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Cronaca

Coronavirus, in Sicilia contagi contenuti: a Catania 506 casi, a Biancavilla primo morto

Sono 1726 persone le persone contagiate nell’isola: cresce a Catania il numero dei morti, in serata deceduto un cittadino biancavillese

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In Sicilia attualmente  sono contagiate 1.726 persone, 62 in più  rispetto a ieri.  Sono ricoverati 627 pazienti,  di cui 74 in terapia intensiva,  95 sono i soggetti guariti e 111 i deceduti, più 10 rispetto a ieri.  A Catania sono 506 i contagiati  più sei rispetto a 24 ore addietro. Sono 158 i ricoverati, 21 le persone guarite e 42 i decessi, più 4 rispetto a ieri. A Biancavilla si registra il primo decesso da coronavirus. A darne comunicazione il primo cittadino Antonio Bonanno: “La notizia è triste. Brutta. Drammatica. A causa del virus, perdiamo un nostro concittadino di 59 anni che si trovava già in ospedale- ha detto Bonanno-Trovo inutile aggiungere parole, se non quelle che sono profondamente addolorato.Ma il mio dolore è nulla se paragonato a quello dei suoi cari.  Ci stringiamo, tutti, idealmente alla famiglia”. Nella città biancavillese erano 5 i casi positivi.

A Paternò sale a sei il numero dei contagiati. L’ha annunciato il sindaco o Nino Naso attraverso la propria pagina “Facebook”: “Mi hanno comunicato altri due casi positivi. Auguro ai nostri due concittadini una pronta guarigione, e mi auguro che finalmente possiate capire che dovete rimanere a casa.” Anche a Belpasso cresce il numero dei contagi. “Ad oggi i casi totali di coronavirus sono 12 di cui 11 attualmente attivi e uno deceduto-ha detto Daniele Motta sindaco di Belpasso-  Abbiamo un nuovo caso positivo e anche questo ci deve fare capire che l’emergenza NON E’ FINITA”. A Misterbianco sono 15 i  soggetti positivi al tampone: 9 a domicilio e 6 ospedalizzati. A Nicolosi stabile il numero dei contagi: 8 persone.   A Mascalucia sono 22 i casi positivi: “Purtroppo, con grande sofferenza – ha detto il sindaco Vincenzo Magra- constatiamo un nuovo decesso che va ad aggiungersi ai tre della scorsa settimana. Ai familiari vanno il nostro pensiero e le nostre più sentite condoglianze. Registriamo in positivo anche una guarigione”.

Buone notizie arrivano, invece, da Catania, precisamente dal Cannizzaro dove sono saliti a dieci il numero dei pazienti Covid-19 dimessi dall’ospedale.  Allo stato attuale sono 40 i ricoverati contagiati trattati nella speciale sezione dedicata all’emergenza epidemiologica e nell’Unità Operativa di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera Cannizzaro. Altri sei pazienti sono ricoverati in Rianimazione.

In Italia sono attualmente positivi 88.274 (+2.886 rispetto a ieri): a questi bisogna aggiungere 20.996 persone guarite e  15.362 decessi. “Oggi per la prima volta registriamo un calo delle terapie intensive, 74 meno di ieri. E’ una notizia importante perchè consente ai nostri ospedali di respirare, è il primo valore negativo dall’inizio dell’emergenza.” A dirlo il capo dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli: “I deceduti sono in continua diminuzione: 681 oggi, il 26 di marzo abbiamo raggiunto il massimo con 969 decessi”, ha concluso  Borrelli.

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Cronaca

Catania, ruba 6 mila euro di biancheria e chiede soldi per restituirla, denunciato

Si tratta di un 26enne di origini nordafricane, ritenuto responsabile di una serie di furti aggravati e di un episodio di tentata estorsione ai danni del titolare di una struttura ricettiva situata in Corso Sicilia

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I carabinieri della stazione di Catania Piazza Dante hanno denunciato a piede libero un 26enne di origini nordafricane, ritenuto responsabile di una serie di furti aggravati e di un episodio di tentata estorsione ai danni del titolare di una struttura ricettiva situata in Corso Sicilia.

Le indagini hanno avuto origine dalla denuncia presentata dalla vittima, la quale ha raccontato di aver subito il furto di ben otto sacchi di lenzuola e biancheria per uso alberghiero, per un valore complessivo di oltre 6.000 euro, nonché di essere stata vittima di un tentativo di estorsione da parte del ladro, che avrebbe chiesto il pagamento di 200 euro per la restituzione della merce sottratta.

Il denunciante ha spiegato che la merce sarebbe stata rubata in due tranche. Durante il primo furto, avvenuto di notte, il malvivente si sarebbe introdotto nel condominio in cui ha sede il B&B approfittando della porta lasciata aperta da alcuni ospiti. In questa circostanza, dopo aver rovistato gli ambienti comuni della struttura, ha portato via due sacchi di biancheria oltre 70 pezzi tra lenzuola e asciugamani.

Visto che il primo colpo era andato a buon fine, il ladro ha ben pensato di effettuare un secondo raid, con le stesse modalità della prima volta. In questo caso, però, il bottino è stato di ben 4 sacchi. Il titolare del B&B, quando si è accorto dell’ammanco ha, naturalmente, visionato i sistemi di  video sorveglianza, individuando il responsabile.

Il caso ha voluto che il giovane sarebbe stato riconosciuto e fermato dall’imprenditore nei pressi di un supermercato e, nel corso di tale incontro, alle contestazioni della vittima, questi avrebbe ammesso di essere stato lui a rubare le lenzuola, per poi pretendere del denaro per la restituzione della merce, minacciando ulteriori furti in caso di mancato pagamento.

Acquisita la denuncia, i carabinieri hanno subito fatto scattare le indagini, acquisendo i filmati dei sistemi di videosorveglianza della struttura e facendo un identikit del ladro: un giovane dell’età apparente di 20-25 anni, con barba incolta e baffi folti, capelli neri, corporatura magra.

Sono stati poi svolti controlli capillari nella zona, e sentiti anche dei testimoni che avevano visto il ragazzo aggirarsi da quelle parti nei giorni antecedenti il furto. Alla fine il ladro è stato identificato nel 26enne straniero

 

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Mascalucia, Mosema: 13 indagati per bancarotta fraudolenta, fra questi sindaci ed ex amministratori

L’inchiesta ha fatto emergere gravi irregolarità nella gestione economico-finanziaria dell’azienda

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La Procura della Repubblica di Catania ha notificato un avviso di conclusione delle indagini a 13 persone, accusate di bancarotta fraudolenta nell’ambito dell’inchiesta sul fallimento della Mosema, la società che si occupava della gestione dei rifiuti nel Comune di Mascalucia, dichiarata fallita nel 2020. L’indagine, coordinata dai pubblici ministeri Fabio Saponara e Margherita Brianese, è nata da una relazione redatta dal curatore fallimentare nominato per la gestione della società. L’inchiesta ha fatto emergere gravi irregolarità nella gestione economico-finanziaria dell’azienda.

Tra gli indagati, come riportato dal quotidiano La Sicilia, figurano nomi di rilievo delle istituzioni locali: l’attuale sindaco di Mascalucia Vincenzo Antonio Magra, l’ex primo cittadino Giovanni Leonardi, l’attuale presidente di Kalatambiente Concetta Italia, e il commercialista Fabio Sciuto.

Le accuse

Le ipotesi di reato si articolano in due distinti capi d’imputazione: la Manipolazione dei bilanci che riguarda -scrive ancora il quotidiano “La Sicilia”- gli ultimi presidenti del consiglio di amministrazione della Mosema: Concetta Italia, Gaetano Antonino Belfiore, Fabio Sciuto, Angelo Spina. Coinvolti anche il liquidatore Maurizio Verona, in carica dal maggio 2019, e i consiglieri delegati Maria LombardoGiuseppe Finocchiaro e Salvatore Fazio. Secondo l’accusa, avrebbero deliberatamente fornito dati falsi o omesso informazioni rilevanti sulla reale situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’azienda, già in crisi dal 2013.

Il secondo capo d’imputazione- si legge ancora nel quotidiano “La Sicilia”- coinvolge gli amministratori e funzionari del Comune di Mascalucia, socio di maggioranza della Mosema. Oltre ai sindaci Leonardi (in carica dal 2013 al 2018) e Magra (dal 2018), risultano indagati: Danilo Ambra, ex responsabile dell’area finanziaria Alfio Raffaele Gibilisco, ex responsabile dell’area tecnico-urbanistica, Filippo Pesce.

Secondo i magistrati, le condotte dolose degli indagati avrebbero causato direttamente il dissesto finanziario della Mosema, compromettendo definitivamente l’operatività dell’azienda pubblica.

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