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Atteso il tampone sulla biancavillese, operatrice di call center a Paternò

L’esito dell’esame, effettuato al Policlinico di Catania, non è ancora arrivato. Resta l’attesa per i colleghi di lavoro.

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L’intera giornata è trascorsa ma dal Policlinico di Catania non sono arrivate le attese notizie rispetto al tampone, effettuato ieri su una ragazza di Biancavilla che lavora in un call center di Paternò.

Per i colleghi di lavoro resta l’ansia, nell’attesa di conoscere l’esito, positivo o negativo che sia al Covid-19, sull’esame effettuato.

La donna, in malattia da mercoledì scorso, per febbre e altri sintomi influenzali, ieri, mentre si trovava a casa, ha avuto un peggioramento delle condizioni di salute, tanto da costringerla a chiamare il 118. I sanitari intervenuti nella sua abitazione, l’hanno portata all’ospedale “Cannizzaro” di Catania, dove è stato effettuato il tampone, inviato, poi, al Policlinico, mentre la ragazza è stata rimandata a casa.

La donna ha raccontato ai sanitari che lunedì scorso era stata ad una festa, alla quale era presente anche una persona in arrivo dalla Lombardia. Si attende, dunque, il responso dell’esame per capire se si tratta di un caso positivo oppure negativo al Covid-19.

Ore di trepidazione soprattutto per i colleghi di lavoro della ragazza. E’ stata lei stessa, ieri pomeriggio a far scattare l’allarme, attraverso un messaggio vocale inviato ai suoi colleghi via whatsapp, dove dice di avere febbre alta e tosse, da qui la decisione, visto che lavora a contatto con decine di persone, di avvertire il 112. Un gesto di grande responsabilità, dunque, verso se stessa e verso gli altri l’hanno spinta a verificare le sue condizioni di salute, per sgombrare il campo da qualsiasi dubbio.

Come detto, però dal Policlinico l’esito del tampone non è ancora arrivato.

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Cronaca

Catania, uomo d’onore di “Cosa Nostra” in carcere per maltrattamenti in famiglia

Si tratta di Nunzio Zuccaro, 62 anni, che avrebbe vessato, aggredito e insultato per anni la ex moglie, la quale stanca di subire ha denunciato ai militari l’ex coniuge

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A Catania i carabinieri hanno arrestato per maltrattamenti in famiglia Nunzio Zuccaro, 62 anni, reo di aver vessato, aggredito e insultato la ex moglie la quale stanca di subire ha denunciato ai militari  l’uomo. Zuccaro è un personaggio noto alle forze dell’ordine essendo legato alla malavita organizzata: il 62enne ha precedenti per due omicidi, sequestro di persona, occultamento di cadavere, e rapina. Le indagini hanno fatto luce sulle condotte messe in atto dall’indagato nei confronti della donna dal 2019, quando l’uomo era ancora detenuto in carcere per scontare una pena di 30 anni, terminata nel 2020.

La vittima ha riferito ai carabinieri di essere stata oggetto perenne di insulti, e violenze da parte del convivente il quale, anche quando era detenuto in carcere, l’avrebbe minacciata di morte lamentando la sua assenza ai colloqui e l’esiguità della somma di denaro che lei gli faceva pervenire settimanalmente. “Visto che mi fai fare brutta figura con gli altri carcerati, appena esco ti stacco la testa e la metto in mezzo alla strada per farla vedere in tutti i telegiornali”, avrebbe detto Zuccaro alla donna.

La vittima ha raccontato che nel Natale 2023 l’uomo l’avrebbe trascinata davanti ad un affollato bar di Mascalucia e le avrebbe sputato in faccia per punire il fatto che aveva osato dirgli ‘basta’ ad alta voce e dinanzi ai dipendenti dell’attività dove lavorava. Secondo la denuncia l’indagato avrebbe picchiato la moglie con una stampella, e l’avrebbe quasi strozzata perché “non si sottometteva e non gli portava rispetto”.

 

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In Primo Piano

S.M. Di Licodia, 18enne dai domiciliari al carcere per furto d’acqua

Il ragazzo si trovava già ai domiciliari per ricettazione ed estorsione

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Nell’ambito del potenziamento dei servizi di controllo del territorio disposti dall’Arma di Catania sull’intera Provincia etnea, sia finalizzati alla prevenzione e alla repressione dell’illegalità diffusa, che alla verifica del rispetto delle prescrizioni imposte alle persone destinatarie di misure restrittive, i Carabinieri di Santa Maria di Licodia hanno arrestato per “furto aggravato” di acqua un 18enne pregiudicato del posto, sottoposto ai domiciliari presso la sua abitazione per i reati di ricettazione ed estorsione.

Nella circostanza i militari dell’Arma, dopo aver accertato l’effettiva presenza del giovane in casa, hanno scorto uno “strano” tubo che fuoriusciva dal tombino della condotta idrica, per raggiungere l’interno dell’appartamento.

Compreso cosa stesse accadendo, i Carabinieri hanno quindi deciso di chiedere l’ausilio di personale specializzato del Comune, appunto per verificare il motivo di quella strana tubazione. Sono quindi giunti sul posto i tecnici, che dopo aver aperto il tombino, hanno constatato che l’uomo stava utilizzando “gratis” acqua comunale, mediante l’istallazione di un “bypass” artigianale alla conduttura idrica pubblica.

L’ulteriore reato commesso, per un danno alle casse comunali ancora da quantificare, è stato subito segnalato all’Autorità Giudiziaria, che ha così disposto l’aggravamento della misura cautelare, con il conseguente trasferimento del 18enne presso il carcere catanese di Piazza Lanza.

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