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Paternò, riapertura sportello Riscossione Sicilia: lo chiede Diventerà Bellissima

A sollecitare la presenza di uno sportello decentrato in città i consiglieri comunali Anthony Distefano e Giuseppe Lo Presti

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I consiglieri comunali di “Diventerà Bellissima” di Paternò, Anthony Distefano e Giuseppe Lo Presti sostengono l’opportunità di riaprire  uno sportello <<decentrato d’informazione e pagamento di Riscossione Sicilia “emigrato”, da tempo, dalla città>>. Secondo i due esponenti politici la riapertura andrebbe incontro a tutti i paternesi, <<soprattutto ai cittadini appartenenti alle fasce sociali più deboli come, ad esempio, gli anziani>>. Era gennaio del 2019 quando Distefano e Lo Presti  avevano sollecitato l’amministrazione comunale, guidata da Nino Naso, ad aderire al Protocollo già siglato da Riscossione Sicilia S.p.A., Anci Sicilia e Asael: un documento che <<permetterebbe- sostengono i due consiglieri-  di riaprire lo sportello decentrato, ma da allora spiace sapere che nulla si è mosso, nonostante una rassicurante risposta ad una nostra interrogazione consiliare.>>

Distefano e Lo Presti  hanno evidenziato, attraverso una nota stampa, che i cittadini sono costretti a recarsi presso la sede provinciale di Catania di Riscossione Sicilia già <<congestionata dal traffico di utenza di tutti gli altri Comuni della provincia etnea, costretti a fare ricorso anche a giornate di ferie e sobbarcandosi l’onere economico del viaggio o della delega a consulente. Ribadiamo, ancora una volta, come l’adesione al Protocollo impegnerebbe il Comune a fornire un locale idoneo e ad uso esclusivo – per motivi di privacy e di tutela dei diritti alla protezione dei dati personali – dello Sportello decentrato di Riscossione Sicilia ed a ricoprirne i costi delle utenze garantendo gli spazi idonei ad ospitare almeno due postazioni operative. La città di Paternò ha bisogno – hanno concluso- di recuperare servizi ed uffici pubblici anche per una possibile ricaduta economico e sociale.>

Stessa iniziativa fu adottata nel luglio del 2015 dall’allora ex consigliere comunale Giancarlo Ciatto, il quale, attraverso una interrogazione consiliare, diretta al sindaco del tempo Mauro Mangano, evidenziò che  la presenza di sportelli decentrati di Riscossione Sicilia <<migliori il livello dei servizi assicurati all’utenza e accorci le distanze tra la Pubblica Amministrazione e il cittadino. Non solo, ma la presenza di uffici pubblici di una certa importanza ai quali si avvicina un numero rilevante di persone, ha delle positive ricadute dal punto di vista economico e sociale. La presente per chiedere al Sindaco se intende aderire al protocollo d’intesa e quali siano le azioni che si vogliono intraprendere in questa direzione.>>

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Cronaca

Catania, scoperta sala giochi abusiva in un circolo privato, sanzioni per 132 mila euro

Scovati dalla Polizia di stato 12 apparecchi elettronici destinati al gioco, sapientemente celati nel circolo e le apparecchiature sono risultate del tutto irregolari perché appartenenti alla categoria vietata dalla normativa vigente

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A Catania un blitz della Polizia di Stato in un circolo privato di via Canfora ha permesso di scoprire una sala giochi allestita senza alcuna autorizzazione e in violazione delle norme di settore.

L’intervento si inserisce nell’ambito delle attività predisposte dal Questore per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo illegale e della ludopatia. Sono stati gli agenti della Squadra Amministrativa della Divisione PAS della Questura a monitorare attentamente i movimenti attorno al circolo privato, ritenendo particolarmente fondato il sospetto di un’attività illecita svolta all’interno.

L’osservazione scrupolosa dell’intera zona ha assicurato il successo dell’operazione dei poliziotti che, nel momento dell’intervento, sono riusciti a bypassare il sofisticato sistema di videosorveglianza, installato dai responsabili del circolo, evidentemente, per impedire qualsivoglia tipologia di controllo delle Forze di Polizia.

Una volta all’interno, gli agenti della Squadra Amministrativa della Divisione PAS hanno ispezionato i locali scovando ben 12 apparecchi elettronici destinati al gioco, sapientemente celati nel circolo. Le apparecchiature sono risultate del tutto irregolari perché appartenenti alla categoria vietata dalla normativa vigente; infatti erano prive del necessario nulla osta da parte dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli e non collegate alla rete nazionale per il pagamento erariale.

I poliziotti hanno proceduto a sequestrare tutte le apparecchiature e hanno elevato nei confronti dei titolari del circolo sanzioni amministrative per un totale di 132 mila euro.

 

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giudiziaria

Morte Stancampiano, giudizio immediato per il proprietario di casa che lo uccise durante furto

Secondo la Squadra Mobile, Stancampiano e un complice avrebbero tentato un furto nell’abitazione dell’imputato, il quale, rientrando a casa li ha sorpresi e durante una colluttazione con un coltello li avrebbe colpiti

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foto Ansa

A Reggio Calabria inizierà il 27 dicembre il processo per Francesco Putortì, il macellaio di 48 anni accusato di aver ucciso Alfio Stancampiano, di 30 anni originario di Catania, che il 28 maggio era entrato all’interno della sua abitazione in contrada Oliveto di Rosario Valanidi, e di avere ferito Giovanni Bruno, di 46 anni anche lui catanese. Come richiesto dal pubblico ministero che ha coordinato le indagini, Nunzio De Salvo, nei confronti di Putortì, difeso dagli avvocati Giulia Dieni e Natale Polimeni, è stato disposto il giudizio immediato.

Dopo un periodo di detenzione in carcere, l’imputato è adesso sottoposto agli arresti domiciliari ed è accusato di omicidio volontario e tentato omicidio.   Stando alle indagini della Squadra Mobile, Stancampiano e Bruno avrebbero tentato un furto nell’abitazione di Putortì, il quale, rientrando a casa, li ha sorpresi al piano superiore dello stabile. A quel punto, il macellaio, secondo il suo racconto, ha preso un coltello e durante una colluttazione ha colpito i due ladri che poi sono fuggiti facendo cadere le pistole che avevano appena rubato e che erano legalmente detenute da Putortì.

Una ricostruzione che non ha convinto gli inquirenti, secondo i quali, invece, l’uomo avrebbe accoltellato i due alle spalle mentre scappavano.  Il primo accoltellato, Alfio Stancampiano, è stato abbandonato dai complici nei giardini dell’ospedale reggino “Morelli”, dove poi è morto, mentre il secondo, Giovanni Bruno, dopo aver traghettato per la Sicilia, è stato costretto perché ferito a recarsi all’ospedale di Messina. Non è escluso che quest’ultimo e i familiari del deceduto decidano di costituirsi parte civile nel processo a carico del macellaio reggino.

 

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