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Coronavirus, cresce il numero dei contagi in Sicilia: 138 casi in più rispetto a ieri

I dati di oggi aggiornati alle ore 12 parlano di 596 persone infette: Catania resta la provincia con più contagi con 225 casi

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Sale ancora il numero dei contagiati in Sicilia. I dati di oggi aggiornati alle ore 12 parlano di 596 persone contagiate, ossia 138 casi in più rispetto a ieri. A questi bisogna aggiungere 26 pazienti guariti  e 9 deceduti. Gli ultimi tre decessi sono avvenuti nelle ultime ore. Si tratta di un uomo di 84 anni deceduto all’ospedale “Garibaldi- Nesima” di Catania, di una donna di 86 anni morta presso il nosocomio Umberto I di Enna e di un uomo di 77 anni, ricoverato nel reparto di anestesia e rianimazione dell’Ospedale “Gravina” di Caltgirone, in Terapia intensiva per insufficienza respiratoria. Tutti i deceduti erano affetti da gravi patologie croniche ed erano risultati positivi al  Covid-19. A Catania un consistente aumento di casi rispetto al giorno prima: da 181 a 225 (+44 rispetto a ieri).

A Belpasso il numero dei contagiati sale a 4, come ha confermato sulla sua pagina “Facebook” il sindaco Daniele Motta : “Ad oggi i casi registrati di coronavirus sono 4 (quattro). L’imperativo per superare questo momento è sempre lo stesso: restare a casa e uscire il meno possibile. Credo – ha concluso Motta- che buona parte della gente abbia capito il messaggio e spero che lo capiscano tutti, evitando i contatti si evitano i contagi”. A Caltagirone test positivo al Covid-19 per un medico dell’Ospedale “Gravina”. Sono state attivate immediatamente, anche in questo caso, come da procedura, tutte le misure di sanificazione e contenimento previste, anche in armonia con le disposizioni specifiche per gli operatori sanitari di cui al Decreto legge 9 marzo 2020, n. 14. Tutto il personale del Presidio, secondo classi di priorità, sarà sottoposto al test per il Covid-19. L’attività è già in corso. Grazie alle procedure di contenimento disposte in occasione dei precedenti accertamenti, è stato possibile verificare questo nuovo contagio. Il medico, in isolamento domiciliare, è in buone condizioni di salute. L’ospedale rimane in attività.

Gli altri positivi sono cosi suddivisi: Agrigento, 39; Caltanissetta, 26; Catania, 225; Enna, 29 29; Messina, 108; Palermo, 81; Ragusa, 8; Siracusa, 48; Trapani, 32.  Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) sono stati 5.580. Allo stato attuale risultano ricoverati 275 pazienti (37 a Palermo, 106 a Catania, 57 a Messina, 1 ad Agrigento, 15 a Caltanissetta, 19 a Enna, 6 a Ragusa, 21 a Siracusa e 13 a Trapani) di cui 55 in terapia intensiva, mentre 321 sono in isolamento domiciliare. Resta stabile il numero dei guariti, e cioè 26 (11 a Palermo, 6 a Catania, 4 a Messina, 2 ad Agrigento ed Enna, 1 a Ragusa).

Nel resto d’Italia continua a salire la crescita dei contagi. I casi totali sono balzati a 59.138, con un incremento di 5.560 in un solo giorno (mille casi in meno rispetto a ieri). I casi attualmente positivi sono 46.638 (+3.957), i guariti salgono a 7.024, con un balzo di 952 in un giorno. I decessi sono 651 (- 142 rispetto a ieri), portando il totale a 5.476. I ricoverati con sintomi sono in tutto 19.846 (+2.138); in terapia intensiva sono 3.009 (+152); in isolamento domiciliare 23.783 (+1.667). I casi totali sono quindi 59.138 (+5.560); i tamponi eseguiti ad oggi sono 258.402 (+25.180 rispetto a ieri).

Intanto proseguono i controlli delle forze dell’ordine finalizzato al rispetto del decreto del presidente del consiglio per frenare il propagarsi del coronavirus. Ad Adrano gli agenti del locale commissariato hanno denunciato 11 persone. Tra loro si segnalano, in particolare, due soggetti i quali, per giustificare la loro presenza in strada, avrebbero affermato che stavano recandosi, uno a raccogliere  asparagi, l’altro a controllare la disponibilità del proprio conto corrente. Denunciata anche un donna di 26 anni che si sarebbe dovuta trovare ai domiciliari.  I carabinieri della stazione di Viagrande   hanno denunciato un 39enne di Aci Sant’Antonio, per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.  I militari dell’Arma hanno sorpreso l’uomo, socio di una palestra ubicata nel comune di Aci Bonaccorsi, di cui amministratore unico è la moglie, ad allenarsi all’interno della stessa in violazione delle disposizioni governative emanate per contenere la diffusione del covid-19.

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Cronaca

Ramacca, terremoto di magnitudo 3.1, non si registrano danni a cose e persone

A seguito del sisma, avvenuto alle ore 03.59, non è giunta alcuna richiesta di intervento alla centrale operativa dei pompieri del comando provinciale

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Un terremoto di magnitudo 3.1 è stato registrato alle 03.59 dai sismografi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Sisma localizzato a 11 km a sud-ovest del centro abitato di Ramacca e ad una profondità di 9 km.

Da quando si apprende alla sala operativa dei vigili del fuoco del comando provinciale etneo non è giunta alcuna segnalazione per interventi legati al sisma. Non si registrano danni a cose e persone.

 

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Eventi

Ragalna, cambiamenti climatici e ruolo del volontario nel convegno di Anpas Sicilia

Un confronto tra sindaci, istituzioni e volontariato in cui si è ribadito l’importanza della prevenzione per mitigare i rischi naturali

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A Ragalna si è parlato di cambiamento climatico ed emergenze, in un confronto tra sindaci, istituzioni e volontariato e in cui si è ribadito l’importanza della prevenzione per mitigare i rischi naturali. “Le allerte ci danno un’indicazione sulle piogge e sull’impatto che potrebbero avere sul territorio ma tenendo conto delle specificità. Non tutte le scuole, per esempio, sono classificate allo stesso modo all’interno di un piano. Dobbiamo sapere se c’è un torrente vicino, che tipo di terreno hanno intorno e tanto altro che solo un sindaco può sapere essendo il più profondo conoscitore del suo territorio”, lo ha detto il direttore del dipartimento di protezione civile Salvo Cocina durante l’incontro “Cambiamento climatico, prevenzione ed emergenza” che Anpas Sicilia ha organizzato a Ragalna.

Un dibattito a cui hanno partecipato il sindaco di Ragalna Antonino Caruso, il sindaco di Paternò Nino Naso, l’assessore regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica Andrea Messina, il geologo Carlo Cassaniti, il direttore del centro di formazione dei vigili del fuoco di Catania Luigi De Luca, il climatologo Christian Mulder, il presidente di Anpas Emilia Romagna Iacopo Fiorentini, il presidente nazionale di Anpas Niccolò Mancini.

“In questo momento le risorse ci sono ma serve maggiore sinergia – ha dichiarato l’assessore Messina – i sindaci sono i veri guardiani del territorio e abbiamo la necessità che si applichino i piani regolatori, che si investa nei piani di protezione civile. Siamo stati costretti a commissariare diversi comuni perché non esisteva il catasto incendi: non ce lo possiamo più permettere, soprattutto perché i fondi per investire nella protezione civile ci sono”.

Il sindaco di Ragalna Nino Caruso ha evidenziato che incontri come questi “servono per poter ragionare e poter dare vita ad un lavoro in sinergia che punta alla prevenzione”.

Il sindaco di Paternò Nino Naso ha specificato che l’incontro a Ragalna è “stato un momento significativo di confronto sulla gestione del cambiamento climatico, del dissesto idrogeologico e delle alluvioni, temi cruciali per il nostro territorio, soprattutto alla luce degli eventi recenti che hanno colpito il catanese. Ho sottolineato l’importanza della protezione civile e del volontariato, con un focus particolare sulla collaborazione tra i comuni. Un esempio concreto di questa cooperazione è l’Unione dei Comuni Siru, che unisce Paternò e Ragalna, connettendo il Simeto all’Etna. È fondamentale prevenire e prepararsi per le emergenze, e la collaborazione tra enti e cittadini rappresenta un elemento chiave in questo processo”.

Dal confronto è emersa la consapevolezza che l’unica vera arma contro il cambiamento climatico sia la prevenzione e una maggiore consapevolezza dei rischi, “nella costa ionica abbiamo avuto 500 mm d’acqua in 10 ore e dobbiamo essere chiari: non c’è sistema di drenaggio urbano che tenga contro questi fenomeni – ha detto il geologo Cassaniti – ma per questa ragione i comuni hanno il dovere di ricorrere ai piani per l’assetto idrogeologico”.

In questo contesto si è anche affermata l’importanza del volontariato organizzato, che sappia cosa fare perché è stato ampiamente formato in precedenza in modo da non mettere a rischio la propria vita e quella degli altri. Salvo Cirino presidente dell’associazione di protezione civile “Il Cammino” ha sottolineato l’importanza “del volontario ma anche di una precisa collaborazione tra tutti gli enti per una strategia futura per fronteggiare i cambiamenti climatici che sono diventati una costante e che colpiscono i nostri territori”.

Soddisfatto il presidente regionale di Anpas Lorenzo Colaleo; “Grazie alle parole del climatologo Christian Mulder abbiamo potuto riaffermare che i fenomeni naturali ci sono e ci saranno sempre, forse nei prossimi anni con intensità maggiori ma il sistema di protezione civile, con in testa i sindaci, deve sapere dare risposte: iniziando dai piani comunali di protezione civile, poi con una campagna di sensibilizzazione che parta anche dalle scuole. I cittadini devono sapere cosa fare durante un’allerta o un terremoto. E soprattutto dobbiamo dare valore e spazio al volontariato organizzato, fatto da uomini e donne che con passione e resilienza riescono a esserci sempre”.

 

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