzione delle condotte? Come procede l’avvio dei lavori dell’invaso Pietrarossa dopo 26 anni di fermo? E la mancata Riforma della Bonifica, di cui si discute da 29 anni,  sarà l’ennesima fumata nera?”.“Riteniamo importante che il tavolo istituito per affrontare le emergenze trovi il modo di monitorare l’andamento dei lavori, la velocizzazione delle gare nel rispetto delle normative”.

 

Intanto l’Anbi (associazione dei consorzi di bacino) lancia un allarme definendo drammatica la situazione idrica in Sicilia. “Nonostante una timida ripresa (poco più di 13 milioni di metri cubi in un mese) – spiega l’Anbi -, negli invasi siciliani mancano complessivamente circa 670 milioni di metri cubi d’acqua (-68%), ma soprattutto si è ben 145 milioni sotto al precedente record negativo, registrato nel siccitoso 2017”.  “Secondo il Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano – prosegue l’Anbi -, da Settembre 2023 il deficit pluviometrico medio sulla regione si aggira sui 300 millimetri, con punte di mm. 350 sulla provincia di Catania: ciò significa che l’apporto d’acqua nei mesi tradizionalmente più piovosi (da Settembre ad Aprile) è praticamente dimezzato rispetto alla media storica di mm 620!” “Il mese di marzo sull’Isola è stato estremamente siccitoso per le province centrali e soprattutto Sud-Orientali – spiega l’associazione -, dove le cumulate registrate sono state tra il 70% ed il 90% inferiori alla norma in buona parte dei comuni tra le province di Catania, Siracusa, Enna e Caltanissetta”.

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Cronaca

Belpasso, incidente sulla Sp229/I

Sul posto i Vigili del Fuoco, un’ambulanza e i Carabinieri

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Un incidente autonomo si è verificato intorno alle 15:00 di oggi sulla Sp229/I in territorio di Belpasso, nei pressi di una curva in passato teatro di altri sinistri. Secondo le prime ricostruzioni, una Fiat Panda con alla guida una ragazza di 26 anni e che procedeva da Etnapolis verso Paternò avrebbe perso il controllo del veicolo finendo la propria corsa cappottata fuori strada. La ragazza è stata soccorsa da un’ambulanza del 118 per essere poi trasportata al pronto soccorso dell’Ospedale di Paternò. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco del Distaccamento di Paternò e i Carabinieri del Nucleo Radiomobile.

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