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Cronaca

Pistola “illegale” nascosta in un ovile: 69enne di Biancavilla ai domiciliari

Scoperta effettuata dai carabinieri della stazione di via Benedetto Croce

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I Carabinieri della Stazione di Biancavilla, in esecuzione di un’ordinanza per l’esecuzione di pena detentiva emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania, hanno arrestato un biancavillese di 69 anni.

I militari, infatti, nel febbraio dello scorso anno, a seguito degli elementi conoscitivi acquisiti nel corso di una breve indagine, avevano effettuato una perquisizione domiciliare a carico dell’uomo, rinvenendo, occultata in un ovile di pertinenza dell’abitazione dell’uomo, una pistola recante il numero di matricola abraso, nonché il relativo munizionamento.

Tale attività quindi, compendiata dai militari all’autorità giudiziaria, ha adesso determinato l’adozione del provvedimento. L’arrestato è stato posto agli arresti domiciliari.

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Cronaca

Belpasso, due moto si scontrano sulla Ss121

Sul posto i soccorritori del 118, i Carabinieri del Norm e la Polizia Municipale di Belpasso

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Ennesimo incidente stradale questo pomeriggio sulla Ss121 poco distante dal centro commerciale Etnapolis in territorio di Belpasso sulla corsia di marcia direzione Paternò. Al momento non sono note le cause che hanno portato allo scontro di due moto di grossa cilindrata, una Bmw 1200 e una Honda 750. Secondo le prime ricostruzioni sembrerebbe che i due motociclisti si siano toccati durante la marcia, perdendo poi il controllo delle due moto. Sul posto sono intervenuti i soccorritori del 118 che hanno trasportato i due feriti, un 39 ed un 33 enne, al pronto soccorso dell’ospedale Maria Santissima Addolorata di Biancavilla. Secondo quanto appreso, le condizioni dei due centauri non dovrebbero essere gravi. Sul posto sono intervenuti gli uomini della Polizia Municipale di Belpasso e i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Paternò. Il traffico ha subito pesanti rallentamenti per diverse ore.

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Associazionismo

Paternò, una fiaccolata per ricordare Mohamed Mouna, vittima del caporalato

L’evento, in programma domani pomeriggio alle ore 18 e organizzato dalla “Rete per l’accoglienza e il contrasto alle povertà”, partirà da Piazza Vittorio Veneto per giungere in Via Giovanni Verga.

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Si svolgerà domani pomeriggio a Paternò alle ore 18 la fiaccolata in ricordo di Mohamed Mouna, il cittadino marocchino di 27 anni ucciso nella cittadina paternese lo scorso 4 febbraio. Come accertato dai carabinieri della compagnia di Paternò Mohamed è stato accoltellato mortalmente dal suo “caporale” solo perché avrebbe chiesto a quest’ultimo di essere retribuito per il lavoro svolto nelle campagne.  La fiaccolata, organizzata dalla Rete per l’accoglienza e il contrasto alle povertà” che raccoglie diversi soggetti del terzo settore – la Comunità ecclesiale di Paternò, l’ANPAS, l’ANPI, 5 gruppi Scouts Agesci di Paternò, l’Associazione Italiana guide e scouts d’Europa cattolici, il Comitato Mamme in Comune, il Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto, l’Associazione Città Viva, la Comunità Islamica di Paternò, la Croce Rossa Italiana, l’Associazione Andiamo Avanti, il Centro promozione per la famiglia Don Luigi Luggisi – partirà da Piazza Vittorio Veneto per giungere alla fine di via Verga.

“I luoghi individuati dal passaggio della fiaccolata sono quelli maggiormente carichi di significato- dicono gli organizzatori della fiaccolata- Piazza Vittorio Veneto è il luogo da cui partono giornalmente i mezzi che accompagnano i lavoratori sui luoghi di lavoro e via Verga è la strada in cui Mohamed Mouna è stato assassinato. Tutto a poche centinaia di metri dalla baraccopoli di contrada Ciappe Bianche, luogo in cui molti lavoratori sono costretti a vivere in condizioni disumane e degradanti.

Per Salvatore Mazzamuto- referente della Rete e Responsabile del Servizio mensa della Caritas “La Bisaccia del Pellegrino”-  la  fiaccolata è stata organizzata “non solo per ricordare il sacrificio di un ragazzo che, in cerca di un lavoro dignitoso e di una condizione di vita migliore, ha pagato con la propria vita la giusta protesta per non essere stato retribuito, ma deve servire a ricordare a tutti che il caporalato e lo sfruttamento disumano del lavoro non è solo un flagello per questi lavoratori vessati e costretti a vivere in condizioni disperate sebbene siano ormai funzionali alla nostra economia, ma è una drammatica questione per tutta la nostra comunità, perché causa di pericolose tensioni sociali e soprattutto perché alimenta la criminalità organizzata, l’unica che ci guadagna da questa situazione”.

Alla fiaccolata commemorativa hanno aderito le sigle sindacali provinciali di CGIL, CISL e UIL.

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