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Bufera sulla piscina: contro il sindaco l’assessore regionale, Manlio Messina

Alla notizia dell’addio definitivo della FIN dal “Giovanni Paolo II”, parlano anche i dipendenti dell’impianto natatorio

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E’ bufera sulla piscina comunale “Giovanni Paolo II”, di Paternò, dopo l’annuncio del presidente regionale della FIN, Sergio Parisi, di non poter più gestire temporaneamente l’impianto, nell’attesa dell’aggiudicazione della gara alla nuova società che gestirà la struttura natatoria per i prossimi 15 anni. Si susseguono gli interventi politici, tra tutti, quello dell’assessore regionale allo sport, Manlio Messina che in un post su facebook, in maniera dura, scrive: «Paternò rischia di rimanere per altri mesi senza una piscina comunale. Credo che questo sia il risultato di un Sindaco che, probabilmente, predilige più il lavoro da singolo battitore al gioco di squadra. E i risultati sono purtroppo chiari. Paternò ancora senza piscina! Penso si debba aprire una vera discussione sull’andamento e sulla gestione delle attività in seno a questa maggioranza. Il fatto grave della piscina ritengo sia solo un episodio grave di una lentezza amministrativa complessiva che Paternò non merita. Opportuna e doverosa una valutazione attenta sui tempi su esposti da parte di tutti.»

Alla notizia dell’addio della Federazione che ha gestito il “Giovanni Paolo II” fin dalla sua apertura, avvenuta 10 anni fa, a prendere carta e penna e parlare, sono i dipendenti che in una lunga nota, inviata agli organi di stampa, interrompono il silenzio protrattosi fino ad oggi.

«Dopo circa 2 anni vogliamo parlare anche noi – scrivono -, i diretti interessati: a febbraio del 2018 è stata presentata una diffida da parte del comune alla FIN (Federazione Italiana Nuoto) gestore della piscina comunale “Giovanni Paolo II” di Paterno’. Gestione che fino a prova contraria ha dato luce al paese, ha dato uno sport diverso alla popolazione, ha dato lavoro a più persone e anche al resto del paese (b&b, ristoranti, attività commerciali ecc). In questi mesi trascorsi, noi dipendenti abbiamo voluto dare fiducia a ciò che l’amministrazione diceva: facciamo breve sintesi dei punti più cruciali “operazione verità” lettera “fantasma” alla corte dei conti (lettera mai visionata da nessuno perchè mai esistita materialmente) la piscina sarà migliore in quanto sarà ampliata con annessa apertura della piscina all’aperto la piscina non verrà chiusa la piscina è un bene comune e Paternò non la perderà i dipendenti non perderanno il loro lavoro.

Siamo arrivati a novembre del 2019 – si legge ancora nella lettera dei dipendenti – il bando è pronto dopo quasi 2 anni, “dall’operazione verità” siamo passati al “ci siamo quasi” e trascorrono altri giorni, precisamente 22, ma tutto ancora rimane nel limbo. Che ne sarà di tutto ciò? Oltre a togliere uno sport e una struttura importante al paese, sono stati tolti stipendi a noi dipendenti (tra cui madri e padri di famiglia) lasciandoci mesi e mesi senza nessun tipo di risorsa economica, dopo 10 anni in cui abbiamo lavorato e fronteggiato tutti gli eventi nel bene o nel male. Da non sottovalutare l’aver negato la possibilità di fare terapia ad adulti e soprattutto bambini che ne hanno vitale necessità.

Cari amministratori non siete stati capaci di fare uno sforzo in più, non siete stati capaci di dare una continuità al “fiore all’ occhiello” di Paternò che dava prestigio al paese. C’erano delle modifiche da apportare? Bene! Da persone “competenti” e “interessate” al bene comune di tutti i paternesi si poteva organizzare un tavolo di concertazione con amministratori, rappresentanti FIN e gli addetti ai lavori, al fine di recepire anche gli aspetti tecnici della struttura per concordare, valutare le soluzioni e porre fine a questo ormai annoso problema così da trovare una via d’uscita sana e indolore per tutti.

La gestione non ha mai avuto mancanze esagerate, alcuni buchi e lacune, ma tutto risolvibile, si poteva fare di tutto, di certo non la chiusura di una struttura del genere che ha dato lavoro ad un paese intero, esempio nei mesi delle manifestazioni regionali, grazie alle gare svolte a Paternò, se ne parla anche dall’altra parte della regione. La vostra “operazione verità” non è altro che negligenza e superficialità della questione comune. Quando ci sono stati i veri problemi dov’era il comune? Chi ha risposto agli utenti quando alla struttura hanno tagliato la luce? Chi ha fatto fronte quando sono saltati i pavimenti della vasca grande? Chi ha cercato di alleggerire il passaggio secondario per via dei lavori che dovevano impiegare un paio di mesi, invece si sono protratti per ben 2 stagioni di attività Chi ha affrontato l’utenza quando la piscina nel 2018 ha riaperto a dicembre, per problemi sempre del comune e poi anche in condizioni poco presentabili? Chi ha risposto fino ad oggi agli utenti che chiedono in continuazione la riapertura della piscina, che si diceva fosse inizi ottobre?

Cari amministratori e tutti gli addetti, la piscina non l’avete mai vissuta, non conoscete la sua realtà, vi limitate a conoscerla dal di fuori, non sapete davvero nulla di quest’ultima, ma volete la presunzione di potervene occupare. Una presunzione che oggi costa agli utenti, al paese e a noi dipendenti ognuno per i suoi motivi. Adesso siamo stanchi e diciamo basta!»

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Paternò, “Sportello donna”: “Basta alla violenza e all’indifferenza”

Le volontarie intervengono su fatti accaduti nella città paternese dove un tunisino di 20 anni, irregolare sul territorio nazionale, ha aggredito cinque minorenni

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“L’aggressione alle adolescenti avvenuta, nei due diversi casi, in pieno centro, ci fa comprendere quanta strada dobbiamo ancora compiere nel lungo cammino per dire basta alla violenza contro le donne”.

A parlare sono le volontarie dello “Sportello donna” di Paternò, le quali intervengono su fatti accaduti nella città paternese meno di 48 ore addietro, dove uno straniero, un tunisino di 20 anni, irregolare sul territorio nazionale, ha aggredito cinque minorenni.

“Siamo profondamente indignate per quanto accaduto- dicono le volontarie in una nota stampa- Oltre all’aggressione ci lascia sgomente l’aver saputo che in un caso, nell’aggressione in via G.B. Nicolosi, nonostante le ragazze avessero tentato di richiamare l’attenzione dei passanti, chiedendo aiuto, nessuno si è fermato ad aiutarle e proteggerle”.  Le volontarie parlano di indifferenza mostrata da quelle persone che si trovavano in via G.B. Nicolosi alla richiesta di aiuto delle minori.

“L’indifferenza è tanto grave quanto l’azione violenza –  hanno detto  le componenti dello “Sportello donna”- Basta alla violenza, basta all’indifferenza. Esprimiamo tutta la nostra piena solidarietà alle ragazze che hanno vissuto questa terribile esperienza di violenza. Come sportello donna siamo disponibili, se dovesse servire, il nostro supporto e il nostro aiuto psicologico alle ragazze e alle loro famiglie”.

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Cronaca

Catania, controlli nel fine settimana nel centro e nelle periferia della città

Sono stati realizzati presidi e posti controllo in piazza Bellini, via Sangiuliano, via Landolina, via Coppola, via Teatro Massimo, via San Gaetano alla Grotta, via S. Filomena, via Gemmellaro, piazza Università, piazza Stesicoro, piazza Manganelli e via Etnea.

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Come ogni fine settimana, anche questo weekend è stato caratterizzato da un articolato servizio di controllo interforze, predisposto con ordinanza del Questore di Catania per garantire il sereno svolgimento della movida nel centro storico. Sono stati realizzati presidi e posti controllo in piazza Bellini, via Sangiuliano, via Landolina, via Coppola, via Teatro Massimo, via San Gaetano alla Grotta, via S. Filomena, via Gemmellaro, piazza Università, piazza Stesicoro, piazza Manganelli e via Etnea.

Complessivamente, nel corso della sera e della notte, sono state identificate dalle pattuglie poste a disposizione della sala operativa della Questura 225 persone, di cui 66 con precedenti penali, e sono stati controllati 95 veicoli, tra auto e moto.

Le pattuglie appiedate hanno presidiato le aree pedonali del centro al fine di evitare l’accesso di mezzi a due ruote, garantendo la sicurezza dei pedoni e dei clienti delle attività commerciali, e hanno effettuato diversi controlli di gruppetti di giovani anche con la finalità di prevenire e contrastare il fenomeno dell’uso di droghe e dell’abuso di sostanze alcoliche.

Al riguardo, due ragazzini, entrambi quindicenni, fermati da una volante nei pressi della Villa Bellini, sono stati trovati in possesso di alcune dosi di sostanza stupefacente del tipo marijuana. Entrambi sono stati riaffidati ai genitori e verranno segnalati in via amministrativa alla Prefettura come assuntori.

L’azione congiunta di Polizia di Stato e Polizia Locale-Reparto Annona ha consentito di effettuare il controllo di due attività commerciali e di sanzionare il titolare di una di esse per un importo complessivo di 2.223 euro. In particolare, è stato controllato un pub di via Landolina, accertando l’occupazione abusiva del suolo pubblico, l’installazione abusiva di una tenda sulla pubblica via, la mancanza della licenza per la vendita di alcolici e l’utilizzo dell’impianto elettrico-acustico per emissione sonore privo della prescritta relazione di impatto acustico asseverata da un tecnico abilitato.

Nessuna violazione, invece, è stata riscontrata in un pub ubicato in Piazza Bellini.

Per quanto riguarda la verifica del rispetto delle norme del Codice della Strada, sono stati predisposti mirati posti di controllo e sono stati elevati 13 verbali. Nello specifico, sono state riscontrate 4 infrazioni per mancanza della copertura assicurativa con conseguente sequestro amministrativo dei mezzi e 3 per guida senza casco protettivo con conseguente fermo amministrativo dei ciclomotori. Altresì, al fine di contrastare il fenomeno della sosta selvaggia e i conseguenti problemi alla circolazione stradale sono state contestate 6 infrazioni nei confronti di altrettante autovetture parcheggiate in modo irregolare in divieto di sosta e in area pedonale.

Particolare attenzione è stata rivolta, come sempre, al fenomeno dei parcheggiatori abusivi. Ne sono stati sanzionati sei, quattro catanesi, un gambiano e un uomo della provincia di Siracusa, tutti già noti alla Polizia perché recidivi, fermati in piazza Manganelli, via Dusmet e corso Sicilia.

Nei confronti di tutti sono state contestate sanzioni amministrative con il sequestro delle somme illecitamente guadagnate, complessivamente 106 euro. Inoltre, per uno di essi, un 35enne catanese, è scattata anche la denuncia all’Autorità Giudiziaria, considerata la pendenza a suo carico del provvedimento di Dacur con il quale gli è stato imposto di non stazionare e di non frequentare la zona di via Dusmet, ove è solito svolgere l’attività di parcheggiatore abusivo. Il 26enne della provincia di Siracusa è stato anche deferito all’Autorità Giudiziaria per inottemperanza del provvedimento di divieto di ritorno nel comune di Catania.

Analoghi controlli sono stati svolti dall’Arma dei Carabinieri, che ha impiegato equipaggi della Compagnia di Piazza Dante e del Nucleo Radiomobile di Catania. È stato messo in campo un dispositivo composto da pattuglie dinamiche, militari a piedi e Carabinieri con etilometro e drug-test, impegnati in posti di controllo lungo le vie a maggiore affluenza.

Tali controlli sono stati effettuati nell’area del centro storico e, in particolare, in Piazza Federico di Svevia, Piazza Currò, Largo Rosolino Pilo e zone limitrofe, dove i militari dell’Arma sono stati impegnati in un’azione di prevenzione e contrasto ai fenomeni di criminalità diffusa, tra cui lo smercio e la diffusione di droga tra i giovani e i reati predatori, nonché alla guida in stato di alterazione e a quelle condotte irrispettose del decoro urbano, come la sosta selvaggia nei pressi dei siti storici o in quelli di maggiore aggregazione.

In totale, sono state identificate 127 persone e controllati 64 veicoli, di cui 11 sono stati sottoposti a sequestro/fermo amministrativo.

Per quanto riguarda la verifica del rispetto delle regole del Codice della Strada sono state effettuate 20 contestazioni, per un importo complessivo di circa € 27.000, con la decurtazione di 48 punti patente e la denuncia di 2 guidatori. In particolare, un catanese 43enne è stato deferito in stato di libertà per la recidiva nella guida senza patente nel biennio di sospensione. Inoltre, oltre alle previste sanzioni pecuniarie, a 2 automobilisti sono state sospese le patenti di guida, poiché sorpresi a circolare mentre parlavano al cellulare. Poi, nel corso dei posti di controllo, sono stati sequestrati, per mancanza della copertura assicurativa, 6 veicoli.

Oltre a ciò, sono stati sanzionati 4 conducenti, poiché colti a guidare senza patente, mai conseguita. A ciò, si sommano anche, tra l’altro, 3 multe per mancata revisione periodica, 1 per superamento del numero massimo di persone trasportabili per come omologato, 1 guida senza casco protettivo e 2 circolazioni con veicoli già sottoposti a sequestro.

Riguardo ai servizi di prevenzione del fenomeno della guida sotto l’effetto di alcool e stupefacenti, è stata organizzata una serie di posti di controllo nel centro storico da parte di diverse pattuglie del Nucleo Radiomobile. All’esito delle verifiche con l’etilometro, che hanno interessato 16 conducenti, di cui 4 nella fascia d’età compresa tra i 18 e i 22 anni, 6 in quella tra i 23 e i 27 anni, 4 in quella tra i 28 e i 32 anni e 2 oltre i 32 anni, una donna 31enne proveniente da un comune della provincia messinese, è stata deferita in stato di libertà per guida in stato di ebbrezza. La stessa, infatti, dopo essere stata sottoposta ad accertamento etilometrico, è risultata alla guida con un tasso alcolemico di 1,70 mg./l.

Altresì, nel corso del servizio 3 automobilisti sono stati sottoposti a “drug-test”, che non ha evidenziato condotte contrarie alla legge.  In merito all’attività antidroga, sono effettuati nelle aree adiacenti a Largo Rosolino Pilo controlli da parte delle pattuglie a piedi, finalizzati alla ricerca di sostanze stupefacenti, armi od oggetti atti a offendere. In tale ambito, 4 giovani catanesi sono stati sottoposti a perquisizione personale, non venendo rilevate violazioni.

 

 

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